La storica scuderia di Grove ha compiuto dei passi da gigante, riuscendo a piazzarsi in pianta stabile nelle posizioni che contano
Che le aspettative sulla stagione 2025 della Williams fossero alte ce ne siamo accorti il giorno dell’annuncio dell’ingaggio di Carlos Sainz, strappato alla concorrenza dopo l’addio dello spagnolo dalla Ferrari. D’altronde, una grande squadra punta sempre a mettere sotto contratto i piloti migliori. Ma che il campionato corrente potesse rivelarsi così proficuo e fruttuoso dal punto di vista dei risultati, certamente, in pochi potevano immaginarselo.
La prima metà dell’attuale campagna ci ha restituito una Williams rinata, competitiva come non la si vedeva da anni, con un timoniere, James Volwes, sicuro dei propri mezzi e dunque degli uomini e delle donne alla sua corte a Grove. I progressi fatti registrare dal marchio fondato da Sir Frank sono tangibili fin dai numeri. Rispetto al 2024, il balzo in graduatoria è stato strepitoso: al giro di boa di 12 mesi fa, i punti conquistati erano appena 4, che si traducevano nel penultimo posto davanti alla sola Sauber, oggi sono 59, sinonimo di quinto posto alle spalle unicamente dei quattro top team. Il ribaltamento di fronte è impressionante e non ha alcuna intenzione di volersi arrestare a breve, non da quando, alla guida della squadra, è arrivato proprio l’ex stratega della Mercedes.
È interessante notare, oltretutto, come questo cambio di risultati sia avvenuto senza ribaltare completamente la monoposto del 2024 ma lavorando, di fatto, in continuità. La FW47, d’altronde, è cucita addosso a quello che era il telaio della FW46: da qui si nota l’importante lavoro svolto nel team tecnico per risolvere i problemi dello scorso anno senza stravolgere nulla. Il che aveva anche senso, visto che siamo all’ultimo anno di un ciclo tecnico. Il tutto vale quindi un applauso, con la consapevolezza che da qui alla fine della stagione, risolto qualche problema tecnico che ha fermato Albon e Sainz in gara, c’è la possibilità per portare altri punti importanti a casa.
Alex Albon
Ai passi avanti della monoposto, sono seguiti a stretto giro quelli dei piloti. In particolare, Alexander Albon si è fin qui dimostrato il trascinatore indiscusso della Williams. La sua leadership all’interno della squadra, mai in dubbio negli ultimi tre anni anche grazie a compagni più lenti di lui, pareva a rischio con l’arrivo di Sainz, reduce da un ottimo 2024 e determinato a dimostrare di poter essere competitivo fin da subito. Così non è stato e, anzi, il thailandese sta vivendo probabilmente la sua miglior stagione di sempre. Ottavo posto in campionato, 46 punti a suo carico e 9 arrivi a punti su 12 gare, nei quali spiccano addirittura tre quinti posti. La rivalità interna con il nuovo arrivato, da molti pronosticata a favore di quest’ultimo, si è fin qui rivelata un confronto quasi a senso unico, e buona parte dei meriti di quest’ottimo ruolino di marcia è da attribuirsi alla grande crescita del classe 1996.
Carlos Sainz
Situazione, al contrario, non semplicissima per quanto riguarda lo spagnolo. Dopo il lampo rappresentato dal miglior tempo assoluto nella tre giorni di test in Bahrain, comunque poco rappresentativo, il madrileno ha impiegato più tempo del previsto ad adattarsi alla FW47, risultando spesso più lento di Albon e, soprattutto, lontano dai suoi tempi. Nelle occasioni in cui il figlio d’arte ha saputo inserirsi all’interno della top 10, il vicino di box è stato ugualmente in grado di fare di più, arrivandogli davanti e prendendosi alla fine le luci della ribalta. Non vi sono però dubbi sul fatto che, entro fine anno, anche Carlos potrà esprimersi su livelli simili, anche perché, di certo, il classe 1994 non ha alcuna intenzione di terminare la stagione con poco più di un quarto dei punti del proprio compagno.
Immagine di copertina: Media Williams
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