F1 | Analisi metà mondiale 2025, Mercedes: W16, una creatura ancora difficile da decifrare

Autore: Simone Casadei
Pubblicato il 23 Luglio 2025 - 13:00
Tempo di lettura: 3 minuti
F1 | Analisi metà mondiale 2025, Mercedes: W16, una creatura ancora difficile da decifrare
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La scuderia di Brackley sta vivendo un’annata dai due volti, sia per quanto riguarda i piloti sia in termini di prestazioni della vettura

Il 2025 della Mercedes ha ricevuto il proprio titolo già all’inizio del 2024. Per la pluridecorata scuderia anglo-tedesca, il campionato di quest’anno sarebbe stato il primo, dal 2012, senza Lewis Hamilton alla guida. La perdita del sette volte iridato aveva instillato alcuni dubbi sulla bontà dell’ultimo progetto ad effetto suolo. La convinzione che anche la W16 potesse essere afflitta dalle problematiche già presenti nelle precedente monoposto era piuttosto forte: ma, fin dai test, essa è andata pian piano svanendo, salvo poi ricomparire nel corso degli ultimi fine settimana.

La prima metà di stagione è stata certamente più convincente, in termini di performance, rispetto a quella di 12 mesi fa. Punti alla mano, Mercedes ha sì fatto registrare una perdita di 11 lunghezze rispetto al 2024, ma questo calo è stato in gran parte dovuto ai numerosi problemi tecnici che hanno afflitto la vettura di Brackley durante la tripletta Imola-Monaco-Barcellona. Senza i guasti presentatisi in queste tre tappe, ai quali si sono spesso sommati anche diversi errori grossolani da parte del muretto, è assai probabile che la Stella a tre punte avrebbe molto probabilmente superato il bottino di un anno fa.

La monoposto, in ogni caso, non si è comportata male nel corso delle prime 12 tappe. Emersa fin da subito come seconda forza piuttosto costante alle spalle della sola McLaren, la Mercedes si è tolta alcune soddisfazioni dall’inizio del campionato, su tutte la vittoria in Canada conquistata grazie a George Russell.

Per la seconda parte di stagione, le ambizioni delle Frecce d’Argento rimangono tutto sommato alte. L’obiettivo più realistico che la Mercedes può porsi è quello del secondo posto tra i Costruttori, togliendosi magari qualche altra soddisfazione di tappa e staccando piano piano le diretti inseguitrici per avvicinarsi, quanto possibile, alla McLaren in termini di prestazione. La situazione contrattuale dei due piloti, però, rimane ancora un rebus da risolvere e solo le prossime settimane ci diranno chi si siederà sulla creatura 2026 di Brackley.

George Russell

L’inglese ha disputato finora una stagione molto solida, forse la migliore della sua carriera. Velocissimo, sia al sabato che alla domenica, continuo nei risultati e assolutamente al comando nelle gerarchie interne, come d’altronde era lecito aspettarsi. Fin qui, i rumor che vedono il britannico in uscita dalla casa di Stoccarda per il 2026 a vantaggio di Max Verstappen non sembrano averlo particolarmente turbato, anche se il rinnovo di contratto, sul quale entrambe le parti si sono più volte dimostrate molto tranquille, non sia ancora stato ufficializzato.

Kimi Antonelli

Tantissima era invece l’attesa per il debutto in F1 di Andrea Kimi Antonelli. Il 18enne bolognese ha visto i riflettori su di lui alzarsi ulteriormente dopo l’annuncio del suo ingaggio per questa stagione come sostituto di Hamilton, diventando probabilmente il rookie maggiormente sotto la lente d’ingrandimento. Il rendimento iniziale del classe 2006 è stato più che positivo, con un 4° posto all’esordio a Melbourne e diversi arrivi in zona punti. La Pole Position nelle qualifiche sprint del GP di Miami sembrava dover essere solo la prima di tante magie provenienti dal piede destro dell’italiano, ma così, per ora, non è stato.

È vero che, dopo la sfortunata tripletta europea, è arrivato il bellissimo terzo posto del Canada, ma è altrettanto vero che, nelle ultime gare, Antonelli non ha mostrato la medesima velocità intravista ad inizio Mondiale, incappando nei primi errori evidenti. Su tutti, risalta ovviamente quello del primo giro in Austria, a seguito del quale Kimi è stato costretto al ritiro insieme a Verstappen. Il tempo per migliorare e crescere c’è tutto ed è giusto non caricarlo di eccessive pressioni, già fin troppo presenti, ma un occhio di riguardo su alcune tematiche andrà certamente dedicato.

Immagine di copertina: Media Mercedes

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