F1 | Analisi metà mondiale 2025, Aston Martin: con la testa al 2026

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 21 Luglio 2025 - 20:00
Tempo di lettura: 3 minuti
F1 | Analisi metà mondiale 2025, Aston Martin: con la testa al 2026
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Il team britannico ha quasi la metà dei punti del 2024 ma l’obiettivo è chiaro

Da quinta a ottava e con la metà dei punti, 36 contro 68. La prima metà stagione 2025 di Aston Martin non potrebbe essere più negativa dal punto di vista dei risultati, sebbene nelle ultime gare ci sia stato un leggero cambio di ritmo soprattutto dalla parte di Fernando Alonso.

Gli ultimi aggiornamenti, frutto (si dice) anche di una prima mano di Adrian Newey, hanno portato lo spagnolo a smuovere una classifica piloti che lo vedeva incredibilmente a zero punti dopo otto gare, con quattro arrivi consecutivi in top ten (sarebbero stati cinque con Monaco se non si fosse ritirato per un problema tecnico) che lo hanno riportato vicino a Lance Stroll. Il canadese, incredibilmente, comanda la classifica interna con 20 punti a 16 ma è il totale generale, 36 appunto, ad essere davvero poca cosa per il team britannico, a pari punti con Racing Bulls in ottava posizione.

L’anno non era iniziato nemmeno male, con un sesto ed un nono posto di Stroll tra Australia (bagnata) e Cina mentre Alonso si era ritirato due volte. Poi il buio completo, con sei gare chiuse senza punti nelle gare lunghe e con il due volte iridato più volte pungente via radio tra opportunità perse e strategie non al top.

La questione è piuttosto chiara. L’arrivo del Genio fa sì che tutti i problemi di quest’anno siano considerati delle attenuanti in attesa di capire cosa succederà l’anno prossimo. È, infatti, a partire dal 2026 che Aston si giocherà tutte le sue carte con il nuovo ciclo tecnico, Newey al posto di comando al 100% con una vettura interamente progettata da lui e una nuova Power Unit, Honda, a sostenere il progetto.

Non ci saranno più scuse, insomma. Lawrence Stroll ha investito un capitale per rendere l’headquarter di Aston Martin un vero e proprio quartiere, ha messo sotto contratto il tecnico più vincente della storia ed il motorista che ha vinto sei titoli (quattro piloti e due costruttori) con Max Verstappen. Un fallimento non può essere contemplato e rappresenterebbe un vero e proprio disastro. La speranza è che il sacrificio del 2025 sia, quindi, calcolato e porti ad un vantaggio concreto dal prossimo anno.

Fernando Alonso

Il primo terzo del mondiale, per il due volte iridato spagnolo, ha avuto dell’incredibile, con otto appuntamenti senza andare a punti che, in qualche occasione, hanno anche mosso qualche voce sulla sua competitività viste le quasi 44 primavere (che compirà il 29 luglio). Invece i problemi erano tutti nella AMR25 che, dopo qualche aggiornamento mirato, ha ricominciato ad ingranare un pochino a partire da Montecarlo.

Nel Principato Alonso navigava ampiamente in zona punti prima di essere appiedato da un problema, mentre nelle successive quattro gare sono arrivati tutti i 16 punti della sua attuale classifica. In attesa del 2026 la speranza è che le prestazioni restino quanto meno stabili da qui alla fine dell’anno, permettendo altri arrivi in top ten e, se possibile, di aiutare a risalire un po’ la classifica.

Lance Stroll

Da notare come, dei 20 punti ottenuti dal canadese, 18 siano arrivati in condizioni miste tra Australia, Sprint di Miami e Silverstone. Il dettaglio incredibile su Stroll è proprio questo: quando piove o le condizioni sono comunque difficili, Lance riesce a trovare confidenza e sfoderare prestazioni di livello; era già successo sia in Williams che in Force India/Racing Point. Sull’asciutto, invece, continuano le difficoltà che più volte hanno dato da pensare sul suo futuro in F1. Aston si trova davanti ad una situazione complicata, soprattutto se nel 2026 la monoposto dovesse essere materiale da mondiale.

Immagine di copertina: Media Aston Martin

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