F1 | Analisi Ferrari SF-24: rompe con il passato ma non si limita a imitare la Red Bull

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Paolo Filisetti @paolofilisetech
Coautore: Alessandro Secchi
13 Febbraio 2024 - 23:23
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Dall’analisi della SF-24 emerge una monoposto che ha mantenuto elementi distintivi del passato pur ispirandosi ai campioni in carica

La Ferrari ha presentato oggi la SF-24, una monoposto che non sorprende per quanto riguarda il suo aspetto e la sua configurazione generale. Come da mesi si anticipava, la nuova monoposto del team di Maranello ha fondamentalmente ripreso il concetto aerodinamico generale della Red Bull. Ma non si è limitata a integrare – come altri team – i punti di forza della RB19 campione del mondo.

Nonostante si sia ispirata al concetto Red Bull, la SF-24 ha mantenuto elementi distintivi delle due macchine precedenti, ad esempio a livello delle sospensioni. Quelle hanno mantenuto i loro schemi invariati, push rod davanti e pull rod al retrotreno. L’avere mantenuto una stabilità sotto questo aspetto non significa che non si sia comunque lavorato su questi elementi.

Ferrari SF-24

Ferrari SF-23

Sono infatti cambiate le geometrie: all’anteriore c’è un accentuato anti dive, con il braccio superiore anteriore rialzato (ma non quanto Aston Martin sulla AMR24) e il posteriore ribassato; lo schema è studiato per laminare il flusso diretto verso la parte bassa delle fiancate. La funzione quindi è doppia, sia dinamica che di attenzione alla gestione del flusso che passa tra i vari elementi.

Per quanto riguarda la sospensione posteriore, incuriosisce perché Ferrari è l’unica (oltre alla Haas) a mantenere lo schema pull rod. Ma le geometrie sono diverse, perché i punti di attacco sono stati modificati in funzione della scatola del cambio più corta e rialzata per dare maggiore spazio al diffusore.

Nella scelta di rimanere stabili con il pull rod, Enrico Cardile ha chiarito che era stata provata una diversa configurazione ma, andando avanti con sviluppo e simulazioni, il team aveva capito che restare col pull rod non avrebbe portato degli svantaggi rispetto al push rod.

Mantenere lo schema delle sospensioni invariato, se si è imparato a capire come l’anteriore interagisce col posteriore, porta ad una possibilità maggiore di ottimizzare le regolazioni. Introducendo gli stessi schemi Red Bull si sarebbe ripartiti da zero nel capire il range di regolazioni ottimali da adottare, introducendo un’incognita in più rispetto alla sola nuova aerodinamica da gestire. Quella di mantenere inalterati gli schemi rappresenta quindi una scelta logica: chi è passato ad uno schema diverso aveva, ad esempio, una configurazione aerodinamica già definita o, come VISA Cash App RB, la ex AlphaTauri, può contare sull’eredità di informazioni da Red Bull.

Ferrari SF-24

Ferrari SF-23

L’estremità del muso, sebbene più larga, è ancorata sempre al secondo elemento dell’ala anteriore, così come è stata mantenuta la sezione triangolare dell’air scoop; caratteristica che lascia presupporre un confermato packaging dal punto di vista del raffreddamento.

La SF-24 mantiene anche la bypass duct, il condotto introdotto sulla SF-23 che parte sotto le imboccature delle fiancate e sfocia lateralmente all’abitacolo. Sulla nuova monoposto è stata rivista la zona di attacco dell’halo, con l’introduzione di un profilo arcuato che precede proprio l’uscita della bypass duct e potrebbe servire a laminare il flusso proprio verso il suo sfogo.

Sulla parte superiore delle fiancate è presente uno scivolo che ricorda quello di Alpine e Aston Martin, la cui funzione è quella di incanalare un flusso energizzato verso la parte posteriore del diffusore. Per quanto riguarda le branchie per la dissipazione del calore, la configurazione presentata sarà quella che vedremo in Bahrain, ma la parte posteriore della carrozzeria in zona cofano motore potrebbe variare nel corso della stagione.

(Sopra la fiancata della SF-23. Sotto quella della SF-24, più scavata inferiormente)

Sempre per quanto riguarda le fiancate, colpisce come siano state modificate considerato il volume maggiore delle stesse in passato (soffrivano il vento laterale), riuscendo quindi a sposare questa modifica in maniera indolore. Il telaio è stato allungato di pochi centimetri rispetto alla SF-23, con i coni antintrusione spostati all’altezza del bordo inferiore del telaio, al livello del fondo.

La SF-24 è una monoposto risultato della comprensione dei problemi della vettura dell’anno scorso. Una monoposto “logica”, su cui si è cercato di non gettare al vento aspetti che non costituivano criticità sulla monoposto precedente. Una vettura con una curva di sviluppo più ampia rispetto alla SF-23 e i cui segreti risiedono nei dettagli e nella capacità di avere un equilibrio valido riducendo il degrado gomme.

Charles Leclerc ha sottolineato che le impressioni di guida sono importanti ma non evidenziano il potenziale a livello di prestazione. Il fatto che gli ingegneri abbiano cercato una maggiore guidabilità non è a discapito dei parametri prestazionali ( es. generazione del carico e resistenza).

Concludendo, pare corretto sostenere che la competitività della SF-24 si baserà più sulle sue peculiarità specifiche che sui i punti di contatto con la Red Bull.

Immagini: Media Ferrari

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