Accertati, da parte della FIA, leggeri sforamenti ai limiti imposti ai motoristi che hanno richiesto l’adesione al regolamento 2026
La Federazione Internazionale dell’Automobile ha pubblicato oggi i provvedimenti presi a fronte delle violazioni del nuovo cost cap rivolto ai motoristi che hanno richiesto l’adesione ai regolamenti 2026.
Nel periodo di riferimento 2023 sono state accertate lievi violazioni da parte di Alpine e Honda, con le quali è stata concordata (“Accepted Breach Agreement”) una multa rispettivamente di 400.000 e 600.000 dollari.
Cinque punti sono stati individuati per spiegare l’entità delle sanzioni inflitte ai due motoristi:
- Il motorista ha agito con spirito di cooperazione e buona fede nel corso del processo di analisi e ha fornito informazioni aggiuntive quando richieste;
- Il 2023 è stato il primo anno del regolamento finanziario inerente le power unit, un complesso set di regole a cui i motoristi devono sottostare;
- Non ci sono accuse o evidenze di malafede, disonestà o fraudolenza del motorista e non siano state nascoste informazioni alla Cost Cap Administration;
- Non ci sono evidenze sul fatto che il motorista abbia tratto o cercato di trarre vantaggio da questa infrazione;
- Nonostante l’accertamento di una violazione procedurale, la natura di questa non è direttamente legata ai “Relevant Costs” 2023, i quali sono rimasti al di sotto del cost cap.
La differenza monetaria nelle due sanzioni si ritrova nel fatto che Alpine abbia rettificato in maniera appropriata le mancanze del report inviato alla Cost Cap Administration il 2 aprile con un ulteriore report datato 7 maggio, mentre Honda non ha inserito i costi inerenti la manutenzione dei dinamometri oltre ad avere sottostimato quelli inerenti gli inventari.
Sia il motorista francese che quello giapponese saranno dunque tenuti a rispettare i termini dell’Accepted Breach Agreement onde evitare di incorrere in un successivo stadio di violazione, con annesse ulteriori sanzioni.
Qui sotto i due report completi pubblicati dalla FIA:
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