Ospite dell’High Performance Podcast, Newey per la prima volta ha criticato pubblicamente i media britannici
Non solo l’annuncio dell’approdo in Aston Martin, ma anche una frecciata poco velata nei confronti dei media britannici. Ospite del podcast “High Performance”, condotto da Jake Humphrey e Damian Hughes, Adrian Newey si è lasciato andare ad una critica nei confronti dei media british (con un riferimento diretto a Sky), a suo parere troppo ostili nei confronti dell’attuale campione del mondo in carica Max Verstappen così come di Sebastian Vettel, ai tempi della permanenza del tedesco in Red Bull che portò quattro titoli piloti (e quattro costruttori) al team di Milton Keynes.
Una tendenza che, più volte, abbiamo ricordato su queste pagine e che Newey ha puntualizzato arrivando ad usare il termine “demonizzazione”. Ecco il passaggio del podcast:
“Penso che Max sia un uomo a sé. È incredibilmente maturo, completo e filosofico. Dall’esterno non sono sicuro che le persone apprezzino e comprendano pienamente Max, proprio come non hanno compreso Sebastian.
C’è una sorta di demonizzazione che entrambi a volte hanno subito e che ritengo molto ingiusta. E forse è anche un po’ colpa dei media britannici, se devo essere onesto. Sky ha un’enorme influenza in tutto il mondo.
I loro ascolti e il loro pubblico sono internazionali. Ma la loro copertura è piuttosto nazionalistica a mio avviso: questo può avere un’influenza. Ora con il giornalismo c’è questa tendenza. Non sto dicendo che tu ne faccia parte (riferito a Humphrey, ndr), quindi non prenderla sul personale”.
Ma c’è questa tendenza a mettere le persone su un piedistallo o a farle cadere. È tutto bianco o nero, paradiso o inferno, non c’è alcuna sfumatura”.
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