Dopo tre mesi di silenzio è stata la stessa signora Wolff a rendere pubblica la denuncia
Susie Wolff, Managing Director della F1 Academy e moglie del Team Principal Mercedes Toto Wolff, ha comunicato sui suoi canali social di aver sporto denuncia penale nei confronti della FIA per il caso del conflitto di interessi aperto e poi subito chiuso dalla Federazione tra il 5 e il 7 dicembre 2023.
Anticipato da alcuni media proprio il 5 dicembre, il caso vedeva coinvolti i coniugi Wolff in quello che sembrava essere un caso di passaggio di informazioni riservate da parte della signora nel ruolo di membro della FOM al marito. La FIA, dopo la bomba scoppiata sui media, aveva segnalato di essere al corrente delle speculazioni e che il suo reparto di Compliance si stava occupando del caso.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Da sottolineare la grande difesa dei due coniugi da parte dei team, giunta con un comunicato rilasciato praticamente all’unanimità.
Dopo 48 ore la FIA ha comunicato l’assenza di investigazioni formali, ritenendo quindi il caso chiuso mentre, nei giorni successivi, sia Susie Wolff che Toto avevano espresso il loro malcontento per la situazione venutasi a creare. In particolare, la signora Wolff aveva scritto:
“Quando ho visto il comunicato di ieri sera della FIA mi sono chiesta ‘È tutto qui?’.
Per due giorni sono state fatte insinuazioni in pubblico e in privato sulla mia integrità, ma nessuno della FIA mi ha parlato direttamente.
Avrei potuto essere colpita in modo collaterale in un attacco verso qualcun altro, oppure essere l’obiettivo di un tentativo (fallito) di essere screditata personalmente, ma ho lavorato troppo duramente per vedere la mia reputazione messa in ombra da un comunicato stampa infondato”.
Evidentemente, da allora non sono pervenute quelle che Susie Wolff riteneva essere delle corrette scuse da parte dalla Federazione. Tanto da convincerla a procedere addirittura penalmente in Francia nei confronti della stessa FIA.
Questo il comunicato rilasciato in serata da Susie Wolff:
“Posso confermare di aver sporto personalmente una denuncia penale presso la corte francese il 4 di marzo in relazione ai comunicati rilasciati su di me dalla FIA lo scorso dicembre. Non c’è stata ancora alcuna trasparenza o assunzione di responsabilità in relazione alla condotta della FIA e del suo personale su questo caso.
Credo sempre più fermamente che si debba agire, segnalare i comportamenti impropri ed assicurarsi che le persone rispondano delle loro azioni. Alcuni possono pensare che il silenzio possa assolvere dalle responsabilità, ma non è così”.
Ora la passa passa in mano alla Federazione.
Immagine di copertina: Media Ansa
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