Brembo

F1 | 25 anni da Sepang 1999, la Masterclass di Schumi al rientro dopo la gamba rotta. La gara più bella tra quelle non vinte

di Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 17 Ottobre 2024 - 02:24
Tempo di lettura: 8 minuti
F1 | 25 anni da Sepang 1999, la Masterclass di Schumi al rientro dopo la gamba rotta. La gara più bella tra quelle non vinte
Home  »  F1Storia

Il 17 ottobre 1999 andava in scena uno spettacolo storico, inimmaginabile anche per chi era abituato allo Schumi pre incidente di Silverstone

Questa storia inizia 24 ore prima rispetto alla data dell’evento, il 16 ottobre del 1999. È il giorno delle qualifiche del GP della Malesia 1999. Per la prima volta la Formula 1 visita Sepang e il suo Sepang International Circuit, il primo di una lunga serie concepito da un allora ancora poco famoso architetto tedesco, Hermann Tilke.

La Formula 1 si trova alle ultime due battute di una lotta mondiale inattesa. I contendenti al titolo sono, infatti, il campione in carica Mika Hakkinen con la McLaren ed il secondo pilota – diventato primo in corsa – della Ferrari, Eddie Irvine. Manca all’appello Michael Schumacher.

Il tedesco è fermo da tre mesi, dall’11 luglio. La frattura di tibia e perone della gamba destra, rimediata nell’incidente del primo giro del GP di Gran Bretagna a Silverstone alla curva Stowe, ha cambiato le dinamiche all’interno della Ferrari. La Rossa è stata costretta a promuovere Irvine come prima guida per tentare l’assalto al mondiale, affiancandogli un altro finlandese di nome Mika, ovvero Salo. Che, di suo, non ha neanche sfigurato troppo, lasciando la vittoria all’irlandese ad Hockenheim (quella vecchia…) ed arrivando terzo a Monza.

Schumi ha provato a più riprese ad anticipare il rientro ma, alla fine, le gare saltate sono sette inclusa Silverstone. L’ultimo test privato al Mugello fa strabuzzare gli occhi di chi è presente. Il tedesco viene implorato di tornare in pista per aiutare Irvine nella lotta mondiale e la Malesia è il luogo scelto per celebrare il rientro ufficiale.

I dubbi sulle condizioni fisiche del tedesco sono comunque parecchi giustificati. Come starà dopo sette gare saltate? Quali saranno le sue condizioni fisiche? Riuscirà a resistere per tutta la distanza di gara, in una pista dove si prevedono temperature altissime? Nessuno, forse nemmeno lui, immagina però cosa succederà. Perchè, tra 16 e 17 ottobre 1999, il mondo assisterà alla versione probabilmente più splendente del tedesco in tutta la sua carriera considerate le premesse dell’evento.

I primi dubbi, quelli sulla velocità pura, vengono sciolti al termine delle qualifiche. Schumi si prende la Pole con quasi un secondo di vantaggio sul suo compagno di squadra, per la precisione 947 millesimi. 1:39.688 è il tempo di Michael, 1:40.635 quello di Eddie. Un ceffone durissimo a tutta la compagnia, un messaggio chiaro per tutti: “Non me ne sono mai andato”.

La gara, il giorno dopo, è praticamente un’ora e mezza di magia firmata Schumi, che fa letteralmente quello che vuole dispondendo di pista e avversari a suo piacimento. Ma andiamo con ordine.

Michael parte dalla Pole e scappa via: quasi due secondi di vantaggio al primo giro su Irvine, più di tre al secondo. Per un paio di tornate dimostra di avere il ritmo per doppiare quasi tutti, ma le necessità della Ferrari sono altre e Michael se ne ricorda in fretta.

Il tedesco quindi rallenta, lascia strada a Irvine, viene sorpreso da Coulthard che lo passa con una sportellata (l’unica incertezza del weekend) e si mette quindi a copertura sul vero avversario, Hakkinen in quarta posizione, per fargli perdere tempo. Quando Coulthard resta a piedi nel corso del 15° giro le cose si mettono ancora meglio per la Ferrari, che resta con due punte contro una. Schumi rallenta ancora e mette distanza tra il compagno e Hakkinen, al punto da far arrivare alle loro spalle anche Barrichello con la Stewart.

Senza azioni palesemente aggressive, Schumi tiene a bada Hakkinen lavorando da perfetto uomo squadra, ben conscio di avere nel taschino il passo migliore di tutti. Le Ferrari lavorano in simbiosi, supportate dai box da un magistrale Ross Brawn: mentre Michael rallenta Mika, Irvine spinge per approfittare della situazione e dopo venti giri ha nove secondi e mezzo di vantaggio sul compagno e sul rivale per il titolo. Un giro il vantaggio aumenta a undici e mezzo. Passato il 21° giro, Michael cambia passo e, in un solo passaggio, prende e se ne va da Hakkinen lasciandolo piantato, con il giro più veloce che viene replicato per due passaggi, facendo segnare lo stesso tempo di Irvine in qualifica, 1:40.6. In tre giri prende tre secondi e mezzo a Mika con una facilità impressionante, dopo avergliene fatti perdere una decina da Irvine.

Il passo inarrivabile del tedesco lascia pensare tutti che sia il più leggero in termini di benzina e che sarà quindi lui il primo a fermarsi. Eppure, la prima Ferrari ad entrare in pitlane è quella di Irvine mentre Schumi scende ancora con il crono a 1:40.2, a sei decimi dal suo tempo della qualifica. Il secondo pilota a fermarsi non è ancora Michael ma è Hakkinen, che torna in pista lontano da Irvine. A questo punto si attende la sosta di Schumi, che al contrario di quanto previsto arriva per ultima tra i big ormai a metà gara. Il pit è piuttosto lungo; segno (abbastanza sconcertante) che il passo del tedesco nella prima parte di gara, irresistibile quando intento a spingere, è stato ottenuto con più benzina a bordo e puntando addirittura ad una sosta in meno rispetto ai colleghi.

Irvine a questo punto si trova in testa sul compagno, dietro di cinque secondi e Hakkinen, a sette, con i due contendenti al titolo che si devono però ancora fermare. Schumi riparte da dove ha lasciato: si erge davanti ad Hakkinen come un muro e riprende a fargli perdere tempo al ritmo di un secondo al giro, oltretutto con la necessità di dover arrivare a fine gara senza più fermarsi. Dopo pochi giri i due si trovano a 12 secondi e mezzo da Irvine, con Barrichello che sta tornando sulla coppia esattamente come a inizio gara. Questa volta per Schumi è più difficile tenere alle spalle il finlandese, ma il lavoro del tedesco è pazzesco: sempre senza intralciare il finlandese, lo rallenta chirurgicamente dove sa che non può rischiare un attacco per poi allontanarsi dove il rischio è maggiore.

A 20 giri dal termine Irvine ha 13 secondi di vantaggio sul compagno e sul rivale, che non riesce a trovare lo spunto per passare nonostante una monoposto più leggera. Quella di Schumi, più che una gara, assume le sembianze di una vera e propria Masterclass, sottolineata anche dal commento in diretta di Murray Walker e Martin Brundle.

I secondi di vantaggio salgono ad oltre 18 al giro 40 su 56. Un passaggio dopo Irvine si ferma per la seconda sosta, con il rientro che avviene alle spalle di Schumi e Hakkinen, a circa tre secondi dal finlandese. Il quale, però, non ha benzina a sufficienza per arrivare in fondo e sarà costretto a fermarsi nuovamente, dopo aver tentato senza successo per quasi tutta la gara di superare il tedesco impiantando nella sua memoria l’immagine del diffusore della F399.

La sosta della McLaren arriva all’inizio del 48° giro, con Hakkinen che momentaneamente scala in quarta posizione dietro anche alla Stewart di Johnny Herbert. A questo punto Schumi si trova in testa alla gara con una manciata di secondi su Irvine. Con una sosta in meno e dopo aver passato gran parte della gara a rallentare Hakkinen senza spingere quanto avrebbe potuto, il tedesco è davanti a tutti al rientro dopo tre mesi in una gara caldissima.

Se portata a termine, quella di Sepang sarebbe una vittoria semplicemente epica dopo una qualifica da pazzo scatenato, ma gli accordi sono chiari. Dopo aver dimostrato tutta la sua forza e aver tenuto Irvine ad oltre cinque secondi nonostante le gomme più usurate, Schumi rallenta e si fa riprendere e passare dal compagno di squadra a tre giri e mezzo dal termine. Il tedesco scorta Irvine fino al traguardo, arrivando alle sue spalle separato da un secondo. Hakkinen, alla fine, è terzo: missione compiuta per la Ferrari, con Irvine che idealmente pensa già al Giappone con 4 punti di vantaggio in classifica sul finlandese, 70 a 66.

Questo almeno è il risultato in pista. Nei giorni successivi, la squalifica per i deflettori irregolari davanti alle ruote anteriori di entrambe le F399 terrà incollati ai notiziari e ai giornali tutti i tifosi ferraristi, con il sospiro di sollievo del reintegro dalla doppia squalifica (grazie anche al potere politico rosso dei tempi) che lascerà intatte le speranze iridate, poi sopite a Suzuka; il mondiale piloti sarà ancora di Hakkinen, la Ferrari tornerà a vincere quello Costruttori dopo sedici anni.

Ancora oggi è difficile immaginare con quale gara ci avrebbe deliziati uno Schumi libero da ordini di scuderia, con una strategia a due soste e la libertà di spingere quanto avrebbe voluto, in stile Budapest 1998. Possibilmente, il GP della Malesia 1999 è la più bella corsa del tedesco tra quelle che non ha vinto, con una dimostrazione di forza inimmaginabile al venerdì; quando i dubbi sul suo rientro, tutto sommato leciti, aleggiavano ancora dopo tre mesi di stop forzato ed un infortunio comunque grave, per poi essere spezzati via in quel fine settimana di venticinque anni fa.

Ancor di più, rivedendo la magia di Sepang, dopo tutto questo tempo resta il rimpianto per quell’incidente alla Stowe, senza il quale la storia di quel campionato sarebbe potuta essere decisamente diversa. Anche i rimpianti, però, fanno parte della storia. Mentre, oggi, è ancora vivo un pensiero al sette volte iridato, sempre presente nei ricordi degli appassionati di lunga data. Ricordi vivi dopo un quarto di secolo, come quello della Malesia del 1999.

Immagine di copertina: Media Ansa


Condividi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

#24 | GP ABU DHABI
DATI E PREVIEWINFO SESSIONI E RISULTATI

06/08 dicembre | Yas Marina
Yas Marina Circuit | 58 Giri

#abudhabigp

LIBERE
FP1: Ven 10:30-11:30
FP2: Ven 14:00-15:00
FP3: Sab 11:30-12:30
QUALIFICHE
SKY: Sab 15:00-16:00
(TV8: )
GARA
SKY: Dom 14:00
(TV8: )

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

RICEVI LA NEWSLETTER
Iscriviti per rimanere sempre aggiornato
(puoi sempre iscriverti in seguito)