L’arrivo del nuovo videogioco di F1 per il sottoscritto è come il Natale e tenendo conto che siamo a sei mesi dalla mia festa preferita e da “Una poltrona per due”, ecco che il capitolo firmato Codemasters è da sempre qualcosa di speciale.
ACCESSIBILE PER TUTTI
In F1 23 Codemasters ha lavorato parecchio sulla guida delle monoposto andando incontro ai neofiti del videogioco e anche a chi, come il sottoscritto, non ha un volante in mano ma un Joystick. Effettivamente la guida rispetto al capitolo precedente è più “intuitiva” e le sensazioni che arrivano da una RB19 oppure dalla SF-23 sono più dirette. Il set-up è come sempre fondamentale per ottenere un buon compromesso di guida anche se rispetto al passato sembra più facile trovare il limite della monoposto.
Molto interessante e finalmente più accessibile la guida sul bagnato, in un processo già iniziato lo scorso anno e portato avanti anche nel 2023. L’IA non è sempre perfetta ed addirittura in qualche frangente di casa pare quasi “addormentarsi”. Soprattutto nell’allungare le staccate si rischia di avere davanti una monoposto molto più lenta rispetto a quello che dovrebbe essere il ritmo della gara.
SVENTOLA LA BANDIERA ROSSA
Grandissima novità è quella che riguarda l’arrivo nel videogioco della bandiera rossa, ormai parte integrante nella F1 reale e in modo anche eccessivo. Per averla a disposizione è necessario effettuare almeno un terzo dei giri previsti da un GP (il 35% della gara, altra bella novità in arrivo). La bandiera rossa e la safety car possono essere regolate a piacere nelle impostazioni, anche se insieme alla virtual safety car durante un Gran Premio caotico è piuttosto semplice ritrovarle durante la gara.
GRAFICA: CI SIAMO
Il comparto grafico su Xbox Series X è di ottima qualità e le monoposto, così come i circuiti, sono ben realizzati. Soprattutto le gare in notturna, come avevo già scritto, sono davvero suggestive. Codemasters si conferma al top nella realizzazione degli scenari e di tutto quello che serve per vedere in modo fenomenale una gara di F1 virtuale. Meno precisione la troviamo nei volti dei piloti e dei tecnici del paddock, non ancora all’altezza della situazione.
IL RITORNO DELLA STORIA, MA NON QUELLA CHE VOLEVO
La super novità del 2023 è il ritorno della Braking Point, una modalità ispirata alla docuserie Netflix “Drive To Survive”. Il primo capitolo raccontava la storia di una giovane promessa come Aiden Jackson e della sua accesissima rivalità con Devon Butler. La sceneggiatura di Braking Point 2 si svolge nell’arco di due stagioni in F1 e F2 e introduce nuovi personaggi come Callie Mayer, la prima donna a trionfare nella F2 (ispirata a Jamie Chadwick, tre volte campionessa della W Series e pilota Williams), che sogna un posto in F1 tra i grandi. Personalmente non gradisco questa modalità ma ormai è chiaro che questo tipo di contenuti è richiesto da diversi videogiocatori.
Molto bene la modalità carriera, sempre precisa e piuttosto realistica con la possibilità di essere pilota e team principal. Interessante l’aggiunta di otto nuove icone, come quella di Nigel Mansell. Avrei preferito, o forse arriverà nei prossimi mesi, qualche contenuto storico oppure monoposto diverse. La base di questo sport deve sempre partire dalla storia di questa categoria, videogiochi compresi. Il commento è affidato a Carlo Vanzini e Davide Valsecchi ma gli interventi non risultano essere un’aggiunta rispetto a quello che stiamo per affrontare.
CHAMPIONS EDITION
Nella modalità Champions Edition tutto è dedicato al due volte campione del mondo Max Verstappen, uomo copertina (e non soltanto) di EA. Tanti i contenuti da acquistare o sbloccare dedicati al campione olandese. Interessante anche il contest, che terminerà a luglio, con possibilità di ricevere dopo un’estrazione la copia fisica di questa edizione. Una vera chicca, tenendo conto che la copia fisica non è disponibile sul mercato ma vi è soltanto quella digitale.
COMMENTO FINALE
F1 23 si conferma al top e ogni anno è un grande appuntamento per tutti gli appassionati. La parola d’ordine sembra essere “accessibilità” e l’obiettivo è stato raggiunto. Una scelta che può fare storcere il naso a chi gradisce una simulazione estrema ma che troverà sicuramente il plauso di tanti videogiocatori. La mancanza di una parte storica mi lascia perplesso e non completa a fondo un gioco potenzialmente da 9 in pagella.
VOTO FINALE: 8
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