F1 | 2025, i rookie all’arrembaggio: Oliver Bearman, dal debutto shock con la Rossa al posto fisso con Haas

Autore: Simone Casadei
Pubblicato il 13 Febbraio 2025 - 10:00
Tempo di lettura: 4 minuti
F1 | 2025, i rookie all’arrembaggio: Oliver Bearman, dal debutto shock con la Rossa al posto fisso con Haas
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L’inglese è chiamato a confermare quanto di buono mostrato nelle tre, inaspettate uscite del 2024

Presentarsi nella giusta maniera su un palcoscenico prestigioso e ostico come quello della F1 è già complicato di suo. Figuriamoci se, su quel palcoscenico, ci sali per la prima volta con una tuta rossa, quella della Ferrari, con quasi zero preavviso e tempo limitatissimo per conoscere al meglio la tua nuova vettura. Se riesci nell’intento, però, potresti compiere un balzo fondamentale per ritagliarti un posto tra i grandi al più presto.

È esattamente questo ciò che è riuscito a fare Oliver Bearman, impressionando addetti ai lavori e appassionati e, soprattutto, convincendo i vertici Haas ad ingaggiarlo come pilota titolare per il 2025. Il suo debutto inatteso al GP dell’Arabia Saudita dello scorso 9 marzo, come sostituto di Carlos Sainz, ha rappresentato di certo uno dei momenti topici dell’ultima stagione, nonché uno importantissimo per la carriera del britannico, la quale, dopo quella prestazione così convincente, ha preso una netta accelerata verso l’obiettivo principale: lo sbarco definitivo nella massima serie.

Originario di Chelmsford, dov’è nato l’8 maggio 2005, l’ascesa di Bearman nelle formule minori è senza dubbio degna di nota. Nel 2021, ha gareggiato nella Formula 4 italiana e tedesca, riuscendo nell’impresa, prima di chiunque altro, di conquistare entrambi i titoli. Le sue notevoli prestazioni lo hanno portato sotto la lente d’ingrandimento della Ferrari Driver Academy, che lo ha ingaggiato ufficialmente nel novembre dello stesso anno.

Per la stagione successiva, arrivò l’esordio in F3 al volante della Prema, condito da otto podi ed una vittoria, a Spa, arrivando fino all’ultima gara di Monza a giocarsi il titolo con Victor Martins, uscitone poi vincitore, e Zane Maloney. Il terzo posto in classifica fu comunque sufficiente per la promozione in F2 nel 2023, sempre con la squadra di Grisignano di Zocco.

Un’annata nella quale il britannico ha alternato prestazioni da 10 e lode, come per esempio nel fine settimana di Baku, dominato interamente dal classe 2005 che si è portato a casa Pole Position e vittoria in entrambe le manche, a weekend decisamente più incolori e privi di soddisfazioni. Non a caso, nonostante i quattro primi posti, la classifica di fine anno lo vide piazzarsi sesto. Il talento era comunque emerso in più occasioni e, per il 2024, Bearman poteva decisamente puntare ad un ruolo da protagonista nella serie cadetta.

Così non è stato, tra le difficoltà della Prema, alle prese con la nuova Dallara che ha debuttato proprio lo scorso anno, e la testa forse già concentrata sul futuro sbarco in F1, della quale è stato praticamente certo dopo l’impressionante prova di Jeddah al volante della SF-24. Un’uscita tanto inaspettata quanto perfettamente gestita, sebbene la giovane età (allora soltanto 18 anni) e i soli 60 minuti di FP3 a disposizione di Oliver prima di calarsi direttamente in qualifica.

Il settimo posto in Arabia Saudita certificò di fatto il suo ingaggio in F1, ufficializzato lo scorso 4 luglio dalla Haas, rendendo di fatto insignificanti le deludenti performance in F2, i cui alti sono stati rappresentati da tre vittorie in Austria, Italia e Qatar. Il potenziale di Bearman, al contrario di quanto i due campionati cadetti disputati potrebbero voler insinuare, è altissimo.

Anche nelle due occasioni in cui l’inglese ha ereditato il sedile di Kevin Magnussen nella passata stagione, prima per squalifica del danese, a Baku, e poi per sua indisposizione, a San Paolo, i riscontri sono stati più che positivi, considerando il decimo posto portato a casa in Azerbaijan e un adattamento comunque notevole ad un tracciato a lui sconosciuto come quello di Interlagos.

Una caratteristica del rampollo FDA che ha sicuramente colpito è la grande aggressività nei sorpassi, durante i quali il britannico si tira raramente indietro e tende anzi ad affondare quanto più possibile la staccata. La velocità pura, stando a quanto verificato finora, è certamente presente tra le doti del nativo di Chelmsford.

La vera sfida del 2025, per Ollie, sarà quella all’interno del suo futuro garage e che porta il nome di Esteban Ocon, non proprio noto per il suo carattere gentile e assecondante nei confronti dei vicini di box. Numerosi sono stati gli scontri che il francese ha avuto in pista con i suoi vecchi compagni di squadra, ultimo tra i quali Pierre Gasly, per cui la sfida interna in casa Haas si preannuncia piuttosto calda.

Se infatti da una parte troviamo un pilota esperto e voglioso di rivincita come il nativo di Évreux, scaricato malamente dalla Alpine proprio per l’ultima gara del 2024, dall’altra c’è un ragazzo giovane, di grandi prospettive e sul quale la Ferrari punta moltissimo per il futuro. Oliver farà certamente del suo meglio affinché quella comparsa in rosso, nella notte di Jeddah di quasi dodici mesi fa, rappresenti soltanto il primo di moltissimi balli con il Cavallino cucito sul petto.

Immagine di copertina: Media Haas

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