F1 | 2025, i rookie all’arrembaggio: Isack Hadjar, tanta voglia e grinta (ma non bisogna esagerare…)

Autore: Simone Casadei
Pubblicato il 12 Febbraio 2025 - 10:00
Tempo di lettura: 5 minuti
F1 | 2025, i rookie all’arrembaggio: Isack Hadjar, tanta voglia e grinta (ma non bisogna esagerare…)
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Il francese sbarca nella massima formula con grande grinta, pronto a giocarsi il tutto per tutto per un sedile in Red Bull

In un ambiente complicato e mai ricco di certezze come quello del Red Bull Junior Team è difficile emergere prepotentemente e riuscire a ritagliarsi il proprio spazio, considerate anche le aspettative al vertice. Isack Hadjar, con perseveranza e quel pizzico di irruenza che contraddistingue la maggior parte dei giovani piloti, ha centrato il proprio obiettivo, guadagnandosi sul campo la promozione in F1 per il 2025 a bordo della Racing Bulls al fianco di Yuki Tsunoda. La sfida interna con il giapponese si preannuncia tutt’altro che semplice, ma le carte a disposizione del francese potrebbero risultare più numerose del previsto, se non, addirittura, più efficaci sul lungo periodo.

Originario di Parigi, dove è nato il 28 settembre 2004, Hadjar vanta nel suo curriculum una presenza decisamente peculiare, ovvero quella alle selezioni del campionato del mondo eSports della F1, nel corso dell’edizione 2021. Accantonato definitivamente il simulatore videoludico, l’anno seguente ha impressionato tutti durante la sua stagione d’esordio in F3, a seguito della sua entrata ufficiale nell’accademia Red Bull.

La sua vittoria nella prima tappa in Bahrain fu seguita da altre due affermazioni sul tracciato di Silverstone e su quello di Spielberg, dove arrivò anche la sua prima Pole Position nella categoria. Il francese, dopo il round austriaco, comandava la classifica piloti, prima che un calo di prestazioni negli ultimi quattro weekend lo facesse precipitare al quarto posto, alle spalle degli altri due debuttanti Zane Maloney e Oliver Bearman, nonché del connazionale e campione della categoria Victor Martins.

Nonostante l’inversione di rotta degli appuntamenti finali, Isack fu promosso in F2 per l’anno successivo, dove ha però raccolto un misero quattordicesimo posto in graduatoria, condito da un solo podio, nuovamente sull’asfalto del Red Bull Ring.

La stagione passata è stata, al contrario, assai più prolifica: quattro le vittorie, otto i piazzamenti totali nei primi tre, nonché un’ottima costanza di rendimento, che hanno permesso ad Hadjar di arrivare a Yas Marina ancora in lotta per il titolo. Sfortunatamente per lui, il motore della sua Campos si è spento in contemporanea con i semafori della Feature Race, l’ultima del campionato, impedendogli di impensierire il rivale Gabriel Bortoleto, trionfatore della serie cadetta nel 2024. Poco male, perché il secondo posto nella classifica generale ha permesso al classe 2004 di guadagnarsi la promozione in F1, annunciata ufficialmente lo scorso 20 dicembre.

La giovane età non deve assolutamente ingannare, perché il talento e le capacità del giovane francese sono stati più volte messi sotto i riflettori. Hadjar è più volte stato protagonista di fine settimana dominanti, senza la minima traccia di un avversario che potesse realmente contrastarlo, e le premesse per un suo ingresso nella massima serie sono state piantate molto presto nel corso dell’ultima stagione.

Sebbene le indubbie doti velocistiche, il temperamento del franco-algerino è apparso a più riprese un po’ troppo acceso, volto alle lamentele via radio e a vere e proprie urla a seguito di episodi a lui sfavorevoli. Un esempio lampante è stata la Feature Race di Montecarlo, nel corso della quale il primo posto gli fu sottratto sul finale da Zak O’Sullivan, fermatosi ai box nelle ultime tornate sfruttando una Virtual Safety Car. La perdita di quella corsa portò Hadjar ad uno sfogo pesante con il suo ingegnere, nonostante ormai non si potesse fare più molto per rimediare.

Di sicuro, la personalità non manca al talento di casa Red Bull. Un fattore che può essere certamente determinante e molto utile alla causa, specialmente nella stagione d’esordio in F1, certamente regolato in alcune circostanze ma comunque da incoraggiare. Il tavolo dei grandi del motorsport non permette di abbassare la guardia, tantomeno di essere risucchiati dalle pressioni di un simile palcoscenico, per cui ben vengano ragazzi tosti e decisi come Hadjar. Il quale potrebbe anche ritrovarsi, a lungo andare, persino in una posizione di vantaggio nei confronti di Tsunoda.

Se i risultati da lui portati dovessero soddisfare i vertici Red Bull, non è detto che la concentrazione della squadra “B” del team austriaco non si sposti completamente sul nuovo arrivato, anche considerando che il giapponese goda dell’appoggio e del supporto di Honda, dal 2026 partner di Aston Martin nella fornitura delle Power Unit.

Se poi ci mettiamo che, nonostante l’addio di Sergio Pérez, Christian Horner ed Helmut Marko abbiano preferito puntare su Liam Lawson come compagno di Max Verstappen, ecco che il futuro di Yuki appare ancora più incerto e, con ogni probabilità, lontano dalla famiglia Red Bull. Questo fattore, da Hadjar, dovrà essere sfruttato il più possibile, per tentare fin da subito di instaurare dubbi al team principal Laurent Mekies, che si ritroverà tra le mani il compito non facile di gestire due “peperini” come il classe 2000 e il classe 2004, sul chi privilegiare in alcune situazioni.

I presupposti per ben figurare e giocarsi le proprie chance per un sedile nella squadra ufficiale, con i dovuti interventi del caso improntati soprattutto a limare alcune uscite poco felici via radio, ci sono tutti.

Immagine di copertina: Media Visa Cash App RB

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