F1 | 2025, i rookie all’arrembaggio: Andrea Kimi Antonelli, il tricolore torna nel Circus (e con che potenziale…)

Autore: Simone Casadei
Pubblicato il 14 Febbraio 2025 - 10:00
Tempo di lettura: 6 minuti
F1 | 2025, i rookie all’arrembaggio: Andrea Kimi Antonelli, il tricolore torna nel Circus (e con che potenziale…)
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Tantissime le aspettative riposte sul talento italiano, visti anche i numerosi successi nelle categorie minori

È probabilmente il rookie più atteso, tra tutti quelli dei quali vi abbiamo parlato finora. Nel nostro paese, ovviamente, ancora di più che nel resto del mondo. Ma non potrebbe essere altrimenti, vista la strepitosa scalata di cui si è reso protagonista fin qui Andrea Kimi Antonelli, punta di diamante del Mercedes Junior Team e stella futura della squadra, che ha deciso, assumendosi certamente un enorme rischio, di ingaggiarlo già a partire dalla stagione di F1 2025 come sostituto di Lewis Hamilton.

La strada davanti all’italiano è tutt’altro che lineare e priva di insidie, a partire già dal suo futuro compagno George Russell, ma la velocità da lui dimostrata fin qui rappresenta un ottimo punto di partenza, dal quale poter in seguito costruire quella che potrebbe essere una carriera ricca di grandi successi.

Da quest’anno il più giovane in griglia per distacco, essendo nato il 25 agosto 2006, a Bologna, l’avanzamento di Antonelli nelle categorie minori è senza dubbio tra i più impressionanti degli ultimi anni. Non a caso, in molti hanno paragonato la sua ascesa a quella di Max Verstappen, il quale, esattamente come Andrea, aveva bruciato le tappe e si era ritrovato appena diciassettenne già calato all’interno dell’abitacolo di una F1.

Messo sotto contratto dalla Mercedes nel 2019, ancora tredicenne, Kimi ha vinto praticamente tutto sui kart, prima di passare alle gare in monoposto. Esattamente come il suo coetaneo Oliver Bearman, il classe 2006 ha conquistato nel medesimo anno il titolo di Formula 4 italiana e quello della Formula 4 tedesca, ad un anno esatto di distanza dall’inglese, nel 2022. Gli eccezionali risultati hanno fatto guadagnare ad Antonelli un posto per il 2023 sia nella Formula Regional Middle East, sia nella Formula Regional Europea. In ambedue i campionati, neanche a dirlo, è stato l’italiano a trionfare.

Qui, la decisione che in molti hanno considerato drastica, forse avventata, ma impartita da Toto Wolff: il salto diretto in F2, senza passare per la F3. Le ragioni dietro una simile scelta sono da ricercare nel regolamento 2024 della categoria cadetta, che ha visto debuttare una nuova monoposto e, dunque, obbligato anche i piloti più esperti ad adattarsi all’ultima evoluzione del mezzo Dallara. Una situazione nella quale anche un debuttante, specialmente uno talentuoso come Andrea, avrebbe potuto giocarsi le proprie carte per brillare fin da subito.

Dopo tutto sommato una partenza incoraggiante, con sette arrivi a punti nelle prime dieci manche, l’italiano ha patito le difficoltà della sua squadra, la Prema, e pagato un po’ di inesperienza, registrando quattro zeri consecutivi. Ma a Silverstone, nel corso di una Sprint Race funestata dal diluvio, ecco che è emersa tutta la classe del bolognese, giunto primo al traguardo dopo aver annichilito gli avversari. Il successo è stato poi bissato a Budapest, stavolta nella gara lunga, e le voci di un suo passaggio in F1 avevano ormai trovato conferma.

Lo scorso 31 agosto, sei giorni dopo il suo compleanno, la Mercedes ha ufficializzato la promozione di Antonelli nella sua formazione titolare al fianco di Russell. Un annuncio, quello della squadra di Brackley, giunto a 24 ore di distanza da un incidente che aveva visto protagonista lo stesso Kimi, durante le FP1 del Gran Premio d’Italia. Un’uscita alla Parabolica, nel corso del suo secondo giro lanciato, aveva scatenato numerose polemiche verso l’imminente ingaggio del bolognese tra le fila degli uomini di Toto Wolff.

Una decisione, secondo molti, troppo avventata e che avrebbe solo fatto il male del ragazzo, sottoponendolo ad una pressione per lui eccessivamente dannosa. La veridicità o meno di certe affermazioni la potremo verificare soltanto a partire dall’inizio della stagione 2025, ma senza dubbio bisognerà tenere conto di numerosi fattori per giudicare obiettivamente le prestazioni di Antonelli.

Il primo è, chiaramente, quello legato all’età. 18 anni non sono molti nella vita di tutti i giorni, figuriamoci al volante di un mezzo spropositatamente potente come una F1, per di più in mezzo a gente che di nome fa Max Verstappen, Fernando Alonso o Lewis Hamilton. Al ragazzo va dato il giusto tempo di crescere, di sbagliare, anche gravemente, e di apprendere quanto più possibile da un compagno veloce come Russell. Proprio il britannico rappresenta il secondo fattore di valutazione della bontà del talento dell’italiano.

Uno come George, che ha battuto una leggenda come Hamilton per due anni su tre e che sarà ora chiamato a vestire i galloni di capitano della Mercedes, non farà di certo alcuno sconto ad Andrea, il quale dovrà probabilmente puntare più a capire in cosa l’inglese gli sarà superiore, piuttosto che rischiare sempre il tutto per tutto per cercare di stargli davanti. Poi, è ovvio, se in alcune circostanze la velocità dei due alfieri delle Frecce d’Argento dovesse equivalersi, allora il confronto potrebbe scatenarsi, e non è nemmeno detto che sia Russell a prevalere. Sul lungo periodo, però, è inevitabile eleggere il nativo di King’s Lynn come favorito nella lotta interna con il talento nostrano.

L’ultimo, fondamentale fattore che va considerato è quello legato alla stampa, con un chiaro riferimento a quella italiana. Sarà infatti inevitabile che, in ogni cosa che farà, Antonelli verrà messo sotto la lente d’ingrandimento, giudicato e in alcuni casi anche criticato, magari pure pesantemente. Wolff stesso si è espresso sulla questione, augurandosi che i nostri giornali non mettano troppa pressione sulle spalle di Andrea, lasciandogli modo di imparare e migliorare come qualunque pilota.

L’errore da non fare sarà quello di scaricare sul bolognese la responsabilità di riportare l’Italia sul tetto della F1, nella speranza di assistere fin da subito a prestazioni mirabolanti da podi e, addirittura, vittorie. L’unica responsabilità di Kimi sarà quella di fare di tutto per essere la miglior versione di se stesso, ovvero quella che hanno tutti i suoi colleghi, italiani o meno che siano.

L’orgoglio nazionale avrà sicuramente il proprio spazio, ma bisognerà fare attenzione affinché non diventi un fattore monopolizzante all’interno della narrazione che avrà per protagonista il classe 2006. Le cui doti, come abbiamo potuto verificare, sono sotto gli occhi di chiunque e saranno ora messe alla prova sugli asfalti più importanti del mondo intero, quelli dove il solo cronometro conterà per davvero. Quelli, finalmente, della F1.

Immagine di copertina: Media Mercedes

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