Il magazine tedesco si era inventato di sana pianta un’intervista risultata evidentemente falsa. Arriva così il primo risarcimento sulle fake relative a Schumi
200.000 euro. Tanto è costato il risarcimento al Die Aktuelle, magazine tedesco che nel 2023, sulla scia di una campagna clickbait durata mesi sfruttando il nome di Michael Schumacher, si era inventata di sana pianta un’intervista al tedesco – vittima da oltre dieci anni dell’incidente sugli sci di Méribel – con l’ausilio dell’intelligenza artificiale.
L’intervista aveva toccato vette di inopportunità e sciacallaggio mediatico decisamente alte, tanto da suggerire alla famiglia Schumacher di muoversi chiedendo un risarcimento al Magazine. Già nei giorni successivi la pubblicazione l’onda di sdegno aveva portato all’allontanamento della caporedattrice Anne Hoffmann: ma, giustamente, la famiglia ha comunque proseguito la sua azione nei confronti del magazine per l’uso improprio del nome del campione tedesco.
È arrivata ora la notizia della definizione del risarcimento, valutato appunto in 200.000€. A decidere è stato il tribunale del lavoro di Monaco di Baviera. Si tratta del primo corposo colpo della famiglia al fenomeno delle fake news che da anni – come abbiamo più volte sottolineato su queste pagine – colpisce Schumacher e le sue condizioni di salute, tra titoli volontariamente allusivi a novità sulle suo stato attuale e titoli clickbait per attirare i lettori verso notizie che, in realtà, notizie non sono.
La speranza è che questa decisione e l’entità del risarcimento funzionino da deterrente per chi, spesso e volentieri, utilizza impropriamente il cognome Schumacher per produrre contenuti che, con il giornalismo, non hanno niente a che fare. Una pratica purtroppo non regolamentata e sulla quale si spera che, prima o poi, gli algoritmi mettano una pietra sopra.
Immagine: ANSA
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