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EuroNASCAR | Intervista a Vittorio Ghirelli: “Abbiamo una macchina che fa paura. Ma non guardo mai troppo avanti”

di Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 6 Giugno 2024 - 10:00
Tempo di lettura: 16 minuti
EuroNASCAR | Intervista a Vittorio Ghirelli: “Abbiamo una macchina che fa paura. Ma non guardo mai troppo avanti”

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P300.it ha potuto intervistare a Vallelunga Vittorio Ghirelli, pilota EuroNASCAR PRO e leader della classifica generale anche grazie al doppio successo nella gara di casa


Da Vallelungaintervista realizzata domenica mattina prima di gara2

Buongiorno Vittorio e grazie per aver concesso questa intervista a me e a p300.it.

È un piacere.

Questa è un’intervista per far conoscere meglio te e il mondo dell’EuroNASCAR a tutti i fan che non conoscono bene questa categoria. Magari non la conoscono bene, però tu in passato sei stato già un nome di rilievo nel mondo del motorsport italiano. Hai iniziato in monoposto con la consueta gavetta, poi invece sei passato alle ruote coperte. Torniamo appunto alle origini.

Ho iniziato in kart, come sempre. Correvo privato e Franco Nanni ci faceva i motori. Andavo molto forte già dai tempi dei kart. Ho vinto l’Open Masters KF2 nel 2009. L’anno prima in KF3 sono arrivato terzo sempre nell’Open Masters. C’erano tanti piloti e il livello era molto, molto alto. Poi nel 2010 sono passato appunto in monoposto, ho fatto un po’ di Formula Renault, Formula 3, GP3, qualche gara in GP2. Poi, visto che la strada era contorta, senza grosse sponsorizzazioni, dato che nelle monoposto è difficile, ho intrapreso la strada delle ruote coperte.

EuroNASCAR Vallelunga 2024 Vittorio Ghirelli

L’inizio però, nonostante ovviamente le difficoltà che molti piloti incontrano, è stato molto promettente, in GP3 hai sfiorato la zona punti in più di qualche occasione.

Sì, sì. Andavo molto forte. Solo che anche lì, per stare con i top team devi vedere un po’ di budget, quindi eravamo anche un po’ inesperti sulle scelte dei team. Non avevo un manager di rilievo che mi indicasse la strada migliore; quindi, sì, magari ci sono state un po’ di scelte sbagliate, sia per motivi di budget, sia per il resto. Ho fatto tante zone punti, tanti bei risultati, ma niente di così importante. Però andavo sempre molto forte.

Possiamo dirlo, purtroppo è un problema di molti giovani piloti. Più che altro non la mancanza di soldi in sé, purtroppo, il doversi affidare a manager che, magari non per colpa loro, non riescono ad assemblare un qualcosa che porti avanti i propri piloti, giusto?

Esatto.

Anche a fidarsi e affidarsi a gente sbagliata può capitare, magari non è il tuo caso, però a tanti altri invece è successo.

Sì, è difficile. E devo anche dire che in Italia non ci sono tanti aiuti anche per piloti forti che ad esempio vincono due titoli di fila nei kart. Aziende italiane interessate a supportarli spesso ce ne sono veramente poche.

Ieri ho parlato con Gianmarco Ercoli che ha un anno in meno di te. Più o meno ha fatto la tua stessa trafila anche nei kart, anche lui molto competitivo con quel mezzo. Ha puntato forse anche un po’ più a lungo di te sui kart. Lui ha ricevuto ad esempio la chiamata di ACI-CSAI nel periodo in cui si stava cercando di assemblare qualcosa attorno alla Ferrari. Tu invece non ti sei stato chiamato? O c’è stata l’occasione?

Si sono stato chiamato, ma alla fine anche loro chiedevano soldi; quindi, la questione non è andata in porto, però comunque ho fatto una bella carriera in monoposto, mi sono tolto tante soddisfazioni.

Sei stato chiamato infatti in Formula 3, GP3, Formula 2 e Formula Renault 3.5. Quindi in quegli anni ti sei fatto vedere, hai ottenuto anche qualche risultato importante. Comunque eri rimasto lì nell’ambiente FIA ad alti livelli. Poi però arriva il 2013 e il passaggio in Auto GP.

Esatto. È stato un anno fantastico con la vittoria del titolo con il team Super Nova.

Qualcosa si è sbloccato anche per te.

Si qualcosa si è sbloccato. Sono andato a fare i test in Bahrain con la GP2, volevo fare il salto in quella categoria. In quella occasione sono andato molto forte, ero sempre in top5, ma poi anche lì per fare il campionato erano necessari 1.4-1.5 milioni di euro. Non ho trovato i giusti agganci, i giusti sponsor per poter fare il campionato.

Nonostante sei stato sempre chiamato in corsa da qualcuno, sei andato a punti a Monza ed è una cosa che ti fa notare in giro, soprattutto nella gara di casa.

Sì, poi era un team nuovo, Venezuela GP. Siamo andati a punti a Monza con una macchina difficile. Anche lì sai, se stai nel team giusto e col compagno giusto può andare meglio. Il pilota fa tanto, ma anche la vettura fa tanto. E quindi ho provato la strada americana.

La prima strada americana prima dell’EuroNASCAR.

Ho ricevuto una chiamata tramite il mio amico (e team principal, nda) di Super Nova, David Sears. Ho avuto una proposta da Andretti per andare ad effettuare qualche test della vettura Indy Lights. E sono andato subito forte nei test, ma poi Andretti ahimè ha riempito le macchine che aveva a disposizione con piloti come Matthew Brabham e Zach Veach. Non avevano un’altra auto anche se la volevano perché l’anno dopo avrebbero debuttato i nuovi telai Dallara, quindi ho cercato altre squadre più piccole rispetto a nomi come Schmidt Peterson e Andretti. Ho trovato il Team Moore Racing. Loro mi spesavano completamente, hanno investito tanto su di me perché avevano visto che ero andato molto forte nei test. Il tutto senza avere uno sponsor molto importante.

Credo che sia un po’ un onore sapere di essere un giovane pilota italiano che arriva in America, va subito così forte e riceve una così grande fiducia. Penso fosse stato qualcosa di difficilmente credibile dal tuo punto di vista.

Sì, poi beh, purtroppo il team ha perso lo sponsor e quindi dopo quattro gare è finito tutto. A St.Pete avevo fatto quarto, in Alabama settimo.

Comunque il debutto fu favoloso.

Certo, quando sei con Andretti, SPM… Questi team hanno un altro passo. Ma mi sono fatto notare.

Poi il passaggio alle ruote coperte. Più per necessità perché non trovavi più strade.

Ho fatto un’apparizione nel Renault Sport Trophy, con il Zele Racing, poi nel 2017 invece ho disputato il campionato italiano GT con Audi, un anno molto buono con due vittorie e parecchi podi. Condividevo la macchina con un pilota che veniva da Le Mans. L’avevano un po’ declassato portandolo a fare il campionato italiano, quindi non era proprio in forma ottimale tant’è che nelle qualifiche andavo sempre più forte. Poi gli lasciavo la macchina in prima o seconda posizione, poi invece quei piazzamenti sono diventati quattro zeri che purtroppo hanno causato un risultato non positivo nella classifica finale.

Però eri soddisfatto di quello che avevi fatto.

Ero soddisfatto, si, mi sono fatto vedere sempre più forte di un pilota ufficiale Audi, quindi è stato un anno molto positivo. Poi nel 2018 sempre per motivi di budget non ho trovato la strada. Ho fatto qualche garetta con la Smart EQ Cup. Giusto per tenermi in movimento.

E poi sei arrivato in questo mondo.

E poi nel 2019 sono approdato in NASCAR. Un campionato che non costa tanto, però è veramente molto spettacolare, anche a livello di fan.

Lo conoscevi già, oppure ne eri incuriosito?

Me ne aveva parlato un amico che aveva un team, il Racers Motorsport, che era la squadra dove correva Gianmarco Ercoli. Mi ripeteva sempre: “Vieni a provare la macchina.” Alla fine, qualche giorno prima di Valencia, la prima gara della stagione, mi hanno chiamato dicendomi “C’è una macchina ed ho un posto libero, vieni.” E così mi dividevo la macchina con Ercoli, lui ci correva già da 4-5 anni (già passato in EuroNASCAR Elite 1, come si chiamava allora la top class, mentre Vittorio guidava nella allora Elite 2, sempre con il format attuale per l’utilizzo delle auto nelle due categorie, nda). Sono andato subito forte, secondo in gara1, terzo in gara2 e poi quell’anno sono arrivato terzo nel campionato EuroNASCAR 2. E quindi mi è piaciuto, l’ambiente mi è piaciuto e sono rimasto qua.

EuroNASCAR Vallelunga 2024 Vittorio Ghirelli

E sei ancora qui con ottimi risultati.

Nel 2020 ho vinto il titolo dell’EuroNASCAR 2 dopo un cambio di team. Poi nel 2021 sono andato vicino a quello della PRO, proprio qui a Vallelunga. Purtroppo mi sono scoppiati i freni alla Semaforo all’ultima gara e ho perso il titolo lì.

Torniamo appunto all’anno del titolo. Oltre a quello e fra le tante vittorie è arrivata quella sull’ovale di Venray nei Paesi Bassi.

Bellissima prima vittoria. Ero appena arrivato in quello che è anche mio team attuale, il PK Carsport. Avevo disputato la prima metà di campionato con la squadra di Ercoli e metà con il PK. Si era creata una disponibilità ed ho deciso di passare con loro. Li reputavo un po’ più organizzati a livello di struttura, anche se le macchine del team dove ero andavano comunque forte. C’era un po’ di confusione. Ero abituato alle formule, agli svizzeri, tutti precisi. In ogni caso ho avuto sempre un bel rapporto con tutti loro.

Poi come detto il trasferimento in Hendriks, il titolo nel 2020 e il passaggio in PRO.

Anche lì siamo andati sempre molto forte, c’è stata la vittoria di Most. Sono arrivato all’ultima gara a cinque punti da Loris Hezemans, figlio del proprietario del team e anche mio compagno di squadra. Quindi ci sono state un po’ di divergenze con loro perché andavo più forte del figlio del proprietario. Dunque prima dell’ultimo weekend ho dovuto cambiare squadra e andare con Not Only Motorsport, in gara1 qui a Vallelunga sono arrivato secondo, anche in gara2 ero secondo, avevo il titolo in mano praticamente perché Hezemans era quinto-sesto e poi come detto ho perso il pedale del freno dopo sette-otto giri, è scoppiata una pinza al Semaforo e lì ho perso il titolo.

Questi sono stati anni in cui sei stato sempre lì nelle prime posizioni, però c’è sempre stato qualcosa che ti ha impedito, anche a livello di situazioni ambientali, di vincere il titolo nella PRO.

Diciamo che le scelte in questo mondo sono le cose più importanti. Delle scelte sbagliate poi ne risenti sempre.

EuroNASCAR Vallelunga 2024 Vittorio Ghirelli

Nel 2021, rimanendo con Not Only Motorsport, non l’inizio ideale, un eufemismo: tre ritiri subito.

È andato tutto male, abbiamo rotto quattro motori quell’anno. Stavo più ai box che in pista. Ho fatto comunque una pole a Zolder, poi lì ho fatto secondo in gara1, ho fatto terzo qui a Vallelunga. Quindi il potenziale c’era, solo che sono con tanti zeri poi la classifica finale non è stata delle migliori.

Nel 2023 sei andato nel team di Bleekemolen e anche lì un inizio un po’ complicato e ti sei giocato subito ai due scarti concessi dal regolamento. Visti i risultati successivi, quelle due gare storte ti hanno dato più pressione o più carica?

Io mi concentro molto gara per gara, non guardo molto gli scarti, poi i conti si fanno alla fine. Lì eravamo un po’ indietro con la macchina, però con la mia esperienza, il mio know-how diciamo, li ho portati anche ad ottenere le posizioni di vertice. Avevano fatto qualche podio l’anno prima, però niente di eccezionale. Anche Sebastiaan (Bleekemolen, nda) nel team andava molto forte. Portavo tanta conoscenza, tanti assetti, tante cose che in questi anni ho acquisito con l’esperienza. Poi in EuroNASCAR 2 nel team correva Michael Bleekemolen, il padre di Sebastiaan, un gentleman, un signore di una classe incredibile. Però ha fatto un brutto incidente ad Oschersleben uscendo dai box causando un danno al telaio, ma nonostante questo siamo riusciti ad ottenere due quarti posti subito dopo le vittorie di Vallelunga e Most.

E arriviamo al gran finale di Zolder. Raccontaci di quel weekend molto, molto convulso a livello generale, per il meteo un po’ pazzo e per i tanti piloti in lotta per il titolo.

A Zolder è successo un po’ di tutto. In qualifica nel primo turno ero al comando primo e poi siamo andati alla Superpole. Il regolamento prevedeva che si potessero fare due giri a testa, la pista si stava asciugando perché aveva piovuto, eravamo fuori le slick, ma la pista era ancora un po’ umida, un po’ più bagnata rispetto ad oggi. Io ho fatto due giri, mi hanno dato bandiera e altri piloti come Jouffreau, Lasserre e altri hanno fatto invece tre giri e quindi sono retrocesso in quinta posizione. In gara1 sono arrivato sesto ed ero ad un punto da Lasserre.

Lasserre che era stato scatenato in quella gara.

Bastava che gli arrivassi davanti per vincere il titolo. Pioveva e nel giro di formazione di gara2 mi rimane incastrato il pedale dell’acceleratore e sono finito in testacoda. Ho dovuto spegnere la macchina, cercare di smuovere il pedale in qualche modo. Sotto la scocca erano rimasti incastrati dei sassi fra i meccanismi del comando. Sono sfilato in ultima posizione, ho dovuto anche slegare leggermente le cinture di sicurezza per muovermi meglio nell’abitacolo, cercare di togliere questi sassi e di smuovere il pedale. Non ho avuto nemmeno il tempo recuperare la coda del gruppo al momento della bandiera verde. Alla fine ho rimontato, sono arrivato 13°. Col sesto posto credo avrei vinto il titolo perché poi Ercoli è arrivato quarto e Lasserre è stato penalizzato. Diciamo che è stato un campionato un po’ rubato, ma le gare sono così alla fine. Non si sa mai cosa può succedere.

EuroNASCAR Vallelunga 2024 Vittorio Ghirelli

Arriviamo a quest’anno e finora è andato tutto benissimo. A Valencia ci sono stati problemi in pratica solo alla partenza.

Sì, c’è stato un problema con la fila esterna che praticamente faceva un giochetto in partenza, infatti hanno cambiato il regolamento da questo weekend. Praticamente si staccava un po’ prima…

Ah sì, un po’ di laying back come spesso succede anche in NASCAR.

Sì, rimaneva leggermente indietro, dava giri motore in leggero anticipo e così quando accelerava aveva uno spunto che permetteva di guadagnare anche 20 metri. Io dalla pole ho perso sempre due-tre posizioni, ma tutta la fila esterna, non solo Dauenhauer che la guidava, faceva questo giochetto qua. Ovviamente se tu acceleri quando sei a 3600-3700 giri non puoi avere lo spunto che avevano gli altri che invece stavano più sul gas. Ora hanno messo la partenza proprio prima della linea del traguardo. In pratica fin sotto al semaforo non puoi superare la la macchina in pole e devi controllare la velocità.

C’è sempre molta discussione su questa procedura, anche in America. Purtroppo basta un’esitazione o far pattinare leggermente le gomme e si innesca una manovra che dall’esterno sembra completamente diversa da quella reale in pista. Tornando a gara1, poi c’è stata anche un po’ di fortuna anche se stavi recuperando.

Sì, sono un po’ fortunato, però andavo molto forte. Dauenhauer aveva fatto comunque una partenza anticipata. Mi dispiace comunque, stava facendo una bella gara e poi gli si è fermata la macchina, È arrivata la vittoria, che è quello che conta. In gara2 purtroppo ho avuto un problema alla ripartenza, mi hanno rifilato una botta, quindi ho avuto forti vibrazioni sulla macchina. Ho lasciato la prima posizione a Liam Hezemans anche per non rischiare di perderne altre, mettendomi lì a combattere magari mi raggiungevano pure gli altri.

Vista anche la gara convulsa alle tue spalle con un big one alla partenza ci stava sicuramente.

Sì, quando mi ha attaccato Hezemans quindi non ho neanche chiuso la porta perché altrimenti avrei solo perso tempo e sono rimasto lì secondo. Comunque ottimi punti, un bel weekend. A Vallelunga ora stiamo volando fin da ieri. Primi nelle FP1, primi nelle FP2, primi in qualifica, primi in gara1. Vediamo oggi come andrà gara2, speriamo bene.

Finora appunto è stato un ottimo weekend a Vallelunga ma lo è stato anche per Gianmarco Ercoli. Ho avuto il piacere di parlare con lui ieri ed ho saputo che fuori dalla pista siete praticamente amici, vi conoscete bene dato che vivete entrambi attorno a Roma. Chiaramente in pista casco in testa e si torna piloti, quindi ci si comporta da avversari leali. La scaramuccia ci può stare in una categoria che appunto fa del contatto fisico…

Esatto, in pista ci scanniamo però siamo amici. Ci divertiamo.

Quest’anno sei tornato al PK Carsport, il team con cui avevi concluso la tua prima stagione in EuroNASCAR.

Questo team è veramente il top. Abbiamo una macchina che fa paura. Adesso mi sento bene e sto guidando bene. Ho fiducia in loro, stiamo lavorando bene con gli ingegneri, con i meccanici. Stiamo facendo un ottimo lavoro, continuiamo così e vediamo cosa arriva.

Il clima qui a Vallelunga è fantastico come ogni anno.

Ci sono i tifosi, poi tanti amici vengono a visitarmi, veramente un’atmosfera top, veramente bella.

Come è il rapporto invece con la NASCAR americana adesso che sei entrato nell’ambiente già da qualche anno? Come lo guardi Da da questo lato dell’oceano?

Eh, sarebbe molto interessante. Sto iniziando a muovermi un po’ creare un po’ di contatti e per un fare un po’ di pubbliche relazioni. Vediamo se si può fare qualcosa. Speriamo, perché lì ci sono ancora grandi opportunità da creare.

Quando hai vinto il titolo in EuroNASCAR 2 c’era già il banchetto di fine anno in America al quale erano invitati anche i campioni delle categorie internazionali o no?

C’era, ma era il 2020 e per il Covid non siamo potuti andare.

Allora quest’anno la speranza per te è ovviamente di vincere il titolo e andarci.

Speriamo. Ma non guardo mai troppo avanti.

Secondo te l’EuroNASCAR adesso ha ancora bisogno di crescere? Se sì, di cosa ci sarebbe la necessità?

Deve crescere assolutamente. Dovrebbe esserci una copertura televisiva maggiore, dovrebbe esserci qualcuno che manda in onda le nostre gare in diretta, anche in streaming. Poi, per me, dovrebbe diventare un vero e proprio campionato professionistico con un montepremi più alto, in modo tale che vengano piloti e team ancora più forti e si alzi ancora di più il livello. Così c’è il rischio di rimanere un pochino indietro. La soluzione potrebbe essere comunque creare una categoria per i gentleman ed una per i giovani e quella principale principale con piloti veramente stipendiati.

Quindi per te c’è anche spazio ma anche una base solida da cui partire.

C’è tanto potenziale. Non so se gli organizzatori si stanno un po’ accontentando, però ci sarebbe tanto potenziale perché la gente viene ed questo che rende belli gli eventi. Alle nostre gare è sempre pieno di pubblico. Il problema è che delle volte l’insieme non è del tutto professionale. Mi piacerebbe che il tutto fosse più curato. Si può ancora fare di meglio.

Grazie mille Vittorio per questa intervista, è stato veramente un piacere e in bocca al lupo per essere in bocca al lupo per gara2.

Crepi, grazie mille a voi.

EuroNASCAR Vallelunga 2024 Vittorio Ghirelli

Immagini: Media EuroNASCAR

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