Quello di Mattia Binotto è un ruolo difficile tra doveri e responsabilità. E, a volte, criticato senza senso logico
La Ferrari lascia il Belgio con un’altra gara dalla quale prendere appunti, in un mondiale sempre più nelle mani della Red Bull e di Max Verstappen. Ma non è tanto questo l’argomento del quale voglio parlare: la mia intenzione è affrontare un tema più ampio che parte da un nome e cognome, quelli di Mattia Binotto. Perché proprio lui? Perché, volente o nolente, spesso e volentieri è l’esponente Ferrari di cui si parla di più, anche più degli stessi piloti in pista.
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