Come le pause invernali si sono trasformate negli anni…
“It’s the Most Wonderful Time of the Year”, cantava un monumentale Andy Williams per ricordarci che siamo a Natale, un magico periodo dell’anno. Il sottoscritto adora questo momento ma questa canzone, entrata nella leggenda, ora può essere associata anche a “quel periodo dell’anno” in cui si parla della Ferrari.
Ormai è chiaro, gli step che molti media (e anche improvvisati content creator) seguono da diversi anni sono evidenti: inviti ad eventi, insiderate misteriose e successivi proclami sulla macchina che verrà. La storia ci insegna, tuttavia, che gli ultimi due passi non sempre sono stati azzeccati ma, anzi, il più delle volte toppati clamorosamente. Perché mentre almeno un altro team fa quello che la Ferrari dovrebbe fare, dopo le certezze invernali a Maranello si è spesso costretti a “spiegare” le sconfitte.
La colpa di questo modus operandi, che oggettivamente è figlio del periodo social (e basta prendere le riviste di 30-35 anni fa per capire che le cose funzionavano in maniera differente), spesso viene data alla stessa F1, messa sotto accusa per la mancanza di test che costringe tanti media (o sempre gli stessi improvvisati content creator) alla ricerca di argomenti che però, se ci fate caso, riguardano sempre la Ferrari.
È pur vera un’altra cosa: senza le macchine in pista, di cosa si scrive? Come si dice in questi casi, “un bel tacer non fu mai scritto”. Il pranzo a Maranello è una tradizione storica già dai tempi del “Drake” (e non è sicuramente prerogativa unica della Rossa) ma negli ultimi anni la sensazione è quella di vedere l’immagine tratta da “Una poltrona per due” che precede l’arresto di Luis. Soprattutto, e questo conferma poi le uscite dei giorni successivi mai azzeccate, sarebbe anche bello se ai Binotto o Vasseur di turno venisse chiesto qualcosa di più approfondito rispetto alla preferenza tra panettone con canditi o senza o se fanno la carbonara con il guanciale o la pancetta.
I tifosi, quelli veri e che hanno memoria, meritano rispetto, notizie certe e in qualche caso anche un bel silenzio, perché poi la sentenza della pista fa sempre tanto rumore.
Immagine copertina: Ferrari Media Center
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