ELMS Portimão: due di fila per United Autosports, RLR vince in LMP3 e Proton trionfa tra le GTE

Motorsport
Tempo di lettura: 5 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
28 Ottobre 2018 - 17:55
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Dopo la “mezza” vittoria di Spa-Francorchamps, il team United Autosports si è aggiudicato anche la 4h di Portimão che ha chiuso la stagione 2018 dell’ELMS. A passare per prima sotto la bandiera a scacchi è stata la Ligier #22 di Filipe Albuquerque e Philip Hanson, che questa volta si sono imposti in maniera netta dopo avere combattuto per tutta la corsa con altre tre vetture. La corsa portoghese doveva assegnare gli altri due titoli di categoria, dopo il titolo LMP2 vinto dalla TDS G-Drive con una gara d’anticipo, e le corone sono andate alle vetture presentatesi in Algarve da leader delle rispettive classifiche: il team RLR Motorsport, con John Farano, Robert Garofall e Job van Uitert, ha conquistato il titolo LMP3, mentre il team Proton Competition ha vinto il titolo GTE con Gianluca e Giorgio Roda, i quali hanno ricevuto il prezioso aiuto di Matteo Cairoli per tutta la stagione a parte Monza.

Meno di 20 secondi hanno separato le prime quattro vetture al traguardo. La #22 della United Autosports ha aperto un’inedita tripletta Ligier precedendo la #23 del team Panis-Barthez di Buret/Canal/Stevens e la gemella #32 di Boyd/Owen/de Sadeleer. Grande soddisfazione, quindi, per la scuderia statunitense guidata da Zak Brown, che ha ricevuto ben poche soddisfazioni in F1 da capo del team McLaren ma ha avuto modo di rifarsi con le competizioni endurance.

Originariamente terza al traguardo, l’Oreca del team G-Drive vincitrice del titolo ha dovuto cedere il terzo gradino del podio a causa di una penalità di dieci secondi inflitta ad Andréa Pizzitola per un taglio di pista. Comunque, dopo la prima posizione conquistata da un Jean-Éric Vergne in ripresa rispetto alla cattiva qualifica di ieri, Pizzitola aveva già ceduto il passo alle prime due Ligier al traguardo e pure l’inseguimento finale del giovane francese nei confronti di Stevens si è rivelato vano.

Quinta e doppiata l’Oreca del team Racing Engineering, mai davvero in partita dopo la pessima prestazione nelle prove ufficiali. Seguono altre tre 07 francesi, precisamente la #28 della Idec Sport e le due Graff con la #40 G-Drive davanti alla #39. La top ten di categoria è stata completata dalla Dallara del team High Class e dalla Ligier #25 del team di casa, Algarve Pro Racing.

Protagoniste di inizio gara, mancate però dalle posizioni che contano nella classifica finale, sono state l’Oreca del team Duqueine e la Dallara del team Villorba. A metà gara, queste due vetture comandavano la classifica ma a distanza di pochi minuti la prima è stata costretta al ritiro per il cedimento di una sospensione e la seconda ha dovuto scontare un drive through per un rientro ai box piuttosto disattento di Felipe Nasr; la gara della Dallara #47 si è presto tramutata in un incubo, con una lunga sosta ai box che le ha fatto perdere 11 giri.

Grazie ai risultati odierni, il team Racing Engineering si è tolto la soddisfazione di chiudere il campionato al secondo posto, seppur con 66 punti contro i 100,25 del team TDS G-Drive. Terza la Idec Sport #28 con 64 punti.

Tra le tante antagoniste del team RLR per il titolo LMP3, quella che si è distinta maggiormente in Portogallo è anche una di quelle meno pericolose in termini di punti. A vincere è stata infatti la Ligier #13 del team polacco Inter Europol con Martin Hippe e Jakub Śmiechowski, mentre alla Ligier #15 è bastato un quinto posto per chiudere la pratica del campionato. Sul podio di categoria sono salite altre due Ligier, la #7 del team Ecosse-Nielsen e la #2 della United Autosports. La gara del team diretto rivale della RLR, ossia 360 Racing, è stata condizionata dalla rottura del cambio dopo pochi giri: la Ligier #6 ha tagliato il traguardo attardata di 27 giri rispetto alla vincitrice di categoria. Ritirata la Eurointernational #11 dopo uno scontro con la Porsche della Ebimotors, mentre la United Autosports #3 è stata retrocessa in settima posizione con dieci secondi di penalità per il solito abuso di track limits.

La vittoria portoghese ha permesso al team Inter Europol di balzare dal quinto al secondo posto della classifica finale, con 70,25 punti contro i 77,5 dell’equipaggio campione. Con 58,5 punti, United Autosports si è aggiudicata il gradino più basso del podio con la vettura #3.

Un terzo posto è bastato al team Proton per vincere il titolo GTE con la Porsche #88. La scuderia tedesca si è tuttavia aggiudicata anche la vittoria in gara con la vettura #77 di Dienst/Olsen/Ried, allorché la Ferrari #66 della JMW Motorsport e la Porsche #80 della Ebimotors si sono autoeliminate dalla contesa: la prima ha subito un drive through poiché Alexander MacDowall ha colpito la vettura LMP3 del team Ultimate ad un’ora e 40 dal termine, la seconda ha concluso la sua gara con l’episodio citato poche righe sopra che ha coinvolto Gianluca Giraudi (al volante della Porsche) e Giorgio Mondini. JMW Motorsport ha comunque conquistato il secondo posto, ma non è riuscita a giocarsi fino in fondo le sue carte. 

95,5 punti finali per Gianluca e Giorgio Roda, mentre il trio della JMW Griffin/MacDowall/Molina ha chiuso con 88; terzo, con 83 punti, l’equipaggio #77 del team Proton che ha così beffato il team Spirit of Race Ferrari, solo quarto oggi.

Andata in archivio la 14esima stagione della European Le Mans Series, è già ora di pensare al 2019: il calendario è stato svelato poche settimane fa e come unica novità rispetto al 2018 presenta la sostituzione del Red Bull-Ring con Barcellona; la gara spagnola andrà a rimpiazzare quella austriaca nello stesso identico weekend, ossia il penultimo di luglio. La stagione 2019 inizierà il 14 aprile con la consueta 4h di Le Castellet.

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