E se succedesse davvero?

di Alyoska Costantino
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Pubblicato il 17 Agosto 2017 - 18:11
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E se succedesse davvero?

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Dovizioso non sarà mai un campionissimo”, Dovizioso dovrà lavorare per portare Lorenzo in vetta, stop”, “La Ducati non vuole e non deve puntare su Dovizioso per il futuro”.

Questi e tanti altri commenti, hanno fatto seguito alla gara svoltasi il 30 ottobre 2016, ovvero il Gran Premio della Malesia a Sepang dove, sotto la pioggia e dopo un duello contro Valentino Rossi, Dovizioso ha vinto la gara della classe MotoGP. Eppure, nonostante il meritatissimo successo ottenuto senza rubare nulla, non c’era modo di dargli tregua. Anche dopo un normalissimo successo, una seconda guida non si discosta dalla sua posizione di svantaggio.

Tutto questo fiume, non di acqua piovana ma di parole, ha straripato anche sul nostro forum riguardo a quel Gran Premio, forse anche per merito (o per causa) mia, quando effettivamente lanciai il “sasso” sotto forma d’idea di una Ducati già in lizza per il titolo nel 2017… e non con l’arrivante Jorge Lorenzo, ma col fedele Andrea Dovizioso. Ma nemmeno la mia più rosea… anzi, Rossa aspettativa di ducatista avrebbe immaginato quanto successo a Zeltweg quattro giorni fa. Un duello rusticano con il campione del mondo, col migliore che c’è sulla piazza, con quel diavolaccio di Marc Marquez, conclusosi con la vittoria, con lo champagne, col merito di essere stato migliore del migliore.

Ora la febbre per “DesmoDovi” si è scatenata, ed è giusto così: dopo una gara del genere, bella quanto quella ad Assen che lo aveva visto anche lì protagonista, sarebbe un errore non considerare Dovizioso come una minaccia (forse addirittura la principale) al sesto titolo di Marc Marquez… ma molti non si spingono oltre a quello: un exploit stagionale, una vittoria fantastica in Austria ma che pare non possa essere abbastanza contro il binomio Marquez-Honda Repsol. Insomma, già poco dopo il giro di boa, la favoletta di Dovizioso è destinata a spegnersi, nonostante la luce brillante che ha sprigionato tra i verdi prati austriaci.

Così ho deciso di non concentrarmi su nuovi elogi al mitico Dovi, lasciandoli al buon Secchi che ha già speso belle parole per lui, ma di pormi una domanda: e se ci riuscisse? E se battesse il marziano imbattibile? Non solo in una singola gara, ma sull’intera distanza di campionato? Sarebbe da sciocchi supporlo oppure, dopo una prestazione simile, è giusto farlo? E, se ci riuscisse, cosa cambierebbe nel mondo del Motomondiale? A mio parere molto…

Vedere che tra Rossi, Vinales, Lorenzo e Marquez la spunta quello che, fino al 2016, non aveva la nomina nemmeno di outsider, sarebbe shockante, anche per un suo tifoso. Ma soprattutto, sarebbe un successo titolato che entrerebbe di diritto nella storia. A dieci anni precisi dal successo ducatista firmato Casey Stoner, proprio alla decima stagione in MotoGP, Dovizioso centra in pieno il bersaglio grosso. In barba agli stipendi, ai contratti, al binomio giapponese Honda-Yamaha e, forse, anche a gran parte dei tifosi italiani. Quelli schierati per Valentino, ma sto parlando solo dei più “rosicanti” ed estremisti contro la Ducati, state tranquilli.

Per non parlare poi dei cambiamenti verso le stagioni future, a cominciare dal 2018: una squadra Ducati che, avendo già il proprio compatriota vincente, magari appiederebbe anticipatamente Jorge Lorenzo (cosa tuttora possibile), il quale si ritroverebbe clamorosamente senza sella, a favore magari di Danilo Petrucci. E che dire del povero Andrea Iannone, considerato molto più talentuoso di Dovi in passato (anche da me) e ora invece ai ferri corti persino con il team Suzuki? Sarebbe una legnata psicologica mica da ridere questa, per “TheManiac”. Ma non facciamo l’errore di pensare troppo in grande… non è ancora il momento e in più, essendo lo staff di P300 esperto nella nobile arte della gufata, preferirei evitare.

I successi degli outsider e le favole che si concretizzano sono sempre esistite nel motorsport, sia a due che a quattro ruote. Nico Rosberg, Jenson Button, Colin McRae, Richard Burns, sono solo quattro dei tanti nomi che sono riusciti a ribaltare, nello stupore generale, le sorti di un campionato già scritto. Certo, per ogni impresa titanica c’è il rovescio della medaglia: piloti come Eddie Irvine, Rubens Barrichello, Mark Webber, Daniel Pedrosa, Noriyuki Haga e Chaz Davies probabilmente passeranno alla storia in tutt’altra maniera, come chi aveva il sogno da realizzare a portata di mano… ma che non è riuscito a raggiungerlo.

Dovizioso entrerà nella prima categoria o forse nella seconda? Chi può dirlo… il pronostico, com’è facile da immaginare, è a suo sfavore, e 16 punti di svantaggio non sono pochissimi se da quello da battere è il pilota migliore attualmente. Ma Dovi ha, e forse ha sempre avuto, la forza di combattere. Se avete ancora dubbi su questo, riguardatevi il finale della gara al Red Bull Ring.

Fonte immagine: Internet (per segnalare il copyright info@passionea300allora.com)

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