E se la Racing Point fosse un cancello?

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
18 Luglio 2020 - 22:14
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Ok, la situazione inizia ad essere grottesca e lo posso capire. Le qualifiche di Budapest ci portano quattro Mercedes ai primi quattro posti, due nere e due rosa. Se fino ad oggi in tanti erano stanchi del dominio Mercedes, immagino gli accenni di orchite a vedere doppio.

La polemica intanto è già scoppiata, i confronti si sprecano, si chiede giustizia tra proteste, illazioni, accuse di copia palese e via dicendo. Non si è mai vista una gallery di immagini di due monoposto identiche come quelle di questi giorni.

In questa sede, però, vorrei porre una domanda molto semplice. Cosa si direbbe oggi della Racing Point RP20 se, pur essendo una copia carbone della Mercedes del 2019, non andasse nemmeno a spinta?

Facciamo finta che Perez e Stroll, invece di finire dietro i big in Austria e in seconda fila a Budapest, siano ancora oggi nell’anonimato di un piazzamento a centro gruppo; e che quindi, invece di aver migliorato i loro tempi in qualifica di due secondi e sette in un anno, siano ancora al livello del 2019 ma con una vettura identica a quella che domina.

Qualcuno si lamenterebbe? Propendo per il no così come propendo, allora, per chiamare in causa un termine che mi piace molto: coerenza. Perché lamentarsi di qualcosa solo quando dà fastidio è un discorso leggermente ipocrisia.

Se l’indignazione verte sul fatto che ogni monoposto dovrebbe essere completamente originale e senza “ispirazioni”, allora allego qualche esempio per il quale – a causa dei risultati – nessuno ha sollevato nemmeno un dito.

Copyright sconosciuto

Partiamo dalla Haas che, non da oggi, ha una somiglianza importante con la Ferrari. Nella foto sopra, che mi è stata girata in giornata, si nota come la VF-20 e la SF90 del 2019 condividano più di qualche linea. Le minime differenze in altezza che si notano, tra l’altro, sono dovute al tipo di inquadratura. Guardate il muso, l’ala anteriore, l’airscope, gli ingressi delle pance, gli specchietti, l’ala posteriore e le sospensioni anteriori. Lamentele sentite in questi anni? Poche, a memoria.


Non solo anni recenti comunque. A metà anni 2000 la Sauber prendeva spesso come esempio la Ferrari per la progettazione delle sue monoposto. Qui sotto un confronto tra la Sauber C23 del 2004 e la F2003-GA.

Sauber C23 (2004) & Ferrari F2003-GA (2003) : formula1
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Parto ricordando che il cofano motore della Sauber è già “allineato” a quello della F2004, ovvero dritto. Per il resto potete notare le paratie dell’ala anteriore, i deviatori dietro le ruote anteriori, le branchie ed i deviatori sulle pance, davanti alle ruote posteriori. Insomma, una Ferrarina. Giunta però al sesto posto del Costruttori con 34 punti e 14 arrivi a punti.


Altro decennio, altra copia. La Ligier JS41 del 1995 era la versione scura della Benetton B195. Addirittura, in questo caso, si parla di auto identiche nello stesso anno; la Ligier, infatti, era stata acquisita da Briatore nel 1994.

F1 in the 1990s 🚦🏎🏁🏆🍾 on Twitter: "The Ligier-Renault B195 & Benetton  Mugen-Honda JS41.... or should I say correctly, the Ligier Mugen-Honda JS41  & Benetton-Renault B195. Both chassis virtually the same, which
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Mentre una vinceva il campionato del mondo, l’altra arrivava 5a nel costruttori con 25 punti, due podi ed altri sette arrivi a punti.


Ricapitolando: va bene indignarsi per la Racing Point ma non dimentichiamo che, in passato, ci sono stati anche altri esempi di copia carbone di monoposto vincenti. Qual è la discriminante? Il fastidio che la squadra “copia” arreca agli avversari.

Se ti chiami Haas, Sauber e Ligier e resti a centro gruppo è un conto. Se ti chiami Racing Point e fai la seconda fila dietro alla macchina ispirante dai fastidio. Semplice, lineare. Ed anche ipocrita, appunto.

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