E’ nata la Red Bull RB9. Con ancora qualche mistero.

F1
Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
3 Febbraio 2013 - 15:21
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Tanto rumore per nulla.
Non tanto per la vettura, ma perchè abbiamo aspettato invano dalle ore 14.00 (orario comunicato per la presentazione) sul canale ufficiale della Red Bull, in attesa che venisse mostrata in diretta la nuova fiamma di Adrian Newey.

Tanta attesa, a consumare il tasto F5 della tastiera, e alla fine la presentazione si riduce al video seguente.

Scenico, interessante, ma ci si aspettava dell’altro.

Voci dicono che la Red Bull abbia cercato di evitare in qualsiasi modo che venisse fotografata la vettura in sala presentazione, ma sappiamo che ormai tra cellulari e fotocamere c’è ben poco da vietare.

Detto questo, da quel (ben) poco che si può intuire, la Red Bull RB9 è come tutte le altre monoposto presentate una semplice evoluzione della RB8, a seguire la linea di sviluppo iniziata con la RB5 del 2009.

La RB9 è la seconda monoposto, dopo la Lotus E21, a rendere completamente visibile lo scalino sul muso. Conoscendo Adrian Newey e la sua maniacale precisione, non avrà ritenuto indispensabile spendere qualche grammo di carbonio in più per rendere la sua nuova bambina più bella. Per inciso, per il Vanity Panel pare essere utile anche dal punto di vista aerodinamico.

Dettaglio dello scalino sulla RB9

Dettaglio dello scalino sulla RB9

Contrariamente alla Mclaren e alla Ferrari, la Red Bull prosegue con una sospensione push-rod all’anteriore. con l’intenzione, evidentemente, di non stravolgere gli equilibri perfetti che hanno permesso la rimonta di Sebastian Vettel nella seconda parte del 2012.

Il posteriore della nuova RB9

Il posteriore della nuova RB9

Pulita, come sempre, la zona posteriore, affinata e probabilmente non definitiva (come per le altre vetture d’altronde).
Da questa immagine si intuisce anche il parziale cambio di livrea in onore del main sponsor Infiniti. Il blu delle fiancate è sostituito dal viola, presente anche sulla parte laterale della scocca e sulle appendici delle ali.

Che dire. In attesa di qualche dettaglio in più, questa è la nuova Red Bull.
La missione, evidentemente, ha un nome in codice: Poker. Certo, se dovesse riuscire, il mito del quinquennio Ferrari 2000-2004 diventerebbe più vicino. L’occasione è ghiotta, perchè i regolamenti non sono cambiati molto e tutte le vetture mostrate fino ad ora sono delle evoluzioni delle rispettive versioni 2012. L’anno prossimo potrebbe essere la svolta, un po’ per tutti, con il cambio di motori e di regolamenti. Pertanto, se la Red Bull vuole aggiungere altri due allori a quelli conquistati nel 2010, 2011 e 2012, deve sfruttare questa stagione.

Ce la farà? Non ci resta che aspettare la fine di novembre.

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Un Commento su “E’ nata la Red Bull RB9. Con ancora qualche mistero.”
AleMans dice:

Se hanno cose da nascondere lo vedremo agli ultimi test o ad inizio campionato.

Da ferma sembra come tutte le altre, ma sappiamo che i segreti ultimamente funzionano quando la macchina è in movimento…

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