E la Sprint divenne “L’uomo che sussurrava alle gomme”

BlogSeven
Tempo di lettura: 2 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
5 Novembre 2023 - 11:50
Home  »  BlogSeven

Quanto visto ad Interlagos non ha a che fare col Motorsport, ma solo con il tentativo di tenere in piedi un format fallimentare

All’indomani della Sprint di San Paolo si alza il coro di chi, giustamente, lamenta una gara nella quale la gestione gomme l’ha fatta da padrone. Quasi tutti i piloti hanno dovuto fra fronte al degrado accentuato, che ha portato in alcuni casi a veri e propri crolli come quello di Hamilton, fortissimo nei primi due giri per poi pagare dazio nel finale. I distacchi siderali sulla distanza di 1/3 rispetto alla gara odierna dicono tutto.

Una volta ancora il format Sprint evidenzia i suoi limiti: se non hai prove libere a sufficienza non puoi conoscere in modo decente il livello di degrado di ogni singola mescola e, pertanto, si va in gara alla cieca. E così, i 24 giri su soft di ieri si sono trasformati in una gara di sopravvivenza, una specie di remake cinematografico riadattato: “L’uomo che sussurrava alle gomme”.

Evidentemente non dovrebbe essere questo l’obiettivo delle Sprint (anzi, dovrebbe essere l’esatto contrario) e non si cada nell’errore di definire spettacolo quello visto ieri. I vari sorpassi visti non sono stati altro che il frutto della mancanza di conoscenza delle mescole rapportate all’asfalto di Interlagos.

Come dicevo prima Hamilton ne è l’esempio perfetto: sorpassi effettuati di forza all’inizio, che parevano presagire addirittura una rincorsa a Verstappen, rapportati ad altri sorpassi subiti alla fine senza potersi difendere minimamente da chi arrivava alle spalle, Tsunoda compreso. Il tutto per rimediare 35 secondi in 24 passaggi.

E, come leggo stamattina, non ha neanche senso in questo caso citare Pirelli. Magari, con un’ora di prove libere in più, tutti sarebbero partiti con le medie nella Sprint, evitando di dover gestire per 24 giri delle soft che, di giri, forse al massimo ne reggono 15.

Questo non è Motorsport, lo si metta agli atti. E si metta agli atti che tutti i cambiamenti passati e futuri a questo format sono e saranno solo il risultato del tentativo di tenere in piedi un qualcosa di fallimentare per i diritti televisivi. Una specie di accanimento terapeutico che può piacere solo a pochi.

Immagine: Media Red Bull

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO
RICEVI LA NEWSLETTER
Iscriviti per rimanere sempre aggiornato
(puoi sempre iscriverti in seguito)