Due indizi fanno una prova, di solito

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
8 Aprile 2017 - 19:15
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Secondo appuntamento dell’anno, secondo indizio che qualcosa forse è cambiato in questa stagione. Per la seconda volta di fila i primi quattro posti della griglia di partenza sono i medesimi. Hamilton davanti a Vettel, Bottas, Raikkonen. Ma non è l’unica considerazione da fare dopo queste qualifiche.

– Hamilton ancora il migliore al sabato: la Mercedes in qualifica pare ancora avere qualcosa nel taschino rispetto alla Ferrari. Lui ci mette del suo e dopo un primo giro in Q3 condizionato da un bel controsterzo, non sbaglia niente al secondo tentativo. Pole meritatissima.

– Sebastian Vettel era a quasi tre decimi da Lewis a Melbourne: qui la Mercedes doveva aumentare il gap ma questo si è ridotto sotto i due decimi a Shanghai. La Ferrari sembra esserci anche in Cina, e ancora di più che in Australia. 

– Bottas, per la seconda volta, contiene il distacco dal suo compagno. Per un solo millesimo perde la prima fila, ma prendere meno di due decimi da Hamilton su un minuto e mezzo di pista, alla seconda qualifica con la Mercedes, è risultato degno di nota.

– Kimi ha ancora problemi con il Q3: è l’unico dei primi quattro che non ha migliorato rispetto alla Q2, ma per fortuna il divario di Ferrari e Mercedes rispetto agli altri è abbastanza ampio da non metterlo in grave pericolo. Ancora non si trova completamente con la SF70-H, ma c’è tempo per migliorare.

– La Renault, almeno quella di Hulkenberg, è ben altra cosa rispetto all’anno scorso. Nico si prende tranquillamente la Q3 e si mette davanti al suo ex compagno Perez, in una quarta fila giallo-rosa dalla dubbia coesistenza cromatica.

– La Red Bull è affetta dalla solita partenza a rilento. Anche in Cina i distacchi sono elevati e forse non è tutta colpa della PU Renault. In più ci si mettono i problemi alla RB13 di Verstappen a condizionare il sabato. L’olandese può sperare, per risalire, nella pioggia.

– Giovinazzi si gioca il primo bonus dell’anno. Era già in Q2, ha sbagliato, punto. Inutile cercare giustificazioni quando è stato lui stesso a parlare di errore. Ci sta, la curva è più stronza di quanto sembri e Grosjean poco prima era stato graziato. L’importante è lasciare Antonio tranquillo.

– Stroll sembra andar meglio, finalmente. Pare gli abbiano cambiato il servosterzo rispetto a Melbourne con uno più leggero, per evitare i movimenti isterici al volante che s’erano visti due settimane fa. Massa, intanto, fa ancora meglio: il punto di riferimento è lui.

– Bene ancora la Toro Rosso. Kvyat la porta in Q3 e sembra davvero rinato. Un anno fa qui è andato a podio con la Red Bull prima del disastro russo e del conseguente switch. Sembra passato tanto tempo ma non è così. Daniil è passato dalla crisi al ritrovare se stesso e questo è il risultato.

– Alonso ancora discretamente eroico con la Mclaren, che per ora non ha mostrato problemi di sorta se non quelli in termini di velocità di punta. La PU rimane il più grosso handicap della MCL32.

In linea generale, queste F1 sembrano davvero più selettive e sembrano mostrare divari più ampi tra compagni di squadra. Alonso – Vandoorne, Perez – Ocon, Hulk – Palmer, Massa – Stroll ne sono esempi.

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