DTM | Spielberg 2015: “Spingilo fuori!”, la storia del tamponamento di Scheider su Wickens e Wehrlein ordinato via radio

Autore: Daniele Botticelli
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Pubblicato il 25 Settembre 2024 - 13:00
Tempo di lettura: 7 minuti
DTM | Spielberg 2015: “Spingilo fuori!”, la storia del tamponamento di Scheider su Wickens e Wehrlein ordinato via radio
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Il racconto di uno dei momenti più controversi ed antisportivi nella storia del DTM.

Nei suoi 40 anni di storia il DTM ha avuto dei grandi momenti di gloria a livello internazionale, in particolar modo durante gli anni ’10 del nuovo millennio grazie all’enorme successo generato dalle auto Class 1, protagoniste di gare e campionati super avvincenti e che hanno visto Audi, BMW e Mercedes, le principali case tedesche protagoniste nella serie in quel periodo prima dell’attuale ingresso di altre case grazie al regolamento GT3, sfidarsi in avvincenti battaglie all’ultimo respiro ed anche senza esclusione di colpi. Letteralmente.

Proprio quest’ultimo concetto ha spinto i tre colossi in diverse occasioni a superare ampiamente i limiti per quanto riguarda le azioni ed i comportamenti in pista da parte dei propri piloti, sfociando anche nell’antisportività più totale tanto da spingere a vietare in seguito i vari ordini di scuderia per cercare di mantenere il più possibile l’integrità del campionato (cosa ripetutasi anche dal 2022 dopo il pessimo spettacolo dell’ultima gara del 2021 al Norisring).

Tra i vari episodi in cui i costruttori si sono resi protagonisti in negativo ce n’è uno che spicca particolarmente, un’azione talmente plateale e che fa discutere anche a distanza di anni. Stiamo parlando ovviamente di quanto avvenuto all’ultimo giro della Gara 2 a Spielberg del 2015, un episodio rimasto così tanto nella storia del campionato (ovviamente in modo negativo) che viene puntualmente riproposto ad ogni visita futura del DTM sul tracciato austriaco. Un’occasione in cui si è veramente superato ogni limite possibile.

Red Bull Ring 2015 – Il team radio della discordia

Come spesso accade nel DTM, anche la stagione 2015 è stata molto combattuta dall’inizio alla fine, con diversi piloti in grado di mettersi in mostra e di ergersi a protagonisti della lotta per il titolo. La tappa del Red Bull Ring arriva esattamente a metà campionato, disputatasi nel weekend dell’1-2 agosto 2015 ed iniziato con la vittoria di Edoardo Mortara con l’Audi in Gara 1 davanti a Pascal Wehrlein, all’epoca membro del Mercedes Junior Programme ed autore di un’annata magica che a fine anno lo vedrà vincere il campionato, diventando a soli 20 anni il più giovane nella storia del DTM a laurearsi campione.

Al termine di quella Gara 1, ovvero all’esatta metà del campionato, la classifica piloti è molto aperta con Wehrlein in testa a 94 punti, seguito dal due volte campione del DTM Mattias Ekström (Audi) ad 86 punti e dallo stesso Mortara, che con quella vittoria si è issato al terzo posto a quota 83. Molto vicino ai primi è anche Jamie Green (anche lui su Audi) con 81 punti, autore sin lì di ben tre vittorie tra cui una doppietta al Lausitzring, ma piuttosto incostante con tanti ritiri e soli quattro piazzamenti a punti ottenuti sin lì.

La Gara 2 della domenica è caratterizzata da una forte pioggia abbattersi sul circuito austriaco sin dalle qualifiche della mattina, rendendo le condizioni della pista abbastanza proibitive per tutti e dando così vita a diverse escursioni per la poca trazione presente sull’asfalto bagnato.

Tra le vittime della pioggia rientra anche lo stesso Wehrlein, che nella prima parte di gara finisce per ben due volte fuori pista perdendo così diverse posizioni, allontanandosi dalla zona podio e perdendo punti pesanti per il campionato mentre davanti Ekström domina la contesa senza nessun problema.

Di per sé la gara regala poche emozioni, il tutto prima di un finale che purtroppo è ancora ricordato. Si arriva agli ultimi dieci minuti di gara con Ekström saldamente al comando davanti a Gary Paffett, l’unico in grado di girare su tempi simili a quelli realizzati dallo svedese, con Edoardo Mortara, Mike Rockenfeller e Nico Müller nettamente distanti nelle posizioni successive.

Arriviamo così a coloro che saranno i protagonisti di questo episodio: Robert Wickens con la sua Mercedes-AMG #6 del Team HWA occupa la sesta posizione davanti a Timo Scheider, settimo con l’Audi #10 del Team Phoenix, ed il già citato Wehrlein, ottavo al volante della Mercedes-AMG #94 sponsorizzata gooix e compagno di squadra dello stesso Wickens in HWA.

A circa 4 minuti dal termine Wickens commette un errore in curva 3, favorendo così il sorpasso di Scheider nei suoi confronti per la sesta posizione, il tutto con Wehrlein che recupera a sua volta terreno su loro due tanto da arrivare a ricongiungersi completamente. Wickens però non molla e nel corso del 32° giro riesce subito a tornare davanti al pilota tedesco in curva 2, lasciando così il tedesco in pasto a Wehrlein che già al giro successivo passa all’attacco di Scheider, capace però di resistere quando il tempo di gara va verso la conclusione.

Si arriva così all’ultimo giro, con Wickens, Scheider e Wehrlein molto vicini tra loro. Scheider cerca già l’attacco all’esterno di curva 1, con Wickens che resiste e conduce il trio lungo il rettilineo che porta a curva 2. Alla staccata Wickens copre l’interno per evitare l’attacco di Scheider, Wehrlein ne approfitta ed in un colpo solo supera sia Scheider che Wickens, con il canadese che allarga la traiettoria arrivando anche al contatto con Wehrlein, lasciandolo poi andare durante la percorrenza del rettilineo che porta a curva 3

I tre piloti percorrono il rettilineo con Wehrlein che passa in sesta posizione davanti a Wickens e Scheider, con il tedesco dell’Audi alle spalle di entrambi i piloti Mercedes. Ed in questo momento, puntuale come un orologio svizzero, Scheider riceve un messaggio via radio dal proprio box che non lascia tante interpretazioni, andando ad incarnare appieno il forte spirito di squadra presente tra i marchi del DTM che abbiamo descritto in precedenza:

“Schieb ihn raus!”“Spingilo fuori!”

Scheider ha ricevuto questo messaggio con un chiaro riferimento a Wehrlein, in lotta per il titolo contro Ekstrom ed anch’egli su Audi che nel mentre si sta involando verso la vittoria della gara, non sapendo dell’enorme regalo che sta per ricevere alle sue spalle. Dopo questo team radio, trasmesso anche durante la diretta TV della gara, Scheider non perde tempo ed alla frenata di curva 3 esegue perfettamente l’ordine di scuderia, mollando i freni e tamponando Wickens davanti a sé, il quale perde il controllo dell’auto e va inevitabilmente ad impattare contro Wehrlein.

Un notevole colpo da biliardo (riproposto nei fermo immagine che seguono) che manda i due piloti Mercedes nella via di fuga, costringendo così Wehrlein a perdere diversi punti che potevano essere potenzialmente decisivi nella sua lotta per il titolo.

Questo episodio così controverso (ad essere riduttivi) mette immediatamente in secondo piano la vittoria di Ekström su Paffett e Mortara, con l’attenzione che inevitabilmente cade sulla condotta di gara di Scheider ed in particolar modo sull’indicazione arrivatagli dai box. Subito dopo la bandiera a scacchi Verena Wrendt, storica inviata box del DTM, intervista l’amministratore delegato e Team Principal di ABT Sportsline Hans-Jürgen Abt, che ha appena visto Ekström vincere questa Gara 2 e diventare il nuovo leader del campionato. Dopo una breve domanda sulla vittoria dello svedese Abt viene incalzato sull’incidente provocato da Scheider, glissando così:

“Non l’ho visto esattamente, però ho visto che hanno battagliato duramente. Le Mercedes hanno iniziato il duello e probabilmente Timo ha risposto, ma sicuramente ci sarà da discutere e rivedere l’azione… Abbiamo vinto la gara, e questa è la cosa più importante!”

L’azione viene posta rapidamente sotto investigazione, con la Direzione Gara che sceglie di utilizzare la mano pesante: Scheider viene squalificato da Gara 2 ed escluso dal successivo round di Mosca dove verrà sostituito da Antonio Giovinazzi, all’epoca protagonista nella Formula 3 European Championship a supporto del DTM, campionato chiuso poi al secondo posto dietro Felix Rosenqvist.

Questo episodio non è il primo di questa natura visto nella storia del DTM, ma la modalità del gesto ha fatto discutere a lungo nel corso degli anni. Ed il fatto che il video di questo pessimo momento di sport venga puntualmente riproposto ad ogni visita del DTM sul tracciato austriaco riaccende inevitabilmente le polemiche sull’accaduto, nella sempreverde speranza che episodi simili non si verifichino mai più.

Immagini: Facebook / DTM

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