Cinque anni fa l’ultima vittoria di Mortara nella propria avventura nel DTM, arrivata al termine di una combattuta Gara 1 al Norisring.
La vittoria di Mirko Bortolotti nella Gara 1 al Nürburgring ha riportato l’Italia sul gradino più alto del podio in una gara del DTM dopo un lungo periodo di astinenza, durato oltre cinque anni.
Prima di lui, l’ultimo atleta tricolore a vincere una gara nel Deutsche Tourenwagen Masters è stato Edoardo Mortara nell’ormai lontano 2018, in quello che è stato il suo ultimo anno della propria avventura nella serie in cui per lunghi tratti è stato tra i protagonisti, soprattutto nel 2016 quando ha chiuso il campionato al secondo posto a soli quattro punti da Marco Wittmann in quello che è stato il suo ultimo anno da pilota Audi.
Nell’anno successivo Mortara è passato a Mercedes nel team BWT gestito da HWA AG, rinominato poi Silberpfeil Energy Mercedes-AMG Motorsport nel 2018. Dopo un 2017 sottotono concluso con un solo podio e al 14° posto finale, l’anno successivo “Edo” si è riuscito ad essere più competitivo terminando l’annata al sesto posto con 140 punti e due vittorie conquistate, la cui seconda è arrivata nella Gara del weekend al Norisring, gara disputata il 23 giugno 2018.
In quella gara Mortara è partito dalla pole position in 48.843 dopo aver avuto la meglio in qualifica su Philipp Eng per un solo millesimo, seguiti entrambi da Wittmann e Gary Paffett, che arrivava al quarto weekend di gara da leader campionato. Il pilota inglese precede altri tre piloti Mercedes come Paul Di Resta, Dani Juncadella e Lucas Auer, quest’ultimo davanti all’allora leader del campionato Timo Glock, ottavo in griglia. Chiude lo schieramento René Rast, che nella seconda parte di campionato ne diventerà un grande protagonista sfiorando anche la vittoria del titolo.
Al via Mortara parte bene e riesce a mantenere la leadership della gara, mentre alle sue spalle Wittmann riesce a sopravanzare Eng dopo essere usciti affiancati dalla prima curva, con quest’ultimo che al termine del primo giro rientra subito ai box per smarcare il proprio pit-stop obbligatorio. Questa scelta viene replicata anche da Juncadella e dai due piloti Audi Nico Müller e Loic Duval, con il francese che sbaglia l’ingresso nella propria piazzola box al momento del cambio gomme, perdendo così molto tempo.
Mortara comanda così la gara davanti a Wittmann, unica BMW in Top5 e davanti ad altri tre piloti Mercedes come Di Resta, Paffett ed Auer. Nel primo stint di gara l’unico che riesce a tenere il ritmo di Mortara è proprio Wittmann, capace di rimanergli incollato fino al termine del settimo giro, quando rientra ai box per effettuare il proprio cambio gomme. Wittmann rientra in pista al 13° posto ma nettamente avanti agli altri piloti che hanno scelto di fermarsi nelle primissime battute di gara, su tutti Eng e Juncadella che lo vedono tornare in pista proprio davanti a sé.
Mortara copre la strategia del proprio avversario rientrando ai box nel giro seguente, cedendo la testa della corsa a Di Resta ma riuscendo a tornare in pista davanti a Wittmann, pressato ora da Eng e Juncadella anche grazie al fatto di avere gomme maggiormente in temperatura dopo il pit stop effettuato al primo giro.
La leadership di Di Resta dura pochi metri per via del sorpasso di Paffett alla prima curva, con quest’ultimo che a sua volta gliela restituirà al termine del 12° giro in occasione della propria sosta ai box. Nel frattempo, alle spalle di Mortara si crea un trenino composto dalle due BMW di Wittmann ed Eng e completato da Juncadella, che osserva l’evolversi della situazione.
Alle spalle del pilota spagnolo si accende la bagarre tra Timo Glock e Nico Müller con il tedesco che viene poi invitato a cedere la posizione al pilota Audi, molto in palla dopo il cambio gomme effettuato al primo giro, dopo averlo sorpassato a seguito di un contatto nella frenata della prima curva.
Dopo il pit stop Paffett rientra in pista proprio davanti a Mortara, che all’inizio del 14° giro viene attaccato da Wittmann alla prima curva riuscendo però a resistere al tentativo di sorpasso. Nel giro seguente Paffett ha qualche difficoltà a trovare subito aderenza con il nuovo set di gomme montato, con Mortara che lo supera agilmente alla prima curva; Wittmann cerca di fare lo stesso ma deve confrontarsi con la difesa di Paffett nella prima metà della pista, con il tedesco che così ha perso del terreno prezioso nei confronti di Mortara.
Una volta scaldate le gomme, però, Paffett riesce a sua volta ad insidiare Wittmann al 19° giro, passaggio che vede Auer (leader della gara in quel momento), Bruno Spengler e Müller rientrare ai box, con i primi due che tornano in pista proprio a ridosso del gruppetto comandato da Mortara.
Nei giri seguenti Mortara controlla tranquillamente la situazione, con i soli Wittmann e Paffett capaci di stare al passo dopo il cambio gomme, risalendo la classifica mentre gli altri piloti effettuano il proprio pit stop obbligatorio, mentre Eng si ritrova con un distacco di circa quattro secondi da questo trio e Juncadella che viene sfilato agilmente da Auer, Spengler e Di Resta, rientrato ai box al 22° giro.
Tra gli ultimi piloti ad effettuare il cambio gomme obbligatorio rientra Pascal Wehrlein, di ritorno nel DTM quell’anno (sempre supportato da Mercedes) dopo il titolo vinto nel 2015 e la breve avventura in Formula 1 tra Manor e Sauber nelle due annate successive, che rientra ai box al termine del 42° giro dopo diverse tornate trascorse in testa alla gara. Mentre il pilota tedesco è ai box, in pista Paffett riesce ad avere la meglio su Wittmann alla prima curva, completando il sorpasso dopo un pressing costante durato a lungo e diventando ora il principale inseguitore di Mortara.
Dopo questo sorpasso Paffett inizia a farsi minaccioso nei confronti del proprio compagno di marca in Mercedes cercando anche il sorpasso nel corso del 52° giro, dovendo però anche lui fare i conti con l’ottima difesa del #48 che alla prima curva mantiene l’interno non mollando la posizione. Nel frattempo continua la risalita di Di Resta, che nel giro seguente supera Eng con una bell’incrocio di traiettoria nella variante delle curve 2-3, la S Kurve, portandosi in quinta posizione.
Al 63° giro, a meno di quattro minuti dal termine della gara, Paffett torna a farsi minaccioso su Mortara tentando nuovamente il sorpasso alla prima curva, ma Edo riesce nuovamente a difendersi egregiamente impedendo anche l’incrocio di traiettoria nel successivo allungo che porta alla chicane, dandosi poi lo slancio per rimanergli davanti, il tutto con Wittmann che osserva non molto lontano dal coloro che di fatto stanno lottando per la vittoria della gara.
L’ultimo pilota ad effettuare il cambio gomme obbligatorio è Robin Frijns, che imbocca la via dei box al 67° giro, a tempo di gara ormai scaduto, permettendo così a Mortara di tornare in testa alla gara per l’ultimo giro. Edo non sbaglia nulla, passando per primo sotto la bandiera a scacchi per la 10° e ultima vittoria nel DTM della propria carriera riuscendo ad avere la meglio sul futuro campione Gary Paffett, secondo davanti a Marco Wittmann, che completa il podio risultando il migliore tra i piloti BMW a poco più di un secondo di ritardo dal vincitore.
Con questa vittoria, Mortara è diventato l’ultimo pilota italiano a vincere una gara nell’era precedente al periodo Class 1 durato poi dal 2019 al 2020, risultando anche l’ultimo vincitore nostrano di una gara del DTM per più di cinque lunghi anni. Un digiuno tricolore interrotto solamente qualche giorno fa.
Immagini: Facebook / HWA AG & Hankook Tyre UK
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