Seconda vittoria stagionale in DTM per l’austriaco, con Lawson secondo che ritorna leader della classifica piloti a sole due gare dalla fine. Giornata nera per van der Linde, decimo con dieci secondi di penalità sulle spalle
Il penultimo round del DTM a Hockenheim sembrava totalmente nelle mani di Kelvin van der Linde, ma chi esce dal circuito con il comando del campionato è Liam Lawson. Dopo la vittoria di ieri in Gara 1 e la pole di stamattina, il sudafricano era sulla strada per concludere un weekend dominato in lungo e in largo, ma oggi pomeriggio è andato tutto storto. Tra la zavorra del BoP e i dieci secondi di penalità racimolati durante la corsa, van der Linde ha chiuso Gara 2 decimo, raccogliendo un solo punto. Troppo poco contro i diciotto presi da Lawson col secondo posto di oggi, dietro solo a un perfetto Lucas Auer, al suo secondo successo stagionale in DTM.
L’austriaco, al volante della Mercedes del team Winward, ha dominato Gara 2 fin dal primo giro, dove ha preso il comando con un bel sorpasso su van der Linde. Auer ha poi imposto un ritmo inarrivabile per gli altri e ha gestito tranquillamente il ritorno finale di Lawson, che è comunque arrivato a sei secondi dall’austriaco. Una bellissima prestazione che riscatta del tutto lo sfortunato ritiro di ieri per il tamponamento di Maini e che permette ad Auer di centrare la sua settima vittoria in DTM in carriera.
Ottimo e prezioso secondo posto in chiave titolo per Liam Lawson, che ha sfruttato al meglio la domenica nera di van der Linde, col quale ha avuto una dura ma corretta battaglia nelle prime fasi di gara. Proprio a causa di questa lotta, il sudafricano ha preso i primi cinque dei dieci secondi di penalità complessivo per via della leggere spinta data a Lawson alla curva Mercedes.
Una mossa che poteva rovinare la sua corsa, ma che non ha avuto grosse conseguenze, se non un’ammaccatura sul retrotreno della sua Ferrari. Il pilota del team AF Corse è stato poi bravo a non farsi risucchiare nelle lotte di fine gara e a centrare un secondo posto che vale oro in vista del gran finale di prossima settimana al Norisring.
Parlando di podi preziosi, lo è sicuramente quello di Maximilian Götz, terzo dopo aver difeso strenuamente la sua posizione dagli attacchi di Kelvin van der Linde. Con l’arrembante arrivo di Dani Juncadella (che ha chiuso quinto dietro ad Ellis) su gomme più fresche, il tedesco del team Haupt ha avuto un ottimo alleato nello spagnolo che ha fatto da vero e proprio scudiero all’unico pilota Mercedes ancora in lotta per il titolo, ora a ventisei punti da Lawson. La Casa di Stoccarda, tra l’altro, grazie ai molti punti conquistati oggi, si laurea matematicamente campione tra i Costruttori.
Dietro a Ellis e Juncadella, sesto posto per l’altra Ferrari di Alex Albon, con una prestazione decisamente più sottotono rispetto al brillante podio di Gara 1. Il thailandese, autore della stessa strategia vincente di ieri, stavolta non è riuscito a compiere un’altra bellissima rimonta, rimanendo bloccato nel trenino capitanato dalla Mercedes rosa di Götz. Settimo posto, invece, per Marvin Dienst, che coglie i suoi primi punti in DTM nel weekend del suo debutto in campionato come sostituto di Maxi Buhk.
Hanno chiuso, poi, la zona punti Arjun Maini, Vincent Abril e, come detto, Kelvin van der Linde. Il sudafricano ha vissuto una domenica da incubo, penalizzato anche per aver infranto l’articolo 15.3 del regolamento del DTM riguardante il pit-stop. Il pilota Audi del team ABT deve dirsi, anzi, fortunato ad aver terminato a punti visti i dieci secondi di penalità.
Direzione gara che è stata generalmente molto severa oggi, poiché anche Maini, Glock, Rockenfeller e Wittmann si sono visti recapitare cinque secondi di penalità tra pit-stop infringment e track limits. Il tedesco della BMW del team Walkenhorst, undicesimo in Gara 2, dopo l’altro pesante zero di oggi dice quasi addio alle speranze per il titolo, anche se è ancora matematicamente in lotta. Di certo, però, gli servirebbe un vero e proprio miracolo al Norisring per potersi laureare campione.
Fuori dai punti, infine, le due Lamborghini della T3 Motorsport di Esmee Hawkey e Esteban Muth. L’inglese ha chiuso sedicesima, ma la sua gara è stata contraddistinta dalla tamponata ricevuta dalla Floersch, che si è poi ritirata. Gara finita anzitempo anche per il giovane belga a causa di un problema tecnico, come Sheldon van der Linde e Lucas di Grassi.
Nella lotta per il titolo di campione, tutto è stato ribaltato dopo Gara 2. Liam Lawson, infatti, si avvia verso il finale del Norisring da leader della classifica con 206 punti, 14 in più di Kelvin van der Linde con 192 punti. Resta in piena corsa Maximilian Götz, a quota 180 punti, 26 in meno del neozelandese della Ferrari.
Il nome del campione 2021 del DTM è tra questi tre piloti, pronti a darsi battaglia il prossimo fine settimana sull’insidioso e velocissimo tracciato cittadino del Norisring.
Immagine di copertina: Mercedes-AMG Motorsport Twitter
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.