Donington 1993: l’uomo che vince nella F1 più elettronica di sempre

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
11 Aprile 2023 - 14:00
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Con la Pasqua 2023 appena trascorsa noi appassionati di F1 attendiamo quella dell’11 aprile, che 30 anni fa esatti era quella vera e che dal 1993 è strettamente legata alla vittoria di Ayrton Senna a Donington. In questi 30 anni, di quella gara entrata di diritto nella leggenda è stato detto di tutto ed è complicato aggiungere qualcosa di diverso.

Ovviamente il primo giro è diventato lo spot per eccellenza dello strapotere di Ayrton, bagnato dalla pioggia che lo ha reso ancora più immortale, su tutti gli avversari di quella gara. Sono state soprattutto le scelte e la qualità di guida a fare tutta la differenza di questo mondo, anche in modo superiore rispetto allo stesso primo giro. Donington 1993 venne celebrata anche nel corso di quella stagione ma ovviamente la morte prematura del campione brasiliano trasformò un’impresa già enorme in una questione quasi mistica. Lo stesso Ayrton, con due dichiarazioni differenti rilasciate al giornalista giapponese Kunihiko Akai e all’amico Rubens Barrichello, fotografò perfettamente quel 1993.

A Rubens disse: “Il nostro motore Ford è di 30 cavalli inferiore rispetto a quello della Benetton e addirittura di 80 rispetto al Renault della Williams”. Parole che già ad inizio 1993 rendevano bene l’idea di che tipo di gap lo stesso Ayrton dovesse andare a colmare con il proprio talento nei confronti soprattutto di Williams e Benetton.

Sulla stessa gara di Donington al giornalista giapponese dichiarò: “Quella vittoria è stata speciale ed è stata una bella gara. Il fatto di aver dato un giro alla Williams del 1993 è stato fantastico per me. Può sembrare pretestuoso dirlo ma penso di meritare più considerazione (ridendo, ndr). Ayrton sapeva che quella gara gli avrebbe comunque riservato un posto speciale nella top 3 di sempre e per ottenerlo, quel posto e ovviamente quel successo, ha dovuto mettere in pista la versione migliore di sempre della sua qualità di guida.

L’Ayrton Senna del 1993 è probabilmente il miglior pilota di tutta la F1 moderna, l’uomo in grado di battere l’elettronica. Perché in una F1 contemporanea fatta di simulatori e altre diavolerie, dove ci si lamenta del poco contributo in termini di guida dei piloti, possiamo dire di avere visto il miglior pilota di tutti i tempi proprio nel periodo in cui le F1 erano zeppe di elettronica. Un vero e proprio paradosso che non toglie nulla a Senna ma anzi ci fa capire come l’uomo, 30 anni fa come oggi, possa ancora essere determinante.

Immagine copertina: Martin Lee / Flickr (CC BY-SA 2.0)

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