Difficile chiamarle presentazioni? Certo, ma non è una novità

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
9 Febbraio 2022 - 22:03
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La presentazione della Red Bull RB18 (ma anche quella della Haas, sebbene in via minore) ha sollevato parecchie polemiche. Troppa la somiglianza con il concept mostrato dalla F1 nel 2021, troppa anche quella con il modello usato dalla Mercedes per alcuni dei suoi post sui canali social.

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Tra gli appassionati montano la sensazione di presa in giro e l’idea che, in buona sostanza, i team stiano facendo di tutto per non mostrare le loro vere vetture fino a quando non sarà necessario farlo.

Credo che ci siano diversi discorsi da fare. Prima di tutto, nel momento in cui è la stessa Formula 1 a mostrare un concept, il pericolo è dietro l’angolo. A grandi linee sappiamo da quasi un anno come si sarebbero presentate queste nuove vetture. Una volta definite le forme delle ali, i cerchi da 18″ e relative appendici superiori il “disegno” al 70% è quello e non si scappa. Anche perché il nuovo regolamento, lo abbiamo detto spesso, è parecchio rigido.

Detto questo, è possibile che la F1 abbia fornito ai team un concept “vuoto” da usare per le presentazioni? Difficile saperlo: guardandolo di tre quarti, comunque, il modello presentato a Silverstone ha un muso che sembra più piatto rispetto a quello visto sulla RB18 modello “manichino”, ma tutto il resto è praticamente uguale.

Ma non è neanche questo il fulcro della questione. Ci sono già state polemiche sul fatto che i test di Barcellona saranno off limits. Come abbiamo raccontato, è stata una richiesta dei team alla fine del 2021. Va contro la favoletta della F1 che si vuole avvicinare al pubblico? Certo, ma è anche vero che da anni, non da ora, i team hanno troppo potere. Considerato lo status dei test, però, come ci si poteva aspettare qualcosa di diverso almeno dalle prime presentazioni? Quale team, agli albori di un regolamento tecnico completamente nuovo, mostrerebbe al mondo intero (avversari compresi) le grazie della sua nuova monoposto avendo la possibilità di mascherarle? Nessuno. E nessuno lo farà: pertanto mettiamoci l’anima parzialmente in pace perché dubito che Aston Martin domani, McLaren venerdì e via dicendo ci mostreranno qualcosa di molto diverso tra loro e dai concept visti fino ad ora; a meno di avere un gran coraggio. Anzi, a dirla tutta proprio i render della Haas hanno mostrato qualcosa di diverso dai modelli conosciuti. A patto che siano affidabili, diciamo così.

È triste essere arrivati a questo punto? Sì, ma non da oggi. La perdita di appeal delle presentazioni, senza più pubblico e solo via streaming, ha limitato ancora di più l’attesa e reso questi eventi, se possibile, dei meri strumenti di marketing per mostrare le nuove livree ed i nuovi sponsor, come Red Bull ha fatto oggi con Oracle.

Anche vent’anni fa si sprecavano tonnellate di inchiostro su monoposto che montavano le ali dell’anno precedente alla presentazione. Fa parte della strategia e della difesa degli investimenti fatti. Pertanto anche stavolta, soprattutto con un regolamento nuovo, le macchine vere saranno quelle che scenderanno in pista per le qualifiche del primo Gran Premio della stagione; manca quindi un mese e mezzo al Bahrain…

Immagine: Red Bull Racing

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