Delusione a quattro mani

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
10 Gennaio 2018 - 00:30
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Settimana scorsa ho incrociato dopo un po’ di tempo le tastiere con Samuele Prosino, un blogger che come me e noi altri segue da tempo il motorsport e che si è fatto conoscere con un suo personale spazio web, “Piloti e Motori”. 

Ci siamo risentiti dopo qualche mese in cui avevo notato la sua assenza per scambiarci gli auguri di buon anno: così è partita una piccola conversazione su un argomento a noi caro e sul quale ragioniamo praticamente con la stessa lunghezza d’onda. Abbiamo quindi deciso di rendere pubblica questa riflessione condivisa, che riguarda la pochezza del sistema mediatico di questo paese, le basi su cui si poggia, i valori che trasmette ed il modo con il quale le informazioni vengono veicolate al pubblico. Pubblico che, nella maggior parte dei casi, viene imboccato a colpi di titoli da clickbaiting e notizie sul nulla. Non succede solo nel mondo del motorsport, sia chiaro: basti prendere come esempio i grandi colossi dell’informazione e lasciare scorrere le colonne di destra zeppe di gossip e di inutilità totali. Su queste, Samuele ragiona giustamente: “Riguardo alle notizie sul nulla è un po’ il cane che si morde la coda: al cane la coda piace, ma ogni tanto si fissa e ci fa indigestione. Le notizie di gossip ad esempio sono divertenti, finché non si sostituiscono alle notizie più serie”. Il che è proprio ciò che sta succedendo. Ma torniamo al motorsport, dato che di questo si tratta su queste pagine ed è di questo che vogliamo parlare. E lo facciamo condividendo un senso di malumore per come vanno le cose ultimamente.

Ho seguito per diverso tempo il blog di Samuele ed abbiamo anche collaborato per un breve lasso di tempo. Mi ha “onorato” con un’intervista ai tempi dell’uscita del libro, e come lui sa avrei gradito parecchio portarlo da noi e renderlo parte del gruppo, sia per la qualità dei suoi pezzi che per la visione generale del motorsport. Poi, tra una cosa e l’altra, non c’è mai stata occasione di concludere. Ora, per mancanza di tempo e soprattutto altri impegni, Samuele è in standby con il suo progetto. Ma non è questo che mi ha colpito, bensì sentirgli dire che il mondo del motorsport, mediaticamente parlando, “mi ha deluso a livelli esorbitanti”. Storie di riconoscenza che non esiste, di opportunità nelle quali il clientelismo la fa da padrone. “In realtà il motorsport non è altro che uno dei tanti specchi della società in cui siamo. Purtroppo i bravi e i meno bravi arrivano a fare certi lavori solo tramite conoscenza”. Niente di sconcertante in un mondo nel quale siamo purtroppo abituati a sentire parlare di queste cose, però evidentemente ci sono ancora dei poveri pirla come noi che riescono a fermarsi e porsi due domande di fronte a tutto questo. Non uso volutamente il termine “indignarsi” perché ormai è vocabolo da meme per sfottere appunto gli indignatori seriali. In ogni caso, la delusione di Samuele è solo mediatica. Il motorsport in sé, quello praticato su pista, resta una passione viva e intatta in quella che è la sua fisionomia principale, quella sportiva.

Più passa il tempo più mi rendo conto di vedere e pensare il mondo dell’informazione via web in modo diametralmente opposto a quello che mi viene presentato quotidianamente su qualsiasi fronte. Mi accorgo anche di fare parte di una cerchia risicatissima di persone a cui non importa assolutamente nulla di gossip, render, mogli e fidanzate dei piloti, indiscrezioni sul nulla etc: argomenti che da soli tengono in piedi senza troppi problemi un sito perché danno alla gran parte della gente quello che la gente stessa vuole, purtroppo, leggere. Cazzate, nella maggior parte dei casi. Ammetto con un filo di imbarazzo che mollare, farmi da parte e restare a gestire unicamente il lato tecnico di questo sito per lasciare ai ragazzi la possibilità di andare avanti anche senza di me, è un’eventualità che ho preso in considerazione nelle ultime settimane, riflettendo su come gira tutto questo mondo. D’altronde in questi anni, quasi otto tra una cosa e l’altra, qualche soddisfazione me la sono tolta comunque tra un libro pubblicato in completa autonomia e una collaborazione con una testata cartacea che mi ripaga degli sforzi fatti.

Ci ho pensato seriamente: perché non sono soddisfatto di come il web lavora in questo periodo, di vedere tutta questa fuffa spacciata per oro e perché so benissimo di non poter fare nulla per cambiare le cose. Poi, alla fine, ho riflettuto e mi sono detto che un mio passo indietro non cambierebbe nulla se non per me. Trovare un punto di vista simile al mio come quello di Samuele, per quanto confermi le mie idee, solleva il morale (più o meno…). 

Abbiamo chi traduce da Google Translate, chi in una settimana parla dello stesso argomento con tutti i colori dell’arcobaleno pur di scrivere qualcosa, chi si inventa le notizie; abbiamo chi approva una cultura basata sulla quantità e sulla distruzione dell’italiano invece che sulla qualità, su notizie non confermate, fonti inesistenti, render spacciati come livree ufficiali, racconti che non raccontano. Insomma, non lamentiamoci se stiamo diventando un paese dove l’analfabetismo funzionale la fa da padrone.

Questa gente e questo sistema di informazione esistono, vengono seguiti, non sono debellabili. Perché allora continuare, se si è in pochi a voler cambiare le cose? La risposta, forse, la trova proprio Samuele con questa frase: “L’unica cosa che rimane è il divertimento che si ha a scrivere bene i pezzi. È difficile cambiare l’attitudine al gossip degli utenti – la strada è stata tracciata da anni e non se ne esce così dal nulla – ma ci si può distinguere a livello personale. Questo è ciò che puoi continuare a fare tu: buttare dentro le tue emozioni nel sito, facendo in modo che le occasioni possano arrivare.”

Ci si può provare, certo. Quando ho iniziato a scrivere, però, non credevo che Internet si sarebbe evoluto, anzi, involuto in questo modo. Insomma, la delusione è condivisa: quanto meno so di non essere il solo a vederla in un determinato modo…

Mal comune mezzo gaudio, si dice: chissà mai che riesca a convincere Samuele che nello sgomento si può trovare anche una strada da condividere e, magari, provare a dare uno scossone.

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Un Commento su “Delusione a quattro mani”
Griforosso dice:

Non posso che essere in accordo con quanto affermato da Te e da Samuele Prosino di cui cercherò il sito, se ci riesco, per diventare, anche io, un suo sostenitore. Sono in accordo con Voi anche quando dovessi non esserlo per divergenze di vedute. Ma resta e resterebbe la mia considerazione nei Vostri confronti per il rispetto che meritate in base al come riportate le Vostre opinioni. Spero che altri capiscano in contenuto di questo articolo e non facciano come i Tifosi che si basano solo o quasi sui titoli. Un affettuoso saluto a tutti gli Appassionati e sempre VIVA FERRARI, ALFA, MASERATI, LANCIA, ABARTH ecc…

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