David Coulthard racconta la sua vita da commentatore per la BBC

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandra Leoni @herroyalblues
20 Ottobre 2014 - 17:55
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Parecchi piloti, dopo la loro carriera in F1, o passano a correre in altre categorie, o, arrivati a un’età in cui non è più possibile continuare a correre. Altri, invece, iniziano a lavorare in TV come opinionisti e commentatori.

David Coulthard fa parte di questa categoria, infatti è da sei anni a questa parte che fa parte del gruppo di commentatori della BBC. Lo scozzese ha voluto di recente raccontare come si svolge il suo lavoro da commentatore.

Che cosa ti passa per la testa, prima di andare in onda?

Se è il programma d’apertura, sono piuttosto rilassato, perché so più o meno quali domande mi verranno fatte. Tuttavia, se sono in pista, e devo condurre la trasmissione e parlare con i piloti, c’è più adrenalina perché ho questa responsabilità.

Qual è la prassi, nel giorno del Gran Premio?

Di solito, si arriva in circuito alle 8.30, con il primo meeting alle 10, per discutere la scaletta. Poi, alle 10.30, abbiamo un briefing, magari con alcuni team inglesi, che arrivano attorno alle 11.30. Alle 12.30, facciamo i soundcheck e andiamo diretti alla copertura pre-gara. Poi, siamo in onda fino alle 5 di pomeriggio, con highlight e interviste. Dopo di che, è tutta una corsa verso l’aeroporto!

C’è qualche momento nella tua carriera di commentatore che spicca particolarmente?

Come nelle gare, tendo a ricordare più gli errori, perché hai come obiettivo il successo. Le cose diventano molto caotiche, specialmente quando piove, o l’intervistato non si fa più vedere.

Quali sono i piloti con cui è più facile lavorare?

I piloti che conosco personalmente sono quelli che rendono tutto più facile. Ma con alcuni, non ho mai combinato niente, tipo Fernando Alonso, anche per l’impostazione del team. In generale, la maggior parte dei piloti accettano i media, perché è anche nei loro interessi dare un’immagine pubblica, che è quella che paga i loro stipendi.

Se dovessi scegliere una qualsiasi personalità del motorsport come collega opinionista, chi sarebbe?

È difficile scegliere, ce ne sono alcuni veramente validi! Nigel Mansell ha le sue maniere e il suo modo di spiegare le cose. Ha sempre qualche aneddoto di quando correva in F1. Sir Jackie Stewart è un altro grande, con i suoi contributi, ed è un professionista. Anche Alain Prost è bravo, ma la sua difficoltà in più è che l’inglese non è la sua prima lingua.

Ci sono dei piloti di F1 attuali che potrebbero promettere bene come commentatori?

Quelli più estroversi, come Jenson Button o Daniel Ricciardo, loro sarebbero fantastici. Kimi Raikkonen è meno probabile che faccia una cosa del genere. 

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