L’attuale evoluzione della MotoGP ha spinto i progettisti e le Case alla ricerca di soluzioni che possano dare ai propri prototipi anche mezzo decimo di secondo di vantaggio rispetto ai diretti rivali. L’aerodinamica reintrodotta dalla Ducati qualche anno fa, dopo i primi tentativi firmati Suzuki negli anni ’70 e la moto a “effetto suolo” di Corrado Tuzii, ha portato ad una escalation enorme di costi e progettazione culminata con gli abbassatori anteriori e posteriori che abbiamo visto nei recenti test indonesiani.
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