Dakar 2024 | Giorno 6: Carlos Sainz approfitta del ritiro di Al Rajhi e guida la prima parte della stage di 48 ore

Motorsport
Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
11 Gennaio 2024 - 19:55
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Le Audi la fanno da padrone, uno-due Sainz-Ekström; out Al Rajhi per cappottamento, problemi anche per Peterhansel.


Proprio come ci si aspettava, la Marathon Stage di quarantotto ore totali si è dimostrata estremamente difficile sin dalla sua prima parte ed ha subito fatto le proprie vittime illustri in questa Dakar 2024.

Nonostante la speciale 6 sia stata accorciata per delle preoccupazioni sui consumi di carburante (da 570 a 549 chilometri, con l’introduzione di una Slow Zone tra il 54° ed il 90° chilometro), i colpi di scena non sono mancati in questa sesta giornata del rally raid più importante al mondo, specie tra le quattro ruote.

Moto e Quad

Anche oggi a sorridere è stato lo squadrone Honda e a farlo più di tutti è stato Adrien van Beveren: dopo oltre sei ore e mezza di navigazione, il francese ha battuto di 1’21” il compagno di squadra Ricky Brabec in questo primo troncone della sesta speciale, con Toby Price terzo a 1’49”.

Il secondo posto odierno è comunque bastato a Brabec per assicurarsi la testa del raid, ai danni di Ross Branch. Il botswano della Hero continua ad essere l’unico ad opporsi con costanza alla forza dello squadrone della Casa giapponese, il quale occupa tre delle quattro posizioni di testa con José Ignacio Cornejo Florimo terzo e lo stesso van Beveren quarto.

Non tutti gli hondisti, però, hanno sorriso: il vincitore di ieri, Pablo Quintanilla, è uscito di scena dalla corsa per la vittoria finale quando, al 184° chilometro, è rimasto a secco di carburante con ancora una dozzina da percorrerne prima del punto di rifornimento.

Grazie all’aiuto di alcuni altri concorrenti, Quintanilla è riuscito a raggiungere tale punto e a concludere la prima parte della prova, ma paga ora un ritardo di 1:26′. Fuori dai giochi anche il suo compagno Skyler Howes, uscito di scena per un guasto tecnico; un epilogo amaro per una Dakar piuttosto sottotono, specie in rapporto all’edizione 2023.

Nei Quad, Alexandre Giroud si è dimostrato il più efficace ed esperto raggiungendo il bivacco D, dopo 424 chilometri, in 6:43:46. Il vantaggio recuperato ad Andujar, però, è stato minimo: pari a soli 2’14”, mentre Marcelo Medeiros ha chiuso terzo a quasi un quarto d’ora.

Auto

Carlos Sainz era uno dei nomi che mancavano all’appello tra quelli capaci di vincere una speciale quest’anno e, pur non avendo ancora vinto la sesta, la prima frazione di essa se l’è aggiudicata proprio lui in coppia con Lucas Cruz, dopo 5:09:16 di gara.

Dopo cinque giorni in cui ha recitato il ruolo di “Mr. Costanza”, Sainz Sr. è passato all’offensiva proprio nel momento più utile e proprio quando si è consumato il colpo di scena finora più importante della Dakar: dopo 51 chilometri, Yazeed Al Rajhi ha cappottato sulle dune la sua Toyota Hilux e non è più riuscito a ripartire, abbandonando una gara che lo vedeva addirittura in testa fino a quel momento.

Ciò ha lasciato campo libero a due delle tre Audi RS Q e-tron E2, con anche Mattias Ekström protagonista e secondo sia nella singola prova che nella classifica assoluta (a 15’58” dallo spagnolo). La terza vettura di Ingolstadt, guidata da Stéphane Peterhansel, non è stata altrettanto fortunata: al chilometro 225 “Monsieur Dakar” si è dovuto fermare per noie tecniche e, pur riprendendo la gara, ora il recordman del rally raid si trova ad oltre due ore e mezza di ritardo.

Questo pone i buggy Prodrive Hunter di Nasser Al-Attiyah e Sébastien Loeb come gli unici inseguitori a distanza sufficientemente ravvicinata per riprendere le Audi: il qatariano è a 21′ dallo spagnolo, col francese a 36′.

Challenger e SSV

Poche sorprese per quanto riguarda la categoria T3, nessuna per quanto concerne il pilota in testa. Eryk Goczal ha affrontato a testa bassa la dura sfida della speciale di quarantotto ore in questa prima parte, distanziando di 14′ Cristina Gutiérrez Herrero e di 15′ suo padre Michal Goczal.

Ciò ha permesso al giovane talento polacco di portare il proprio vantaggio a quasi un’ora nella graduatoria nei confronti di Mitchell Guthrie (oggi quarto, ora a 56′), con la ragazza spagnola al terzo posto ad un’ora e venti.

Nella classe T4 è Jérôme de Sadeleer ad avere la meglio al momento, in una situazione di classifica decisamente più incerta rispetto a quella dei Challenger. Lo svizzero ha perso 10′ quest’oggi nei confronti del primo classificato di giornata João Ferreira, ma conduce comunque la gara nella combinata. Il suo vantaggio è però scarso, pari ad 8′ su Yasir Seaidan e a 13′ su Sara Price.

Camion

La fase favorevole a Martin Macik è continuata nella stage 6A, dove ha preso in mano la leadership per la prima volta quest’anno dalle mani di Janus Van Kasteren, che dopo la battuta d’arresto patita ieri ne ha subita un’altra quest’oggi. Con oltre 40′ persi, l’olandese ha lasciato il passo al ceco del team MM Technology, ora forte di 19′ di vantaggio nella graduatoria.

Non ne ha approfittato altrettanto bene Aleš Loprais, mai in partita stamani e staccato anche lui di quasi 40′ da Macik, con l’unica consolazione di aver conquistato il podio di tappa davanti a Van Kasteren e alle spalle anche di Mitchel van den Brink.

La stage 6B concluderà la sfida più dura per i piloti di questa Dakar con la seconda parte della Marathon Stage, prima di un meritato riposo al sabato. Chissà se la nostra previsione riguardante il vincitore si avvererà, ovvero se emergerà in testa alla fine del venerdì.

Qui la situazione live della gara e la classifica momentanea.

Fonti immagini: redbullcontentpool.com, dakar.com

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