Dakar 2024 | Giorno 1: Guillaume de Mevius si aggiudica la prima speciale

Motorsport
Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
6 Gennaio 2024 - 19:36
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Prima vittoria di una stage per il belga, a bordo dell’Hilux del team Overdrive Racing. Ross Branch si porta in testa nelle Moto.


La prima vera giornata di gara della Dakar 2024 in Arabia Saudita è andata in archivio. I 414 chilometri che hanno separato gli equipaggi dal bivacco di AlUla alla zona di Al Hinakiyah, uniti agli oltre cento di tragitto non cronometrato, hanno subito offerto diversi spunti d’interesse, specie per quanto concerne i possibili protagonisti di questa 46a edizione del rally raid più famoso al mondo.

Moto e Quad

Come da prassi, si parte dalle due ruote e a farla da padroni non sono stati né lo squadrone KTM e marchi affini, né quello Honda factory, bensì la Hero grazie a Ross Branch. Terzo nel prologo di ieri, il botswano si è aggiudicato la speciale di Al Hinakiyah col tempo di 4:56:01, precedendo di 11′ Ricky Brabec sulla prima delle CRF450 Rally ufficiali Monster Energy. A questo crono, per le Moto, va anche sommato il tempo realizzato durante la giornata d’antipasto di ieri, perciò il tempo totale di Branch è di 5:13:55.

Ciò, però, non racconta tutto quanto della speciale: Branch, infatti, aveva terminato a 16° inizialmente a 16′ da Brabec, ma dal suo tempo sono stati sottratti 25′ per aver soccorso Tosha Schareina, proprio il vincitore del prologo di ieri ma caduto quest’oggi. Ancora una volta, la Dakar dimostra che anche uno dei migliori può essere preso alla sprovvista nel giro di pochi istanti.

Tuttavia, non è stata una giornata del tutto positiva per la Casa indiana di motociclette: il portoghese Joaquim Rodrigues, su una delle quattro 450 Rally, è stato il primissimo delle categoria Moto a lasciare la contesa. Le altre due Hero, guidate rispettivamente dall’espertissimo Joan Barreda e da Sebastian Bühler, sono rispettivamente al 15° e 23° posto.

Mason Klein, primo dei privati, è terzo sulla Kove del team KORR Racing, davanti a José Ignacio Cornejo Florimo su Honda. Per quanto riguarda i Quad, Marcelo Medeiros si è aggiudicato la tappa davanti a Juraj Varga, mentre il grande favorito Alexandre Giroud, dopo essersi ritrovato ad oltre mezz’ora di distacco per un guasto tecnico al 327° chilometro, ha recuperato terreno fino a chiudere a “soli” 14′ dal brasiliano.

Auto

Ancora più sorprendenti i risultati per la prima tappa delle Auto (iniziata in ritardo di un’ora per via di un incidente occorso ad uno spettatore poco dopo la partenza), col trionfo sì atteso di una Toyota Hilux, ma non quella che ci si sarebbe aspettata. E’ stato Guillaume de Mevius ad aggiudicarsi la prima frazione ufficiale di gara dopo 4:35:59, precedendo di quasi due minuti l’Audi di Carlos Sainz Sr.

Giniel de Villiers, prima guida del team Gazoo, è terzo, ma subito alle sue spalle la classifica è costellata di nomi di outsider abbastanza inattesi, soprattutto in rapporto ai big. Il lituano Vaidotas Zala su Mini, ad esempio, è quarto a 10′ dal vincitore, seguito da Romain Dumas (Rebellion Racing), Lucas Moraes (Gazoo Racing), Yazeed Al Rajhi (Overdrive Racing) e Mathieu Serradori, quest’ultimo a bordo del Century CR6-T.

I buggy Hunter hanno iniziato questa Dakar con cautela e senza strafare: Sébastien Loeb è 19° sulla vettura rossa del team Bahrain Raid Xtreme, mentre il plurivincitore Nasser Al-Attiyah è tre posizioni più indietro. 20° Seth Quintero, dal quale probabilmente ci si aspettava un avvio più esplosivo.

Challenger e SSV

Nella categoria T3 il dominio della famiglia Goczal si è manifestato in tutto il proprio splendore nella stage 1, con la tripletta di figlio, zio e padre in quest’ordine. Eryk Goczal ha mantenuto il buon passo già osservato brevemente nel prologo di ieri, precedendo Michal di 19″ e Marek di oltre 7′.

L’unico che ha cercato di rallentare la corsa del terzetto polacco è stato Austin Jones: il vincitore di questa categoria nel 2023 è stato a lungo secondo durante la speciale, ma ha perso nel finale venendo relegato a 10′ dal giovane talento della famiglia Goczal, in quarta posizione. Chiude la top five Cristina Gutiérrez Herrero, a 13′ di distacco.

Inizio difficoltoso per il campione in carica W2RC Rokas Baciuška: solo 13° l’alfiere della Can-Am South Racing, ma ciò che preoccupa maggiormente il lituano è probabilmente il distacco di quasi un’ora rimediato dal rivale dello scorso anno.

Eryk e Rokas si erano sfidati nella categoria T4 degli SSV, categoria nella quale oggi il debuttante brasiliano Rodrigo Varela ha conquistato la propria prima vittoria in una speciale al primo giorno di gara, insieme al proprio copilota Enio Bozzano Jr. La statunitense Sara Price, anche lei su un Can-Am Maverick BRP Turbo, è terza.

Camion

Fa impressione sapere che i tempi dei migliori equipaggi dei Camion, accorpati anch’essi nella categoria Auto, sono stati in grado di fare concorrenza persino ai piloti della categoria T1, ma ciò è stato reso necessario per la neutralizzazione della tappa al 281° chilometro, in corrispondenza della base dedita al rifornimento dei mezzi.

Janus Van Kasteren, anche quest’oggi primo nella classifica dei tempi in 4:55:25, risulta addirittura 13° nella categoria Auto per questo motivo, ad appena 20′ dal tempo fatto registrare da de Mevius su Toyota e più veloce di tutti i buggy T3 e T4. L’olandese Gert Huzink, a bordo del suo Renault C460 Hybrid, ha chiuso a 7′ da lui.

Quattro marchi diversi nelle prime quattro posizioni tra i tir, col Tatra #604 guidato da Jaroslav Valtr in terza posizione ed il Praga #602 affidato ad uno dei favoriti, Aleš Loprais. I due equipaggi cechi, tuttavia, patiscono un ritardo già superiori agli 11′ rispetto a Van Kasteren.

Domani la Dakar proseguirà verso Al Duwadimi per un’altra speciale ben superiore ai quattrocento chilometri, 462 da affrontare in lotta col cronometro e su distese desertiche ben più ampie rispetto ai canyon affrontati sabbiosi affrontati quest’oggi.

Fonti immagini: redbullcontentpool.com, dakar.com

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