L’annata motoristica comincia col rally raid più importante della stagione, il cui inizio è fissato per il 5 gennaio ad AlUla.
Il 2024 è appena iniziato, ma per gli appassionati di motorsport è già tempo di gare ed il primo grande evento stagionale in calendario sarà la Dakar, gara che raggiungerà quest’anno la sua 46a edizione.
Per il quinto anno consecutivo, il rally raid più famoso al mondo si svolgerà in Arabia Saudita. La penisola araba ha fornito un buon terreno per far crescere ancora la competizione dopo l’abbandono del Sudamerica e, per l’edizione in procinto di cominciare, ci saranno anche novità e sfide inedite per piloti, team ed organizzatori.
Il primo elemento differente sarà rappresentato dal percorso: rispetto all’edizione 2023, quello 2024 (di 7.891 chilometri totali e 4.727 cronometrati, la Dakar più lunga di sempre in Arabia) si svilupperà non più trasversalmente lungo il paese, quanto più orizzontalmente. La partenza è fissata ad AlUla per il prologo del 5 gennaio e la carovana della Dakar si spingerà fino a Shubaytah, ai confini orientali con gli Emirati Arabi.
Dopo il giorno di riposo previsto per sabato 13 gennaio, si ripartirà da Riyad per spingersi nuovamente verso ovest, con AlUla che sarà di nuovo la linea di partenza per altre due tappe, una anellare prevista per il 17 gennaio ed una che avrà come destinazione Yanbuʿ. Proprio da Yanbuʿ, il 19 gennaio, partirà una nuova tappa ad anello, al termine della quale verranno designati i vincitori delle varie categorie.
La novità più importante è però rappresentata dall’introduzione di una tappa di quarantotto ore: il sesto giorno di gara effettiva si correrà nell’Empty Quarter, la zona desertica che i protagonisti hanno già imparato a conoscere negli ultimi quattro anni di Dakar, con una tappa circolare Shubaytah-Shubaytah che si svolgerà in ben due giorni, tra l’11 ed il 12 gennaio; i piloti potranno usufruire, al termine della giornata di giovedì, di uno degli otto bivacchi predisposti sul percorso, ma il cronometro proseguirà con un nuovo avvio alle 7:00 del venerdì successivo.
Moto e Quad
Parlando dei piloti, è tempo di analizzare le categorie, partendo dalle due ruote. Nelle Moto Kevin Benavides, vincitore dell’edizione 2023, dovrà difendere la corona sulla propria KTM 450 Rally Factory, la moto che l’ha già portato al trionfo durante la scorsa annata.
Non sarà però Kevin a portare sul proprio cupolino il #1, bensì il fratello Luciano Benavides in quanto campione del mondo rally raid nel mondiale W2RC. Dopo le due vittorie ottenute dal fratello, l’alfiere di punta Husqvarna sarà motivato come non mai a conquistare una gara fino ad oggi stregata per lui, non essendo mai andato oltre a due sesti posti nella classifica finale. Le tre vittorie di tappa del 2023, tuttavia, sono un segnale evidente di come l’argentino possa essere un contendente.
KTM potrà contare anche su Toby Price come altro pilota di punta, mentre chi ha un conto in sospeso con questa gara è l’inglese Sam Sunderland: vincitore di due edizioni, il #4 di casa GasGas nel 2023 si è ritirato nella primissima stage rompendosi una spalla, in quello che è stato solo l’inizio di una stagione di rally raid da dimenticare. La Dakar 2024 pare l’occasione perfetta per Sam per spazzare via i dubbi e le perplessità, rilanciando la sfida ai fratelli Benavides, a Price e a tutti gli altri protagonisti.
Va tra l’altro sottolineata la presenza di Paolo Lucci, pilota italiano del team BAS World su una KTM privata. Nato a Castiglione Fiorentino, Lucci all’età di 30 anni vanta un’esperienza non indifferente ed una stagione 2023 forte di un palmares invidiabile per essere un pilota privato, con tre arrivi a podio nelle categoria Rally 2 durante i rally raid dell’Abu Dhabi Desert Challenge, del Sonora Rally e del Rallye du Maroc. Questi gli sono valsi il secondo posto nel mondiale W2RC di suddetta categoria ed, per il 2024, l’italiano punta a vincere la Dakar proprio nella sottocategoria.
Solo dieci iscritti per quanto riguarda i Quad, con Alexandre Giroud ancora una volta grande favorito ai nastri di partenza. Il francese, dominatore dell’edizione numero 45, potrebbe ripetersi con relativa facilità anche quest’anno, ma il vero punto d’interesse della serie potrebbe esser rappresentato dal debutto di CFMoto in quanto marchio insieme al lituano Antanas Kanopkinas. Il solo che potrebbe insidiare Giroud è, probabilmente, Laisvydas Kancius, campione nel mondiale W2RC dei quad.
Auto
Ricca di spunti la categoria Auto, a cui si aggiungerà, insieme ai protagonisti oramai tradizionali della classe, un “nuovo” volto. Trattasi di Seth Quintero, talento già svezzato nella categoria degli ultraleggeri SSV e che ha largamente dimostrato il proprio potenziale velocistico nelle edizioni 2021, 2022 e 2023, mancando però la vittoria nella classifica generale e consolandosi coi numerosi successi di tappa (raggiungendo già quota 20). Insieme al fedele copilota Dennis Zenz, il campione del mondo W2RC della categoria T3 rappresenta la carta matta di questa gara, avendo a disposizione la vettura che ha dominato gli ultimi anni della Dakar: la Toyota Hilux.
A lasciare vacante il pick-up giapponese del team Gazoo Racing è stato nientemeno che Nasser Al-Attiyah. Il plurivincitore della maratona desertica ha accettato una nuova sfida per il 2024, salendo sul buggy Hunter preparato dalle Prodrive. Dopo esser stato svezzato da Sébastien Loeb, le potenzialità della vettura potrebbero permettere al principe qatariano di conquistare la propria sesta Dakar.
Al suo fianco, a contendergli la vittoria, ci sarà proprio il “Cannibale” francese. A pari vettura Loeb potrebbe rappresentare un pericolo ancora più grande per Al-Attiyah potendo contare anche su una maggiore esperienza al bordo del buggy preparato dalla Prodrive, nella speranza di poter finalmente realizzare il sogno di vincere la Dakar dopo le tante occasioni perse.
Lo squadrone Toyota, tuttavia, non sarà da sottovalutare: pur senza Nasser, l’Hilux rimane ancora la vettura di riferimento per affrontare una maratona come quella araba, col saudita Yazeed Al-Rajhi speranzoso di avere un’occasione senza più l’ingombrante presenza di Al-Attiyah al suo fianco. Ha probabilmente ben più speranze il brasiliano Lucas Moraes, giunto terzo al debutto dodici mesi fa, ed infine un Hilux sarà guidato anche da Guerlain Chicherit, ex-compagno di Loeb nel WRX e reduce dalla disavventura patita dal suo team, lo Special ONE Racing, lo scorso anno a Lydden Hill.
Chiamata ad una rivalsa anche Audi, che conferma la formazione a tre punte vista già nel 2023 con Carlos Sainz, Stéphane Peterhansel e Mattias Ekström. Le RS Q e-tron E2, le cui ambizioni nella scorsa edizione erano altissime, hanno patito un problema dopo l’altro e ben presto hanno abbandonato i sogni di gloria, ma è bastato attendere un anno per avere una nuova occasione per conquistare la maratona araba.
Prototipi leggeri e SSV
Il finale al cardiopalma della categoria SSV del 2023 potrebbe riproporsi anche nel 2024 ma nei T3, serie che vanterà un’importanza probabilmente maggiore vista la presenza più corposa di nomi altisonanti. Pur senza Seth Quintero, ai nastri di partenza della categoria ultraleggera troveremo Rokas Baciuška, Austin Jones ed Eryc Goczal, col giovanissimo pilota polacco che, nella scorsa annata, è stato in grado di vincere la Dakar al primo tentativo, mentre il pilota lituano ha masticato amarissimo dopo aver condotto per buona parte la classifica dei T4.
Rokas si è consolato vincendo il titolo nel W2RC e, alla guida del Can-Am Maverick XRS Turbo della South Racing, potrebbe rifarsi entro le prossime due settimane e conquistare quel successo che, nei prototipi leggeri, è andato a Jones dodici mesi fa. Aumenterà il proprio impegno anche Yamaha, che vedrà ancora Ignacio Casale come prima punta ed Annett Quandt come pilota del secondo X-Raid YXZ 1000.
Per quanto riguarda gli SSV, col campo più libero da minacce potrebbe essere João Ferreira il grande protagonista in questa particolare classifica: passato da Yamaha ad un più classico Can-Am BRP, il portoghese ha serie possibilità di far sua la serie T4 avendo già dimostrato della velocità conquistando una speciale lo scorso anno.
Camion
Il vuoto lasciato da Kamaz nel 2023, per via dell’assenza forzata dovuta ai fatti geopolitici che stanno accadendo in Russia ed Ucraina, ha ridato chance ad altri marchi di riassaporare il successo nella categoria più pesante della Dakar, con Iveco tornata al successo lo scorso anno grazie a Janus Van Kasteren, condottiero del proprio equipaggio a tre uomini.
Il marchio italiano di automezzi sarà ancora il principale favorito per la conquista della vittoria, con Praga quale principale rivale grazie all’equipaggio condotto da Ales Loprais. Iveco, tuttavia, potrà contare sulla superiorità numerica dato che i mezzi #601, #603 e #606 saranno tutti della Casa torinese, coi modelli Powerstar e T-Way guidati da Martin Macik, Mitchel van den Brink e Martin van den Brink.
Mission 1000 e Dakar Classic
Un’altra novità dell’edizione 2024 sarà l’introduzione di questa nuova categoria. La Dakar, anche in prospettiva futura (la serie punta a diventare completamente sostenibile come consumi di CO2 entro il 2030), ha introdotto una classifica a parte per i mezzi dotati di nuove tecnologie quali i motori ad idrogeno, denominata letteralmente “Dakar Future”.
In essa, aziende e consorzi per la ricerca daranno prova del valore dei propri progetti, con undici mezzi iscritti per quest’anno. Tra di essi figurano moto, auto e tir, con alla guida anche volti storici e forti di grande esperienza alla Dakar quali Camelia Liparoti, la quale sarà alla guida della vettura #1022, un SSV Yamaha Avid UTV.
Mentre si guarda al futuro, al contempo c’è chi osserva con nostalgia il passato. Anche quest’anno vi sarà la Dakar Classic riservata ai mezzi più datati e al contempo iconici di questa gara, che conterà 81 equipaggi iscritti tra auto, pick-up e camion.
Per poter rimanere aggiornati sulla Dakar passo dopo passo, Red Bull TV renderà disponibili gli highlights di giornata sul proprio sito, mentre su quello ufficiale della Dakar si potranno persino seguire col GPS i movimenti di ogni protagonista fino al traguardo di Yanbuʿ.
P300.it, al contempo, pubblicherà degli aggiornamenti giornalieri in serata, dopo la fine di ogni speciale fino al 19 gennaio. Dunque restano pochi giorni prima che una nuova avventura, nel pieno spirito della Dakar, cominci.
Fonti immagini: redbullcontentpool.com, redbull.com, dakar.com
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