Dakar 2023 | Giorno 2: Al-Attiyah torna all’attacco verso AlUla, Sainz ancora in testa. Primo successo per Klein nelle moto

Motorsport
Tempo di lettura: 6 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
2 Gennaio 2023 - 20:36
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Le Toyota, lontane dalle zone costiere, sono tornate ad essere minacciose, ma Sainz (oggi terzo) rimane al comando; arranca Loeb, rallentato dalle forature. Klein al comando anche nella generale Moto.


Dopo due giorni dall’avvio della Dakar 2023, finalmente la carovana ha lasciato il Sea Camp per la prima tappa con traguardo in una nuova location, AlUla.

Dopo aver affrontato le coste del Mar Rosso e la sabbia di Yanbu, gli equipaggi hanno dovuto ripercorrere parte della strada della prima stage per poi muoversi verso nord-est per un percorso di 588 chilometri totali, di cui 430 cronometrati. Il terreno è diventato roccioso e decisamente più accidentato, mettendo in difficoltà anche le migliori squadre.

MOTO

Con Sunderland fuori dai giochi al primo giorno e Brabec attardato dall’essere il nuovo battistrada (pur favorito dalla nuova regola di navigazione che gli ha regalato 5′ di tempo), a salire in cattedra è stato il giovanissimo Mason Klein. Il ventunenne californiano, alfiere del team KTM BAS, è giunto ad AlUla dopo 9:38:28, mantenendo la testa a dispetto di una penalizzazione di due minuti. Il suo compagno di tenda, il primo degli italiani Paolo Lucci, ha terminato al 20° posto questo secondo giorno a 15′ da lui.

Toby Price ha mantenuto alto l’onore del team factory Red Bull della Casa di Mattighofen chiudendo a poco più di 2′ da Klein, precedendo a sua volta Joan Barreda (primo degli hondisti); i due occupano la quinta e sesta posizione. Honda, dopo la prestazione maiuscola di ieri con Ricky Brabec, ha sofferto il confronto sul terreno roccioso ed il primo dei piloti ufficiali è Pablo Quintanilla, solo 11°. Il vincitore del primo stage ha concluso invece 15° e si trova, al momento, sesto nella generale.

L’inciampo della Honda ha permesso ad altre Case di stupire, su tutte la Hero coi piloti Sebastian Bühler (secondo) e Ross Branch (quarto), con quest’ultimo che aveva già brillato nella tappa preliminare di sabato. Bene anche lo spagnolo Lorenzo Santolino sulla Sherco Factory, settimo davanti a Kevin Benavides.

QUAD

Pur dovendo affrontare l’handicap di essere il capofila della categoria Quad, Alexandre Giroud è parso comunque inarrestabile in questo secondo giorno di gara. E’ nuovamente suo il primato nella tappa di AlUla, stavolta con un vantaggio più cospicuo di tre minuti e mezzo su Pablo Copetti, il quale aveva iniziato a rilento la sua Dakar 2023.

L’americano è così riuscito a salire al terzo posto della generale alle spalle dell’imprendibile francese e di Manuel Andujar, il quale ha perso 8′ dal leader questa mattina.

AUTO

Se ieri i maggiori colpi di scena avevano contraddistinto la categoria delle moto, quest’oggi sono state le auto a regalare delle sorprese. Purtroppo per il team Hunter ProDrive e per Sébastien Loeb in particolare, non si è trattato di belle sorprese.

Mentre Nasser Al-Attiyah è passato all’attacco vincendo la sua prima tappa del 2023 davanti al compagno di marca Erik van Loon (Overdrive Racing), il nove volte campione rally ha dovuto fare i conti con ben tre forature che l’hanno lasciato senza ruote di scorta, costringendolo così a raggiungere AlUla con oltre un’ora di ritardo dal vincitore (per la precisione 1:26′).

Il francese, per l’ennesima volta, potrebbe dover esser costretto ad una resa anticipata nella caccia alla prima vittoria della Dakar, così come i compagni di marca Orlando Terranova e Guerlain Chicherit, i quali hanno patito gli stessi problemi di gomme. Intanto, Carlos Sainz ha mantenuto la leadership grazie ad un prezioso terzo posto a soli 5′ da Al-Attiyah, davanti a Mathieu Serradori sul suo Century e al secondo Hilux del team Overdrive guidato da Lionel Baud.

PROTOTIPI LEGGERI

Gli Stati Uniti hanno conquistato la propria prima vittoria della Dakar 2023 nella categoria dei side-by-side, ma stranamente ad ottenerla non è stato Seth Quintero, bensì il suo compagno nel team Red Bull Junior Mitchell Guthrie. Col tempo di 5:38:31, il #314 ha ripreso circa un minuto e mezzo dal leader della corsa Francisco López Contardo e ne ha rifilati ben sette al più quotato compagno di squadra.

Per il momento Quintero mantiene il secondo posto assoluto a quasi 9′ da “Chaleco”, mentre la top tre è momentaneamente completata dal belga Guillaume De Mevius, stretto nella morsa di ben cinque piloti Red Bull con le aggiunte di Austin Jones (quinto) e Cristina Gutiérrez (sesta).

SSV

Nei side-by-side di serie, Marek Goczal ha deciso, dopo la prestazione maiuscola del figlio Eryk nella giornata di ieri, di non voler sfigurare e di passare all’attacco. Nei 430 chilometri di terreno duro, il polacco ha fatto a dir poco mangiare la polvere ai suoi avversari, rifilando ben 9′ al primo inseguitore Jeremias Gonzalez Ferioli, a capo di un terzetto di equipaggi della South Racing.

Eryk Goczal è tornato duramente coi piedi per terra dopo la vittoria della prima stage, perdendo 24′ dal padre (ora al comando della graduatoria con 5′ di vantaggio su Rodrigo Luppi de Oliveira). Chi sta deludendo non poco le aspettative è Rokas Baciuška, a cui non è stato riassegnato il tempo perso ieri per una penalità di 15′ ed ne paga ora ventotto da Marek, ben staccato dalla lotta per il podio.

CAMION

Se già la prima tappa era stata contrassegnata da un’ingente numero di penalizzazioni, la seconda è stata ancor più tragica per la categoria dei camion, nella quale le decisioni dei giudici potrebbero essersi rivelate già fondamentali nell’assegnazione della vittoria finale. All’orizzonte si profilava uno scontro tra Iveco e Praga per il successo, ma ora le stelle sembrerebbero favorire di più Ales Loprais ed il suo equipaggio.

La squadra ceca formata anche da Pokora e Valtr Jr. si è aggiudicata la seconda tappa, soprattutto grazie ad un’aggiunta di tempo comminata a Janus van Kasteren di ben 15′, sufficienti a fargli perdere la vittoria per 1’50” nei confronti di Loprais.

Il vero sconfitto di giornata è però Martin Macik, che dopo la vittoria di tappa di domenica è sprofondato ad oltre un’ora dal primo Praga per via di noie tecniche; la formazione Macik-Tomasek-Svanda ha terminato settima alle spalle dei compagni di squadra, l’equipaggio tutto italiano formato da Claudio Bellina, Bruno Gotti e Giulio Minelli.

DAKAR CLASSIC

Curioso come, sia nella serie principale che in quella amarcord, sia stata Toyota a vincere. La squadra Classic ha fatto doppietta nella seconda speciale con gli spagnoli Juan Morera e Carlos Santaolalla. Pessima giornata per la famiglia Galpin invece, vincitrice ieri.

Qui i risultati della seconda stage e le classifiche aggiornate.

Fonte immagini: dakar.com

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