Tutto secondo i piani per Al-Attiyah e Toyota, podio completato da Loeb e Moraes. Lo scontro in KTM premia l’argentino al filo del rasoio, Eryk Goczal vince nei T4 al debutto.
L’avventura della Dakar 2023 si è ufficialmente conclusa. La maratona araba, iniziata il 31 dicembre dello scorso anno, è terminata poche ore fa dopo che gli equipaggi, 355 alla partenza, hanno affrontato deserti sconfinati, zone rocciose, alte temperature, labirinti di dune e persino l’imprevista pioggia torrenziale.
L’ultimo sprint prima del traguardo, con la tappa Al-Hofuf-Dammam, ha premiato sulla pedana di arrivo i vincitori di questa 45a edizione dello storico raid, alcuni capaci della rimonta a sorpresa nei soli 136 chilometri previsti per fare la differenza.
MOTO
Ed è proprio nella prima categoria, quella Moto, che si è consumato il duello forse più bello dell’intera edizione. Nonostante la posizione di svantaggio in cui era in quanto battistrada, Kevin Benavides ha spinto al massimo e, grazie anche allo sconto di tempo fornito dalla nuova regola che gli ha permesso di scontare 1″5 per ogni chilometro di speciale, è arrivato sulle coste del Golfo Persico come il trionfatore della Dakar 2023, alle spese del compagno Toby Price.
Appena 43″ hanno separato l’australiano dalla sua terza vittoria del raid in carriera, mentre l’argentino si è potuto crogiolare della sua seconda dopo quella ottenuta nel 2021 con Honda. Per il #47 si tratta di una rivincita incredibilmente dolce nei confronti della Casa dell’Ala Dorata, che se ne torna a casa con le pive nel sacco, nonostante i piazzamenti in top five di Pablo Quintanilla ed Adrien Van Beveren.
Ci ha sperato fino all’ultimo anche Skyler Howes, il quale ha accarezzato il sogno del successo per oltre dieci giorni prima di soccombere alla forza del dream team KTM; per il baffuto pilota Husqvarna c’è comunque un prezioso terzo posto come consolazione. La top ten è stata chiusa da Luciano Benavides (Husqvarna), Daniel Sanders (GasGas), José Ignacio Cornejo Florimo (Honda), Lorenzo Santolino (Sherco) e Franco Caimi (Hero), per un totale di sei marchi nelle prime dieci posizioni.
QUAD
Giunto 39° nella classifica generale delle moto, Alexandre Giroud ha conquistato la sua seconda vittoria della Dakar nei quad, dopo una prestazione dominante nella prima settimana ed una gestione perfetta nella seconda. Il francese si è accontentato del sesto posto mentre il lituano Laisvydas Kancius è andato a prendersi la vittoria dell’ultima speciale, con ampio margine su Pablo Copetti.
Il secondo posto assoluto è andato a Francisco Moreno Flores, mentre il terzo all’americano del team Del Amo Motorsports Motul.
AUTO
Mentre i suoi avversari sono incappati in problemi, forature, incidenti e persino cappottamenti, Nasser Al-Attiyah ed il suo Toyota Hilux #200 hanno proseguito la gara come degli orologi svizzeri, fino a raggiungere in sicurezza il traguardo di Dammam. Insieme al fedele Mathieu Baumel, il principe qatariano ha festeggiato il pokerissimo di vittorie nella Dakar, la terza col marchio giapponese che, anno dopo anno, ha in questa gara così particolare la vetrina perfetta per mettere in mostra l’affidabilità dei propri pick-up.
Al terzo posto Toyota può festeggiare anche il sorprendente Lucas Moraes, che da debuttante ha raggiunto il podio alla prima opportunità; era dai tempi di Juha Kankkunen, nel 1988 con Peugeot, che non accadeva una cosa simile. Tuttavia, il talentuoso pilota brasiliano non ha potuto fare nulla per battere Sébastien Loeb, ancora una volta secondo al traguardo finale.
La vittoria della speciale, per la cronaca, se l’è aggiudicata Guerlain Chicherit sul secondo Hunter ProDrive gestito dalla sua GCK Motorsport, un risultato che ha permesso al francese di agguantare all’ultimo la top ten. In totale sono invece cinque le Hilux nei primi dieci.
PROTOTIPI LEGGERI
Per il secondo anno consecutivo, Austin Jones può festeggiare la vittoria al fianco del proprio side-by-side, stavolta in versione prototipo T3. Lui e Gustavo Gugelmin si sono aggiudicati la vittoria in questa sottocategoria automobilistica con ben 52′ di vantaggio sui compagni di squadra Seth Quintero e Dennis Zenz, i quali possono comunque festeggiare il proprio miglior risultato in questo raid.
Guillaume De Mevius chiude il podio ma con tanto amaro in bocca per ciò che è accaduto a poche speciali dalla fine, quando la possibilità di vincere era alla portata nel duello contro Jones ed è svanita per via di un guasto tecnico. Quarta posizione per la vincitrice dell’ultima prova, Cristina Gutiérrez.
SSV
Il risultato più scioccante di tutti, però, è arrivato nei T4. La sfida tra Eryk Goczal e Rokas Baciuška si contava sul filo dei secondi fino a ieri, quando il diciottenne polacco aveva recuperato 4′ di svantaggio sul lituano, ancora in testa alla generale.
Il fattore meccanico poteva essere determinante nell’esito e così è stato: il pilota Red Bull è stato tradito dalla rottura di un braccetto della sospensione a trenta chilometri dalla fine, quando aveva 2′ di vantaggio, scarsi ma sufficienti, sul rookie del team Energylandia.
Il commovente abbraccio tra Eryk, il papà Marek e lo zio Michal non è stato comunque rovinato dall’arrivo di un deluso ma pur sempre sorridente Baciuška, che ha concluso secondo davanti al secondo Can-Am Energylandia, il #428. La speciale di oggi è stata invece conquistata da Carlos Vento, a bordo di un BRP della Patriots Racing.
CAMION
Nessun stravolgimento per quanto concerne i camion, con la vittoria in scioltezza di Janus Van Kasteren a bordo del suo Iveco Powertrain del team De Rooy Boss Machinery, proprio come riuscì al connazionale olandese Gerard De Rooy nel 2016.
L’equipaggio Van Kasteren-Rodewald-Snijders ha terminato la propria gara dopo 54:03:33, battendo di oltre un’ora Martin Macik e di 2:40′ Martin van den Brink. La tappa odierna è andata all’equipaggio lituano capitanato da Vaidotas Paskevicius, a bordo del suo Tatra Jamal e con appena 7″ di margine su Mitchel van den Brink. Terzo, nella tappa 14, il ceco Jaroslav Valtr, che senza una penalità di 2′ avrebbe prevalso.
Si è così conclusa la Dakar 2023. Ancora una volta, seppur tra mille difficoltà (sportive ma anche organizzative e meteorologiche), gli avventurieri del motorsport e del raid più famoso al mondo hanno concluso questa gara così leggendaria, seppur cambiata nei toni, nei mezzi, nei protagonisti e anche nelle location. Non resta che attendere un altro anno per rivivere nuovamente lo spirito della Dakar.
Qui i risultati dell’ultima speciale e la classifica finale.
Fonte immagini: dakar.com
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