Dakar 2022 | Giorno 1: Al-Attiyah senza rivali ad Ha’il, le Audi nelle sabbie mobili

Motorsport
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di Alyoska Costantino @AlyxF1
2 Gennaio 2022 - 22:00
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La Toyota di Al-Attiyah vola sulle dune, Peterhansel rompe una sospensione e precipita in classifica. Attardati anche Sainz ed Ekström, solo Loeb rimane al gancio. Sanders ancora primo tra le moto.


Prima tappa circolare per questa Dakar 2022 con partenza e arrivo ad Hail. 514 chilometri da percorrere, di cui 333 sotto l’occhio attento del cronometro. Alcuni hanno da subito imposto un ottimo passo, mentre per altri l’avventura di quest’anno è partita in salita o addirittura finita dopo pochi waypoint. Un’edizione che da questi primi passi mette in mostra tutte le sue difficoltà.

AUTO

Dakar 2022, Stephane Peterhansel (Audi)

La prima tappa effettiva di questa Dakar a quattro ruote ha visto Nasser Al-Attiyah confermare quanto già aveva fatto ieri, imponendosi in prima posizione con un discreto vantaggio sugli inseguitori. Il secondo al traguardo è infatti staccato di 12’07” dal qatariota. Stiamo parlando si Sébastien Loeb che si è piazzato tra Al-Attiyah e Martin Prokop che ha ottenuto il terzo tempo con oltre 21 minuti di gap. Il nove volte iridato nel WRC ha però dovuto lottare con ben due forature, che non è riuscito ad evitare nonostante la decisione di utilizzare pneumatici più larghi.

Quarta piazza per il pilota Toyota Overdrive, Lucio Alvarez, che ha preceduto Vladimir Vasilyev in quinta posizione. Solo sesta piazza, invece, per la prima delle Mini con Sebastian Halpern, il quale ha chiuso con 28 minuti di ritardo dal battistrada. Oltre la mezz’ora, invece, Giniel de Villiers con la seconda Toyota ufficiale. Tra gli attardati figura anche Orlando Terranova, compagno di Loeb, che ha accusato un distacco di quasi 40 minuti dal proprio team-mate. Solo trentesimo con 1h17’ minuti di ritardo è Nani Roma che ha preceduto di 22 secondi Laia Sanz.

Dakar da scalare invece per i piloti di casa Audi che vedono in Mattias Ekstroem in quarantesima posizione con quasi un’ora e tre quarti di distacco dal qatariota di casa Toyota. Dieci posizioni più in basso Carlos Sainz con la seconda vettura elettrica di Ingolstadt, che ha pagato oltre due ore e venti minuti dalla vetta. Per i due grande difficoltà di navigazione nel tratto centrale tra il WayPoint 6 e il 7, in cui hanno perso la bussola accumulando grande ritardo. Grandi problemi, invece, per il plurititolato Stéphane Peterhansel che ha divelto una delle sue sospensioni posteriori al km 153, ritrovandosi di fatto escluso dalla lotta per il successo dopo il primo giorno.

MOTO

Per i motociclisti, le difficoltà maggiori si sono palesate all’altezza del 270° chilometro. Una distesa di rocce coperte dalla sabbia ha reso molto difficoltosa la navigazione ed ha pesantemente compromesso la gara di molti dei protagonisti di questa Dakar. Tutto è filato liscio come l’olio per Daniel Sanders invece, che dopo il miglior tempo ottenuto nella giornata di qualificazione di ieri ha terminato al primo posto anche questo primo giorno “ufficiale” della maratona, distanziando di 2’ Pablo Quintanilla e di 8’ Matthias Walkner.

Entrambi gli squadroni di KTM ed Honda hanno pagato un prezzo salatissimo in questa tappa anellare di Ha’il: il vincitore del 2021 Kevin Benavides e Toby Price, in sella alle moto della Casa austriaca, sono in 20a e 27a posizione, ma sono messi ancora peggio gli hondisti con Joan Barreda 23°, José Ignacio Cornejo 29° e Ricky Brabec addirittura 39° (quest’ultimo con un ritardo di quasi un’ora). Lo segue Luciano Benavides, mentre prosegue bene l’avventura di Danilo Petrucci, 13° a 25’ dalla vetta.

QUAD

Anche nei quad c’è stato un grosso colpo di scena, con la perdita di ben 50’ di tempo da parte di Manuel Andujar: l’argentino, da favorito della corsa, adesso dovrà rimontare nelle prossime due settimane, dopo aver perso prima una ventina di minuti prima del controllo orario del 200° chilometro, più altri 20’ nei successivi quaranta chilometri.

Ad approfittarne è stato quindi il lituano Laisvydas Kancius, pilota del team Story Racing S.R.O. Dopo quasi cinque ore di gara, egli precede Pablo Copetti e Giovanni Enrico, diventati a questo punto i veri favoriti per la contesa dopo la debacle di Andujar. Ottavo Alexandre Giroud, a 32’.

LW PROTO

Nei prototipi leggeri T3, Seth Quintero ed il copilota Dennis Zenz stanno continuando ad impressionare. Dopo aver ottenuto il primato nel prologo, l’americano ha vinto anche la tappa 1B precedendo di meno di due minuti Francisco Lopez Contardo, il quale si sta ponendo come principale rivale del giovane talento statunitense.

Alle spalle dei due equipaggi protagonisti c’è un discreto buco di 6’, dopodiché troviamo il secondo pilota EKS Sebastian Eriksson. Distacchi di quasi mezz’ora dal quinto posto in poi, occupato da Cristina Gutierrez Herrero.

SSV

Rispetto alla classe T3, nei veicoli side-by-side c’è un sostanziale dominio da parte di un solo team, ovvero Can-Am Factory South Racing. Ben tre delle vetture di questa squadra occupano le prime quattro posizioni alla fine del primo giorno, alle quali si aggiunge la vettura satellite ma sempre sotto l’effigie South Racing di Rodrigo Luppi De Oliveira, al momento terzo. Al primo posto si è piazzato invece Aron Domzala insieme al connazionale Maciej Marton, di 2’ più veloce dell’equipaggio #401 Austin Jones-Gustavo Gugelmin.

Un po’ come tutte le categorie, i distacchi si sono dilatati parecchio in questa prima giornata dopo l’equilibrio visto nelle qualifiche. Marek Goczal, primo ieri, è sceso al 15° posto ed ha già un’ora di ritardo, mentre suo fratello Michal è quinto ed ha tutto sommato contenuto il proprio ritardo da Domzala.

TRUCK

Cambia il leader, ma non chi domina. Infatti, come nella giornata di ieri, Kamaz sbatte i pugni sul tavolo piazzando nuovamente il proprio quartetto davanti a tutti. Oggi, però, a comandare il gruppo è stato Dmitry Sotnikov che ha completato la prova in 3h53’14”, precedendo di appena 38 secondi il team-mate Eduard Nikolaev. Più staccati Anton Shibalov e Andrey Karginov, rispettivamente a 18’39” e 19’04”. Shibalov è stato bravo a rimontare dopo una perdita di tempo al WP2 che lo ha fatto retrocedere in dodicesima posizione.

Tanto da recuperare, sin da subito, per Ales Loprais che nonostante il quinto tempo è già attardato di oltre 24 minuti (di cui 15′ di penalità, infatti aveva chiuso al terzo posto con 9′ di ritardo), così come Ignacio Casale con la prima delle Tatra, che ha pagato 32 minuti dalla vetta. Settimo al traguardo il veicolo Big Shock Racing di Martin Macik a 35’22” dal battistrada, mentre ottava e nona posizione per i primi due truck di Iveco De Rooy con Janus van Kasteren (+36’46”, di cui 15′ di penalità) a precedere Martin van den Brink (+48’18”).

Con la collaborazione di Marco Colletta
Fonti immagini: dakar.com

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