Dakar 2021 | Giorno 11: seconda vittoria per Al Rajhi, seguono Al-Attiyah e Peterhansel

Motorsport
Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
13 Gennaio 2021 - 20:04
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Giornata poco incisiva nella categoria auto, Peterhansel lanciato verso il suo quattordicesimo successo. Caduta e commozione cerebrale per Cornejo Florimo nelle moto.


A soli tre giorni dal termine della Dakar, la tappa Neom-AlUla di è stata decisamente più abbordabile rispetto a quella del martedì, ma ha comunque dato il via all’ultimo stint verso sud, ovvero verso il traguardo di Jeddah. 583 i chilometri percorsi, di cui 342 cronometrati.

AUTO

Una tappa che, a dirla tutta, non ha granché cambiato la situazione di classifica delle auto. A vincere la speciale, la seconda in quest’edizione, è stato il pilota di casa Yazeed Al Rajhi, sulla sua Toyota Hilux del team Overdrive e in coppia con Von Zitzewitz. Dopo la prima cinquantina di chilometri in cui a comandare è stato il connazionale Yasir Seaidan, Al Rajhi ha approfittato dei suoi guai per prendere la testa e non mollarla più, con due minuti di vantaggio sul secondo classificato Nasser Al-Attiyah.

Il qatariano si è parzialmente consolato dopo la dura batosta rimediata nella tappa anellare di Neom, ma i soli 49” guadagnati quest’oggi non bastano per colmare la voragine che lo separa dal leader Stéphane Peterhansel. “Mr. Dakar” ha sudato freddo rischiando di perdersi (cosa successa al suo compagno Sainz), ma alla fine tutto si è risolto per il meglio e, a meno di grosse sorprese tra domani e dopodomani, all’arrivo a Jeddah il pilota della Mini potrà festeggiare la sua quattordicesima vittoria nel rally raid più famoso al mondo, a trent’anni esatti dal suo primo sigillo.

MOTO

Giornata ben più ricca di emozioni nella categoria moto, poiché, dopo l’uscita di scena di Toby Price ieri pomeriggio, oggi un altro protagonista ha subìto una mazzata potenzialmente decisiva. Jose Ignacio Cornejo Florimo ha iniziato la speciale in prima posizione, ma al 252° chilometro il cileno ha centrato una roccia, cadendo e rimediando una commozione cerebrale. Vista la gravità della botta, il raid del pilota Honda pare sia finito qui.

Mentre Cornejo Florimo veniva portato in ospedale con l’elisoccorso, i suoi tre compagni del team Monster Energy hanno fatto il bello e cattivo tempo, soprattutto il campione in carica Ricky Brabec: il #1 sembrava già fuori dai giochi per la vittoria dopo aver accumulato oltre 17’ di ritardo dai leader, ma in questa decima tappa il californiano ha dato il 101% vincendo con tre minuti di vantaggio sul compagno Barreda e con cinque sul nuovo leader della classifica Kevin Benavides. Se lo spagnolo è comunque distanziato di un quarto d’ora abbondante da lui, la vera preoccupazione per l’argentino diventa ora Brabec, staccato appena 51” con solo due prove da svolgere.

L’unica persona ancora in grado di rovinare la festa alla Honda è Sam Sunderland, ultimo delle tre punte di diamante della KTM  con concrete chance di vincere. L’inglese ha continuato a giocare sul conservativo quest’oggi ma ciò gli è costato ben dodici minuti da Brabec e sette da Benavides, a causa di alcuni errori grossolani nella navigazione. Il #5 dovrà colmare oltre dieci minuti di ritardo dal #47 per cercare di vincere nuovamente questa gara.

QUAD

Secondo successo di tappa dell’anno per Pablo Copetti, tra i grandi protagonisti della prima settimana di Dakar ma oramai fuori dai giochi per il successo. Si tratta comunque di una piccola soddisfazione per l’americano, a cui inizialmente è stata tolta la vittoria per una penalità di cinque minuti, revocata poco fa.

La classifica dei quad non subisce grandi stravolgimenti: Manuel Andujar continua a guidare la corsa ed è riuscito anche a guadagnare terreno sul primo rivale Giroud, portando il suo vantaggio a 21’ esatti. Terzo Giovanni Enrico a ventisette, mentre si segnala l’ottima prova di Italo Pedemonte sul suo quad #168, giunto secondo oggi e staccato di soli tre minuti da Copetti nella lotta per il quarto posto in classifica.

VEICOLI LEGGERI

La lotta per il successo nelle categorie T3 e T4 ha visto il successo di Sergei Kariakin, sul suo Can-Am Maverick X3 del team Snag Racing. Per il secondo classificato del 2020 e il suo compagno Anton Vlasiuk la Dakar 2021 non è stata per nulla memorabile (i due si trovano 26° nella generale), ma chissà che nel 2022 non possano rilanciare la propria candidatura per il successo.

In testa alla classifica, l’inerzia della gara fino a ieri era tutta dalla parte di Francisco López, ma quest’oggi Austin Jones ha avuto una reazione nei confronti del cileno, giungendo secondo e relegando il pilota della South Racing a oltre due minuti, in settima posizione. Tra i due ballano ancora dieci minuti nella generale a favore di “Chaleco”, ma chissà che la prova di AlUla non abbia dato uno scossone all’equipaggio #408. Terzo Domzala, staccato di oltre 42’.

CAMION

Uno dei temi che ha fatto più discutere in negativo nell’ultima categoria trattata riguarda gli intervalli di partenza, troppo brevi secondo alcuni piloti quali Ales Loprais, rimasto nel “panino” dei Kamaz e non potendo spingere come desiderato a causa della nube di polvere alzata ogni trenta secondi.

Il successo della prova, il secondo consecutivo per quest’equipaggio, è andato a Martin Macik, Frantisek Tomasek e David Svanda sul loro Iveco Powerstar della Big Shock Racing, con un 1’40” di vantaggio su Dmitry Sotnikov e più di 3’ su Airat Mardeev. Nella generale la tripletta dello squadrone russo Kamaz è oramai nell’aria, mentre la lotta per il quarto posto tra Loprais sul Praga e Macik sull’Iveco potrebbe giungere fino al traguardo finale.

Qui i risultati della prova di AlUla svolta oggi. Domani si disputerà invece la tappa cronometrata più lunga dell’intera avventura del 2021, quella con arrivo a Yanbu di 511 chilometri, di cui oltre cento nelle infide dune. E’ qui che, presumibilmente, la lotta della Dakar arriverà al suo culmine in tutte le categorie dal vincitore ancora incerto.

Fonte immagine: dakar.com

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