Dakar 2021 | Giorno 1: duello Sainz-Peterhansel nelle auto. Toby Price primo nelle moto

Motorsport
Tempo di lettura: 6 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
3 Gennaio 2021 - 20:44
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Si accende la sfida tra le Mini X-Raid, con il campione in carica davanti nonostante una foratura. Problemi per Loeb, Brabec e Barreda perdono diversi minuti e arrancano in classifica.


La prima giornata ufficiale della Dakar è andata agli archivi, con la carovana spostatasi a Bisha al termine della prima tappa. Dopo i primi 277 chilometri cronometrati, comuni a tutte le categorie, gli equipaggi ancora in corsa ammontano a 237, con 49 ritiri già dopo la prima speciale; un ulteriore conferma di come la navigazione e l’orientamento quest’anno siano davvero delle grosse gatte da pelare.

AUTO

Tra le quattro ruote si è subito assistito a un testa a testa tra i due alfieri della Mini JCW X-Raid, ovvero i plurivincitori Carlos Sainz e Stéphane Peterhansel. Il loro primo round di questa maratona sembrava essersi concluso a una cinquantina di chilometri dalla fine quando Sainz ha accumulato un gap di oltre tre minuti a causa di una foratura, ma il “Matador” non si è dato per vinto ed è riuscito non solo a colmare in toto lo svantaggio nell’ultima parte della tappa, ma ad addirittura portarsi in vantaggio di 25” sul compagno-rivale.

In realtà, a godere della lotta tra i due litiganti inizialmente era stato Vaitodas Žala sulla sua Mini del team Agrorodeo, ma dopo aver perso la testa della gara all’altezza del 92° chilometro, nell’ultima parte della speciale il lituano ha pagato addirittura 44’, scivolando al 36° posto insieme al copilota Fiulza.

Žala non è stato l’unico a pagare un conto salato in termini di gap. Tra i favoriti assoluti, Nasser Al-Attiyah ha chiuso solo 10° quest’oggi nonostante la prima posizione di partenza conquistata ieri, recuperando giusto un paio di minuti da Sainz nel finale e terminando con un distacco di 12’34. E’ andata anche peggio a Sebastien Loeb, che già al primo controllo orario ha perso un quarto d’ora per delle riparazioni, accumulandone 24 minuti di ritardo a Bisha; 22° posto per lui e Daniel Elena. Virtualmente a podio invece la Ford Raptor RS del team Benzina Orlen, guidata dall’equipaggio ceco Martin Prokop-Viktor Chytka.

MOTO

Anche nella categoria leggera non sono mancate le sorprese, ma al contrario del vincitore in carica tra le auto, il campione dell’edizione 2020 stavolta ha pagato dazio. Per Ricky Brabec e anche per Joan Barreda, i primi due partenti da Jeddah, esser stati i primi ad avere bandiera verde è stato più un handicap che un vantaggio, tanto che i due alfieri del team Monster Energy Honda si sono persi. Dopo 27 chilometri, il #1 occupava la #72 posizione con 13 minuti di ritardo, poi aumentati a 18 all’arrivo a Bisha. Situazione difficile anche per il suo compagno di squadra, già oltre il quarto d’ora di ritardo e in 20a posizione.

Con le Honda in difficoltà per la navigazione, a cantar vittoria al termine di questo primo giorno sono le KTM, specie Toby Price. L’australiano, da metà della prima tappa in poi, ha ingranato un’altra marcia prendendosi il comando e non mollandolo più fino al traguardo. Inizialmente in testa si era portato Xavier De Soultrait su Husqvarna, ma il francese ha poi ceduto ai big.

Difatti, a fine giornata tutt’e tre le KTM Red Bull ufficiali sono nelle prime quattro posizioni, con giusto Kevin Benavides sulla terza Honda a mettere un freno all’egemonia (momentanea) degli austriaci. L’argentino è al secondo posto con 35” di ritardo da Price, appaiato a Matthias Walkner che partiva 18° stamani; quarto posto per Sam Sunderland, davanti allo spagnolo Lorenzo Santolino sulla sua Sherco 450 RTR.

QUAD

Tra i quad la vittoria è andata al francese ad Alexandre Giroud, partito per primo nella sua categoria alle 9:41 di oggi e il più veloce al termine della prova, dopo un recupero formidabile sulla testa della corsa di oltre sei minuti. Fino al penultimo checkpoint il comando della corsa era del rientrante Nicolás Cavigliasso, alle prese con un duello sul filo dei secondi col cileno Giovanni Enrico, ma il tratto finale gli è costato quattro minuti e il podio virtuale. Manuel Andujar, quinto e partito subito dopo Giroud, è a oltre cinque minuti.

SIDE-BY-SIDE

La Dakar è appena iniziata ma in questa categoria si è già fatta la storia dopo una sola speciale. Il favorito, a dispetto della posizione sfavorevole per la partenza, sembrava essere Kris Meeke sul suo prototipo della PH-Sport, ma dopo i primi 92 chilometri di dominio l’irlandese prima ha ceduto la testa della gara, fino ad addirittura non concludere la tappa. Per l’ex-pilota WRC potrebbe esser già arrivato il ritiro.

Con Meeke out, l’equipaggio vincitore tra i veicoli leggeri è stato formato da Cristina Gutierrez Herrero e François Cazalet, che come detto hanno fatto la storia: si tratta della prima vittoria di una donna in una speciale della Dakar da oltre quindici anni, ovvero dalla singola speciale vinta da Jutta Kleinschmidt, in coppia con Fabrizia Pons, nel 2005, gara dove poi giunse al terzo posto. Nella categoria T4 per gli SSV il più veloce è stato Reinaldo Varela, staccato comunque sette minuti da Gutierrez Herrero nella classifica combinata di questi particolari mezzi.

CAMION

Se il prologo aveva dato la sensazione che qualcuno potesse fermare il dominio della Kamaz, i russi e l’equipaggio di Dmitry Sotnikov ha dato una discreta risposta a tutti gli avversari. Insieme a Ruslan Akhmadeev e Ilgiz Akhmetzianov, il terzo pilota della Kamaz ha giusto ricevuto un po’ di filo da dal compagno di squadra Mardeev sul quarto camion della squadra russa, ma l’equipaggio del #509 ha perso ben 26 minuti prima di raggiungere il 222° chilometro, terminando ai margini della top ten.

Secondo posto servito quindi su un piatto d’argento ad Ales Loprais sul suo Praga V4S DKR, con al terzo posto il secondo equipaggio Kamaz formato da Shibalov, Nikitin e Tatarinov. Quarto Viazovich sul suo MAZ, mentre il compagno Aliaksei Vishneuski, partito tre minuti dopo di lui da Jeddah, ha perso oltre un’ora prima del 222° chilometro, e si trova ora 17° a un’ora e 19 minuti. Sono ben diciassette i ritiri tra i camion, dopo appena una speciale.

Questi i risultati della prima tappa. Domani il traguardo sarà a Wadi Ad-Dawasir, con 457 chilometri di sfida da affrontare.

Fonte immagine: dakar.com

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