Da compagni a studenti, Latifi e De Vries un anno dopo. Non c’è qualcosa di sbagliato?

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
12 Agosto 2023 - 16:41
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Nel 2022 compagni, anche per una sola gara, in Williams. Un anno dopo, sia De Vries che Latifi si lanciano negli studi

La notizia delle ultime ore è che Nyck De Vries, dopo essere stato allontanato da AlphaTauri, ha deciso di prendersi una pausa dal Motorsport. L’olandese prenderà parte a dei corsi di studi ad Harvard da settembre.

Non è il primo pilota, negli ultimi mesi, ad aver appeso (temporaneamente, forse) il casco per dedicarsi allo studio. Nicholas Latifi, dopo aver chiuso con Williams al termine del 2022, ha a sua volta intrapreso questa strada alla London Business School, dove è stato recentemente ammesso ad un master in business administration.

I due sono legati dal fatto di essere stati compagni di squadra poco meno di un anno fa, anche se per una sola gara. A Monza, infatti, Nyck De Vries si era trovato a sostituire Alex Albon, vittima di un’appendicite, al volante della Williams e con lo stesso Latifi dall’altra parte del box. Fu proprio il GP d’Italia 2022 a far esplodere le quotazioni dell’olandese, capace di chiudere nono nel GP d’esordio e incapace di uscire dalla monoposto senza un aiuto esterno per lo sforzo in gara, al quale non era abituato.

I primi due punti alla prima gara portarono Helmut Marko a lanciarsi su De Vries per riempire il sedile AlphaTauri, in procinto di essere lasciato libero da Pierre Gasly. Come sappiamo i risultati della prima metà di stagione non hanno convinto e da qui la decisione di mettere Ricciardo in macchina, forse frettolosa e poco rispettosa del curriculum di De Vries.

Dopo un anno, quindi, i due compagni per un weekend si ritrovano senza sedile e con una decisione sicuramente forte presa dopo il termine della loro ultima avventura. Ovviamente si parla di piloti diversi e con storie diverse. Ma il punto sul quale volevo porre l’attenzione è più che altro una domanda, ovvero cosa può spingere un pilota sotto i trent’anni (entrambi ne hanno 28) a lasciare anche solo temporaneamente il casco. Può esserci anche dello stress mentale dietro queste dinamiche?

Nonostante non abbia colto risultati eclatanti nelle categorie minori, Latifi aveva e avrebbe a disposizione budget sufficienti per continuare a correre, anche in altre categorie. Lo stesso varrebbe per De Vries, soprattutto per il curriculum e la capacità di adattarsi a varie situazioni, al di là di quanto successo in F1.

Ho citato lo stress perché, ad esempio, Latifi era balzato in cima alle cronache per le minacce ricevute dopo la fine del mondiale 2021: l’incidente di Abu Dhabi aveva dato il là alla Safety Car finale, con il ribaltone mondiale in favore di Verstappen e il canadese sommerso, poi, dagli insulti via social. Più volte si è detto che Latifi abbia faticato a metabolizzare la pausa invernale tra 2021 e 2022 e la lettera scritta mesi dopo quegli eventi lasciano pensare che ci sia del vero.

Per quanto riguarda De Vries, la notizia mi lascia parecchio senza parole e non era certo tra le opzioni a cui pensavo come step successivo della carriera; a maggior ragione per un pilota che ha comunque vinto in F2, in Formula E e si è distinto anche nell’Endurance. Resto dell’idea che la sua esclusione sia stata prematura e, nel suo caso, credo che il contraccolpo morale sia stato invece determinante per la decisione di prendersi una pausa.

Resta il fatto che, indipendentemente dal curriculum, ritengo preoccupante vedere due piloti ancora giovani “prendersi una pausa” dal motorsport. Per quanto la si possa condire, resta un’anomalia in un mondo che, rispetto ad altri tempi, ora mette troppo sotto pressione: in alcuni casi senza lasciare il tempo necessario ad esprimersi.

Immagini: Media Williams

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