Che cosa manca a Chaz?

BlogParola di Corsaro
Tempo di lettura: 4 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
25 Marzo 2017 - 09:00

11 vittorie, 445 punti e terzo posto nel mondiale (che poteva essere senza dubbio un secondo senza gli avvenimenti di gara-2 a Losail). Sono questi i numeri con cui Chaz Davies si è presentato, in pompa magna, all’avvio del mondiale 2017, per il secondo assalto effettivo al titolo piloti. Ed è sempre da questi numeri che tutti, ma proprio tutti, l’hanno messo sul piedistallo dello “sfidante”, dell’avversario numero uno di Jonathan Rea su Kawasaki. E ancora, è sempre grazie a questi numeri che la Ducati ha potuto vantarsi del salto di qualità notevole dal 2015 al 2016.

Possiamo però scovare qualcos’altro in Chaz Davies e nella Ducati con questi numeri, qualcosa da osservare con molta più attenzione e, probabilmente, timore. Certamente Chaz ha fornito una vera prova di forza sul finire della stagione 2016 della Superbike, facendoci sognare ad occhi aperti con quella Ducati Panigale e con quel suo stile di guida, senza mezzi termini, spettacolare; ma quel terzo posto nella generale, con i risultati ottenuti dall’inglese, forse sta un po’ stretto al numero 7, figlio di tre ritiri e di una parte centrale di stagione molto discutibile (solo due terzi posti e un quarto racimolati in sei manche). E la cosa è ancora più strana se si nota che uno di questi clamorosi ritiri è avvenuto proprio a Laguna Seca, luogo dove l’anno scorso aveva segnato una fantastica doppietta davanti al duo Kawasaki.

La storia assume delle sfaccettature ancora più strane se si osserva che, proprio in quei tre round “disastrosi” (Donington, Misano e Laguna Seca), il suo ormai ex-compagno di squadra Davide Giugliano è stato nella sua forma migliore nello scorso anno. Ed è una cosa avvenuta in parte anche l’anno prima, al ritorno di Giugliano ad Imola con pole position e i rispettivi risultati mediocri di Davies nel weekend italiano. La domanda quindi mi viene spontanea: l’avere un compagno di squadra efficacie aiuta e sprona Davies? Oppure lo limita psicologicamente?

La risposta, da come la vedo da normalissimo spettatore, è che Davies non riesce a reggere una pressione eccessiva, in particolare da un compagno di squadra “tosto”.

Nonostante questo, inutile dire che Chaz partiva come aspirante al titolo numero due per il dominio nelle derivate di serie (sempre alle spalle del dominatore Johnny) per la stagione in corso, e le premesse per arrivare all’iride c’erano (e ci sono ancora, chiaramente) tutte. Fino, forse, a quest’annuncio:

“Marco Melandri correrà per il team Ducati Aruba.it”.

Io credo che con quest’annuncio qua sopra si sia deciso il mondiale 2017 nuovamente a favore di Rea, ma non per le scarse abilità del “Porcospino”. Anzi, proprio per l’enorme peso che Marco può avere rispetto a un Giugliano e soprattutto rispetto a Chaz stesso.

Ovviamente il primissimo round a Philip Island sembrava avermi un po’ smentito, con Davies e Rea che si sono giocati la vittoria in entrambi casi al cardiopalma. Il Gran Premio della Thailandia invece ha aumentato questo mio timore, e forse l’errore grossolano dell’inglese in staccata sul compagno italiano è proprio figlio di questa pressione. Chaz può vincere tanto, lo sa benissimo, ma sa altrettanto bene che, con l’arrivo di un signor pilota come Melandri non può più permettersi di perdere altre occasioni per il campionato, perché Borgo Panigale gli ha già messo l’alfiere che potrebbe occupare il suo posto. E in queste situazioni, certi piloti (anche ottimi piloti)… semplicemente crollano. Piano o di botto, ma ne soffrono.

Il mio scopo rimane comunque quello di augurare una buona stagione a Chaz, e da suo tifoso spero che sia la volta buona: è un pilota che sin dal suo debutto nel 2012 con l’Aprilia del team Parkin’ Go ha dimostrato di potersela giocare con gli altri nonostante avesse una moto non ufficiale.

Il round ad Aragon sarà uno dei crocevia fondamentali della stagione: prima tappa europea e circuito di prova della Kawasaki. Qui Chaz ha vinto con BMW e Ducati, ma anche il suo compagno ci ha vinto ben due volte, e dopo duelli serrati con gente come Biaggi, Laverty e proprio lo stesso Davies. E’ la pista perfetta per un confronto tra i due.

Davies, Melandri e la Ducati in Spagna si giocheranno molto. Forse addirittura il mondiale e i loro rispettivi futuri.

Fonte: worldsbk.com

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