Copse, un incredibile inganno lungo un anno. E a parti invertite?

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
4 Luglio 2022 - 16:15
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Avendo per fortuna smarcato la questione più importante di questo Gran Premio di Gran Bretagna, che non è la vittoria di Sainz quanto la salute di Zhou e Albon, c’è un argomento che offusca le menti da ormai un anno e che ieri ha avuto la sua classica chiusura del cerchio ad opera proprio di uno degli stessi protagonisti del 2021.

La storia della Copse è un misto di esibizionismo, propaganda e mancanza di prospettive che necessitava di un secondo round per poter mettere i corretti puntini sulle i. Fortunatamente quel secondo round è arrivato con il sorpasso di Leclerc su Hamilton, proprio all’esterno della Copse. Una delle cose più belle viste negli ultimi anni se consideriamo la curva in sé, una delle più difficili del mondiale, e la fase di gara in cui quest’azione è avvenuta, con Charles azzoppato dalle gomme dure e Lewis in recupero con le soft.

Ora: in curve come la Copse in due non si passa se uno dei piloti non è in pieno controllo della situazione. E ieri abbiamo visto cosa succede quando entrambi sanno cosa stanno facendo.

Quest’azione mette in chiaro, nero su bianco, quanto per un anno si siano raccontate storie e storielle giustificative sull’incidente tra Hamilton e Verstappen in favore del primo.

Ai tempi avevo deciso di non scriverne perché era troppo il trambusto attorno all’argomento, ma avevo già le idee abbastanza chiare e le immagini a supporto di esse.

Che l’episodio del 2021 sia un chiaro errore di Hamilton lo si capisce sia guardando gli ultimi secondi che portano all’incidente sia, soprattutto, rivedendo tutto il primo giro. Perché è da quanto succede dalla partenza che si evince il motivo di un tentativo quasi disperato di passare la Red Bull; perché di questo si tratta. Dopo aver visto Verstappen tappare con cattiveria ogni tentativo di passare, tipo quello sul Wellington Straight, Lewis ha evidentemente provato il tutto per tutto nell’ultimo punto che gli avrebbe permesso di passare e bloccare la fuga del #33. Sapeva che da lì in poi la Red Bull sarebbe potuta scappare tra Maggotts, Becketts e Chapel e ci ha provato.

Questo non significa, e lo dico per l’ennesima volta, che l’incidente sia stato volontario e che ci sia stata l’intenzionalità di centrare l’avversario. Di processi alle intenzioni se ne sentono da anni e preferisco starne alla larga. Anche se, dal punto di vista comunicativo, Hamilton spesso e volentieri toppa le parole, come quando dice “Tutti alzano il piede contro Max, deve sapere che io non sono così”. Pronunciata così, a fine gara, potrebbe anche essere interpretata male. Detto questo, la mia convinzione è che si sia trattato di un puro errore di valutazione, nudo e crudo.

È da un anno che sento dire che “Verstappen doveva lasciare più spazio” (girando a Brands Hatch?) alla Mercedes, come se non bastassero gli oltre due metri dalla corda chiari e limpidi da questa sovrapposizione, che riassume gli episodi Hamilton-Verstappen e Hamilton-Leclerc del 2021.

Oltre due metri lasciati anche da Leclerc, che si vede “mischiato” alla Red Bull poiché nella stessa identica posizione. Nessuno però, per un anno, ha sottolineato o rimproverato a Charles di non aver dato più spazio. Semplicemente perché la discriminante tra i due episodi è proprio la posizione della Mercedes. Più limpida di così non potrebbe essere: all’interno del cordolo con Charles, un anno fa come ieri, ad oltre due metri da esso con Verstappen nel 2021. Chi è, quindi, che avrebbe potuto fare qualcosa per evitare il contatto?

Oltretutto non leggo, negli articoli odierni, una critica al fatto che Leclerc non abbia lasciato spazio a Lewis ieri pomeriggio. Ok, Charles in questo momento ha bisogno di essere confortato per quanto successo in gara, ma qui si capisce chiaramente come il monegasco, ieri, sia stato anche più stretto dell’anno scorso nei confronti di Hamilton. Il quale, a sua volta, era all’interno del cordolo proprio come un anno fa nei confronti della Ferrari. La differente posizione delle telecamere distrae leggermente, ma gli spazi si capiscono.

Quanto successo ieri cristallizza l’episodio del 2021 nel quale “Verstappen che chiude” non è altro che l’effetto ottico dato dal fatto che lui la curva la fa – dando spazio – mentre è Hamilton a mancare la corda della Copse. E a dirlo non sono io, ma le immagini seguenti in parallelo (che non mentono) di una Mercedes che non supporta l’angolo di sterzo impartito da Lewis e resta lontana dalla corda. 2021 a sinistra, 2022 a destra.

Più chiaro di così si muore. Da una parte la Mercedes non prende la corda e centra la Red Bull, dall’altra la corda la prende e non centra una Ferrari ancora più stretta. Qui finiscono tutte le ipotesi strampalate ascoltate e lette nell’ultimo anno. Notate anche l’angolo di sterzo: nel 2021 è più alto che nel 2022, ma la Mercedes tira dritta in sottosterzo, come se Lewis fosse entrato comunque troppo veloce. E, ipotizzando di “spostare” la Red Bull, sarebbe stato curioso vedere come avrebbe proseguito la curva.

Inutile richiamare il peso delle macchine e la prima difesa di Verstappen che ha messo Hamilton in condizione di iniziare la curva più stretto. Chi è interno è sempre più stretto, per definizione, ma per prendere la corda bisogna stare più attenti, o frenare di più. Inutile dire “Verstappen doveva dare più spazio” (lo abbiamo visto) o addirittura “frenare”. In posizione di vantaggio? Per quale motivo?

A questo punto lancio una vera e propria provocazione. È un anno che se ne parla: ma cosa si direbbe, oggi, di Silverstone 2021, a parti invertite? Immaginate Verstappen che manca la corda e prende Hamilton, mandandolo a muro (e in ospedale) davanti al suo pubblico, vincendo poi la gara e passando da 32 a 57 punti di vantaggio in classifica piloti. Chi avrebbe avuto il coraggio di dire che Lewis “avrebbe dovuto lasciare spazio” oppure “ha girato addosso a Verstappen”?. Toto Wolff? Il 90% dei media attuali? Suvvia.

Salto indietro di tre anni per chiudere la questione. Torniamo al 2019 con il sorpasso e controsorpasso tra Hamilton e Bottas. Lewis stringe Valtteri sul rettilineo del vecchio traguardo, ma il finlandese è più veloce e lo affianca ben prima di iniziare la curva, trovandosi già all’interno prima dell’inizio del cordolo.

Questo è il modo corretto per passare all’interno, con la macchina già più che affiancata e non dietro. Ben diverso da quanto visto l’anno scorso e quest’anno. Con la speranza che, ora, le cose siano chiare una volta per tutte.

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