La resa arriva inesorabile in Giappone per Nico Rosberg. Quando parti dalla pole nella gara che devi vincere e ti fai infilare in questo modo dal tuo rivale per il titolo, c’è poco da fare. Oggi Nico aveva l’occasione non solo per vincere, ma per dimostrare di tenere ancora
Le prime due curve di Suzuka decidono gara e mondiale definitivamente. Non vedo più alternative ad un Hamilton ringalluzzito dal ritorno al top della Mercedes e dall’aver raggiunto le 41 vittorie (e i tre titoli, aggiungerei) del suo idolo Senna. Su Singapore, lasciatemi pensar male. Qualcosa è successo per quanto mi riguarda, ma non verranno certo a raccontarcelo. Sono troppo complottista? Forse, si vede che sto invecchiando e non sono più ingenuo come tempo fa.
Rosberg è stato un grande avversario di Hamilton per tutto il 2014, ha approfittato dei problemi di Lewis ma non dobbiamo dimenticare che in qualifica è andato come il compagno. Ma se nella scorsa stagione il tutto si era protratto fino ad Abu Dhabi, quest’anno non c’è niente da fare. Niente illusioni per lui, e figuriamoci per chi se ne faceva dopo la vittoria di Vettel a Singapore, utile a far vendere un po’ di più qui da noi. A proposito: si vede che Hamilton non sta lottando per il mondiale contro una Ferrari. Nessuno lo accusa di vincere solo grazie alla miglior vettura del lotto.
A questo punto resta da capire quando si chiuderà definitivamente la questione mondiale. A meno che Bernie non tiri fuori dal cilindro doppi e tripli punti da qui fino a fine anno.
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