Una classica notte da Chili Bowl con Larson e Bell a rubare la scena e dividersi il piatto più importante della giornata. Clamorosa rimonta di Brent Crews dalla Finale-C al quarto posto
L’attesa per il lunedì al Chili Bowl 2025 a Tulsa era tutta in questa immagine proveniente dalla conferenza stampa della vigilia: Christopher Bell, Kyle Larson ed il Golden Driller.

E così è stato: Larson e Bell hanno rubato la scena nel Day1. Kyle ha vinto la giornata di qualificazioni, non facilmente, passando in vista del traguardo uno scatenato Shane Golobic che accarezzava la prima vittoria parziale all’Expo Center e invece il pilota NASCAR ha fatto otto in carriera (livello: leggenda). Christopher era in pista al lunedì solo per la Race of Champions, ma al rientro sulla terra di Tulsa ha reso tutto molto semplice all’apparenza controllando tutti gli avversari dalla pole position. E questo è solo l’inizio della settimana.
Le prove libere
Anche in questa edizione la sessione comunitaria di prove libere (più una sgambata che altro) viene anticipata alla domenica per avere più spazio – relativamente dato che ciascun pilota alla fine ha circa 10′ di tempo – a disposizione per tutti. È una domenica fredda a Tulsa, fuori c’è la neve dei giorni precedenti e al momento di aprire l’Expo Center il flip count (non più aggiornato ufficialmente dopo il drammatico, ma senza gravi conseguenze, incidente di Ashton Torgerson due anni fa; per la cronaca Ashton è in pista proprio nel Day1) è già tecnicamente a quota uno.
Adam Bolyard decide al sabato di scaricare la vettura dal camion e di fare una prova motore nel parcheggio fuori dall’Expo Center ma la combinazione di regolazioni sbagliate, freddo e asfalto bagnato gli fanno perdere il controllo. La sua corsa termina contro un paletto di metallo coperto da un cumulo di neve. Per fortuna pochi danni per tutti e bastano poche riparazioni dopo il flip per presentarsi effettivamente in pista. Ma la sua sarà una delle storie curiose che fanno parte dell’epopea del Chili Bowl.
La giornata della domenica scorre via tranquilla, ci sono solo dei testacoda e appena un paio di flip non cruenti, e così i 389 iscritti (uno più dell’anteprima ma anche uno in meno di quelli dell’aggiornamento di lunedì mattina; 390 è solo a -4 dal record del 2022) vengono divisi in 39 gruppetti che si succedono in pista, cinque minuti alla volta fino all’esaurimento del programma, poi rifacimento della pista e seconda maxi-sessione in ordine inverso, dal gruppo 39 all’1. Come sempre, anche per difficoltà logistiche, non ci sono trasponder sulla vettura, né tempi sul cronometro.
Le batterie
71 i piloti iscritti al Day1 del Chili Bowl 2025, 66 quelli effettivamente presenti. E dai risultati del sorteggio delle batterie si inizia a parlare di passing point. L’occhio cade ovviamente sul nome di Kyle Larson, quest’anno in pista di lunedì, che pesca una sfortunata terza posizione nella primissima (su otto) heat.
Nelle prove libere ci sono due flip, il primo senza grosse conseguenze, il secondo per decisamente più violento per Alex Cogley ma senza conseguenze fisiche. Il miglior tempo su una pista che si va velocizzando è per il giovane da tenere d’occhio Briggs Danner, Larson è fuori dalla top15 essendo dovuto scendere subito in pista, ma si era dimostrato subito veloce. Problemi meccanici al motore per l’outsider Alex Sewell con grande agitazione nel garage per riparare velocemente la vettura. Poi si inizia a fare sul serio.
Nella prima heat arriva subito la caution per Newton che tenta un divebomb in curva3. Davanti intanto è passato al comando il protagonista del lunedì del 2024 Emilio Hoover mentre Larson è ancora terzo. Kyle risolve i problemi alla ripartenza quando si porta al secondo posto e poi, scappando con Hoover, lo lavora ai fianchi prima di passarlo con ancora cinque degli otto giri in programma da disputare. Larson balza così subito al comando della classifica per passing point (110) ma si fa notare anche Michelle Decker che passa dal nono al quinto posto.
Nella seconda batteria primo vero botto con Dakota Highley che finisce alto nelle reti prima di tornare a terra. Bandiera rossa per riparare la recinzione poi si riparte con Justin Peck che controlla il gruppo. Dillon Welch recupera una posizione ed è quarto, tuttavia la resistenza di Dykstra non gli permette di guadagnare ulteriormente.
Heat 3 e papocchio al via con troppe vetture a cercare le stesse traiettorie. Ne paga le conseguenze Bill Johnson che si ribalta. Si riparte e un’altra caution coinvolge lo stesso Johnson (che era riuscito a ripartire nonostante tutto) il quale non riesce ad evitare Bellm che era finito a muro in curva3 entrando fra le possibili delusioni della serata. Al terzo tentativo Nick Hoffman riesce a scappare e vincere davanti a Blurton e soprattutto Cap Henry che con il passaggio dall’ottavo al terzo posto guadagna 111 punti e scalza Larson al comando per una lunghezza.
Dopo una quarta batteria tranquilla (flip per Frye, Ashton Torgerson vince dalla pole per 100 punti, Sewell con la vettura riparata guadagna solo una posizione ed è quinto), la quinta è quella che definisce la serata.
Detto di Jerry Coons che vince dalla pole senza troppi problemi, i guai sono a centro gruppo. Gli osservati speciali sono Brent Crews e Cannon McIntosh che il sorteggio ha messo in quinta e ottava posizione alla caccia di punti, ma entrambi faticano a trovare spazio nella rimonta arenandosi nel passare Paul White. Crews affonda il colpo ma non va e, dopo l’incrocio, è McIntosh a cercare ad approfittarne tuttavia il contatto in curva3 lo fa finire a ruota all’aria. Riuscirà a riparare dopo la sostituzione di una ruota forata. Ripartenza ai -3 e stavolta a finire in testacoda dopo un errore è proprio Crews che nel tornare in pista viene toccato e si ribalta pure lui. Alla fine McIntosh è quarto al traguardo, Crews sesto e quindi finisce nelle parti basse della classifica.
La heat numero sei parte senza Bill Balog (direttamente da North Pole, Alaska); per lui guai al motore e amaro ritorno immediato a casa. Briggs Danner continua a farsi notare vincendo dalla seconda posizione davanti a due nomi di rilievo come Marcham ed un Tanner Carrick che era partito settimo.
I movimenti nella settima batteria sono prima del via con la defezione di ben due vetture. Josh Bilicki ne approfitta e guida a lungo, tuttavia un magnifico Shane Golobic mette in chiaro la propria candidatura, rimonta e sorpassa tutti dopo essere partito quinto. 120 punti in tasca e nuovo leader in graduatoria. L’ultima heat è tranquilla con Joe B. Miller che non riesce a superare Gary Taylor e si deve accontentare della seconda posizione.
Shane Golobic chiude dunque al comando le batterie con 120 passing point davanti ad Henry (111), Larson (110), Carrick (106), Hoffman, Danner (105), Wigal (103), Cline (101), Peck, Torgerson e Coons (100); sotto quota 100 McIntosh (98) mentre gli unici piloti di rilievo fuori dalle qualifiche (a cui accedono i migliori 40) sono Brent Crews e Kyle Bellm.
Qualifiche Race of Champions
Subito dopo le heat arrivano le qualifiche per la Race of Champions a cui sono stati ammessi 19 piloti. Il miglior tempo (11.763″) è di Tanner Thorson che precede di qualche centesimo Pursley (che rischia grosso impennandosi), Seavey, Bell, Day, McIntosh, Larson e via via tutti gli altri; batteria ko per Brad Sweet. A Thorson spetta dunque sorteggiare il numero dell’inversione della griglia. Viene fuori un quattro e quindi la pole position nella Race of Champions va a Christopher Bell.
Finali C
Le finali C scorrono via relativamente tranquille ed i due nomi di peso sono divisi fra il percorso dispari e quello pari. Nella C1 stavolta Brent Crews, partito terzo, riesce a superare il poleman Paul White e inizia la sua piccola Alphabet Soup avanzando con lo stesso White ma anche con Dobie e Newton; out un potenziale outsider come Maverick Elkins con la vettura che non si accende. Nella C2 pochi partenti e un ritiro di rilievo come quello di Ryan Timmons che era virtualmente qualificato quando il motore si rompe. Passano Taylor, Cooper Miller, Barnard e Bellm.
Le qualifiche
Il programma va via veloce vista la quantità di gare e da decidere ora nelle quattro qualifiche ci sono i 16 piloti che avanzeranno direttamente alla finale A di giornata. Pronti via e la Q1 decide subito tutto: un magnifico Shane Golobic, infatti, parte sesto per la canonica inversione della griglia e nei 10 giri in programma vola dal sesto al primo posto aggiungendo altri passing point fino ad arrivare a quota 245, un dato che già da ora è irraggiungibile. Golobic dunque si garantisce la pole nella finale A. McIntosh rimedia ai guai precedenti arrivando secondo dopo essere partito terzo.
Se Shane ha rilanciato, Danner risponde subito: Briggs scatta quinto però a vincere è lui davanti a Marcham e Peck. Nella Q3 il poleman Holmes finisce ko al primo giro toccato da Joe B. Miller e lascia strada libera ad un altro candidato. Il suo nome non è tuttavia quello di Kyle Larson (secondo dalla sesta posizione) bensì quello di Ashton Torgerson che va a prendersi la gara dopo essere scattato quarto. Sono qualifiche di altissimo livello quelle del Day1 e pure Carrick ottiene il massimo dei punti disponibili partendo sesto e andando a vincere mentre Hoover si deve ritirare per un groviglio alla prima curva.
Shane Golobic si prende dunque la pole position (245 passing point) davanti a Carrick (231), Danner (225), Larson (223), Torgerson (215), Wigal (ancora sugli scudi dopo la seconda posizione nella Q4, 211), McIntosh (giornata salvata, 197), Marcham (196), Peck e Coons (191); matematicamente qualificati anche Taylor, Henry, Miller, Johnson, Sewell e la sorpresa Nowotarski. Da notare che per Coons è la 25esima edizione consecutiva in cui raggiunge la finale A di giornata allungando il record che già deteneva.
Race of Champions
Si rimbalza virtualmente da un campo all’altro e si torna alla Race of Champions prevista sui 25 giri. Alla green Bell mantiene la prima posizione su Seavey e Thorson e scappa via subito. La gara non vede troppi scossoni all’inizio dato che Larson è nel traffico e passa solo McIntosh per la sesta posizione. Poco più avanti Pursley inizia a puntare Thorson per il podio prima di un colpo di scena: Seavey rallenta e perde posizioni sempre più velocemente a vantaggio dei diretti avversari. Larson intanto è rimbalzato indietro e in pratica esce dalla lotta per la vittoria.
A metà gara Bell ha addirittura 1.8″ su Pursley, Thorson, McIntosh, Seavey, Grant, Day, Larson e Kofoid. Christopher ai -13 inizia i doppiaggi e Pursley prova la rimonta al punto che ai -8 è a 1″ di ritardo. una caution ai -6 (Sweet fermo) ricompatta tutti e riapre i giochi. Ma alla ripartenza Chris non si fa fregare e scappa via di nuovo controllando il finale.
Vince dunque Christopher Bell (terza RoC in carriera) che lancia la sua candidatura per il Golden Driller precedendo Pursley, Thorson, Grant, McIntosh, Kofoid, Larson, Day, Bayston e Courtney.
Finali B
Si va verso il clou di giornata, ma prima tocca alle finali B (15 giri, quattro posti in palio per il ripescaggio). Nella B1 c’è solo un colpo di scena con Nick Hoffman che si deve ritirare quando era partito secondo. La corsa è però solo uno show personale di Brent Crews che non solo mangia il secondo piatto di zuppa, ma rimonta clamorosamente dalla 13esima alla prima posizione; con lui avanzano anche Storer, Crockett e Cline.
La B2 è più tranquilla e non ci sono incidenti di rilievo: vince Bolden dalla pole che viene ripescato con Clouser, Dillon Welch (il telecronista che aveva tecnicamente appeso il casco al chiodo nei mesi scorsi, ma al Chili Bowl non si può dire di no) e Michelle Decker. Out invece Blurton, Bell, Hoover e Bilicki quasi tutti coinvolti in una serie di contatti al via.
Finale A
30 giri in programma, come sempre, per la finale A di giornata che mette in palio i primi due posti per il main event di sabato costringendo tutti gli altri alla Alphabet Soup. Alla bandiera verde Golobic mantiene il comando, tuttavia a seguirlo si fionda subito Danner che supera Carrick. Briggs però non si vuole fermare qui e tenta lo slide job su Shane. Purtroppo per lui non va a buon finire, finisce largo e toccando il cordolo in terra si ribalta. Dalla potenziale finale A arriva invece un 24° e ultimo posto che lo costringerà a partire dalla lettera E. Basta poco e cambia letteralmente tutto.
Si riparte ai -23 con Golobic al comando su McIntosh, Torgerson, Carrick e Larson che al via aveva perso ben due posizioni. Pronti via e Cannon si fionda sul leader e passa al comando completando un +6 in otto giri fatto di pura rabbia dopo il flip di inizio serata. Carrick è stato intanto passato non solo da Larson e Peck, ma anche da Wigal e nel cercare di recuperare la sesta posizione tocca l’avversario che finisce a ruote all’aria rovinandogli una delle migliore serate in carriera.
Nuova bandiera verde appena dopo metà gara e McIntosh si presenta alla ripartenza davanti a Golobic, Torgerson, Larson, Peck e Carrick. Non succede molto nei giri seguenti e da notare ci sono il controsorpasso di Shane su Cannon e l’avanzamento di Kyle su Ashton, poi però a finire ko sono Taylor (ripartenza ai -5 con Larson che supera McIntosh) e Johnson che manda tutti ad uno sprint di soli due giri.
Non sarà stato il miglior Kyle Larson visto al Chili Bowl nella storia, però basta poco per tornare sull’altare: slider a pochi metri dal traguardo e vittoria di giornata, l’ottava (record eguagliato) in carriera. Golobic è secondo e quindi vola direttamente al main event di sabato, tuttavia Shane mastica amaro perché questo è addirittura la quinta piazza d’onore in una giornata di qualifica al Chili Bowl senza successi “di tappa”.
Alla finale B vanno direttamente anche McIntosh, un clamoroso Brent Crews che passa dal terzo posto in griglia della C1, dal 13° della B1 e dal 17° nella A al quarto posto, Torgerson, Coons, Miller e Peck, Alla finale C invece Marcham, un Dillon Welch da applausi pure lui, Carrick, Sewell (dopo i guai iniziali al motore), Crockett ed Henry. Via via poi tutti gli altri fino alla lettera O dei primissimi eliminati.
I risultati della prima giornata

Il programma di oggi
21:00 Sorteggio batterie
23:00 Prove libere
24:00 Batterie
1:45 Finali D (eventuali)
2:15 Finali C
2:45 Qualifiche
4:15 Finali B
5:00 Finale A
Immagine: Chili Bowl Nationals su Twitter
Risultati: chilibowl.com
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