Chili Bowl 2024, Day 4: Bayston domina il giovedì, Larson saluta dopo i flip

di Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 12 Gennaio 2024 - 23:35
Tempo di lettura: 8 minuti
Chili Bowl 2024, Day 4: Bayston domina il giovedì, Larson saluta dopo i flip

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Tutti gli occhi sono su Kyle Larson e la sua rincorsa alla top2, ma due flip cancellano il suo tentativo last minute. Bayston si candida per il Golden Driller


No, stavolta niente telefonate. Mercoledì il team di Keith Kunz, che ha finito davvero le vetture a disposizione, non ha vinto e quindi il titolare non riceve telefonate strane da personaggi illustri. L’attenzione è comunque tutta sul suo team dato che è la serata di Kyle Larson. Forse il due volte campione ruba la scena ed in molti giurano di rendergli la vita difficile. Alla fine gli altri avranno la meglio, su tutti uno Spencer Bayston in forma smagliante, ma sarà anche un Kyle un po’ in difficoltà all’inizio a complicarsi la vita da solo.

Le prove libere

Per l’attesissima serata del giovedì si presentano in 73, dato che porta il totale dopo 4 giorni a quota 285. Le libere sono già interessanti perché su una pista molto umida e sempre più “stretta”, Ethan Mitchell stampa un ottimo 10.858″. Ma alle sue spalle in 10.920″ ai primi giri a Tulsa da un paio di anni a questa parte c’è Kyle Larson. E le aspettative crescono ancora di più. Purtroppo nel giro di 90′ tutto svanirà o quasi.

Le batterie

L’inizio di serata è molto a singhiozzo. Nella prima heat Mosen vince dal secondo posto, ma i primi punti (118) pesanti li mette Chase Johnson (attenzione a lui, sorpresa della serata), ma tutto era partito con una falsa partenza perché Tim Kent, in pole, non scatta e torna dritto nel garage a passo d’uomo.

Nella seconda, a parte il flip dell’inglese Tom Harris che apre la serie di incidenti, davanti tutto liscio con Spence (con la vettura che si spegne all’ultima curva), Tafoya e Gastineau che fanno 1-2-3 senza sorpassi.

La terza batteria mette in chiaro le cose: Spencer Bayston, già vincitore della Race of Champions lunedì, ha pescato un favoloso nono e ultimo posto in griglia. In breve tempo recupera fino al terzo posto, poi quando sta passando Wirth per il secondo arriva il pauroso flip di Perry che finisce nelle reti e arriva pure la bandiera rossa. Il sorpasso viene annullato, così come però il distacco dal leader. Nel paio di giri che rimangono dopo la ripartenza Bayston piazza i due sorpassi (l’ultimo in curva4 in vista del traguardo) e vince la heat portando a casa 140 passing point che al massimo potranno essere uguagliati.

Quarta heat, quella di Kyle Larson ma anche quella dello stesso Ethan Mitchell. Kyle scatta quinto, Ethan ottavo. Per entrambi, tuttavia, non sarà una batteria semplice. Mitchell recupera ma un outsider di lusso come Leary (che corre per il team di Alex Bowman) controlla dalla pole e la sorpresa Caden Sarale rimane seconda. Larson invece fatica nel traffico, il veterano Buckwalter è un osso duro da sorpassare e nessuno vuole lasciare qualcosa a Kyle.

A metà heat Larson prova ad infilarsi, ma finisce in un panino e deve alzare il piede scivolando in coda, poi per recuperare si tocca con Christopher Townsend ed i due si ribaltano. Kyle può tornare nel garage per una riparazione lampo, meno fortunato è Townsend che nell’incidente (con conseguenze provocate anche dal casco che quasi si sfila) si frattura tre vertebre toraciche, per fortuna senza danni seri. Si riprende dopo la bandiera rossa, ma nel traffico Kyle non è lo stesso delle libere e fatica. Riuscirà a chiudere al quinto posto, tuttavia i 72 punti sono troppo pochi. E il Chili Bowl di Kyle Larson è praticamente finito.

Quinta batteria e stavolta a finire ko dalla pole è Noah Harris, non il primo che passa per la strada, Boschele fa il suo dovere partendo dal terzo posto, tuttavia i punti pesanti li mette giù Ryan Bernal che passa da nono a secondo. Ad imitarlo o quasi ci pensa nella sesta heat Ricky Thornton Jr. che vince dal quinto posto precedendo un buon Jesse Love.

Le ultime due batterie non vedono grossi scossoni, nella settima Thorson vince ma partiva in prima fila, nell’ottava Deal lo fa dal terzo posto battendo Ashton Torgerson (reduce sì dal volo dell’anno scorso ma soprattutto da un Golden Driller vinto al Tulsa Shootout) e Brady Bacon.

L’attenzioni di tutti è però sulla classifica generale dove Kyle Larson scivola sempre più indietro. A due batterie dalla fine è 31°, prima dell’ultima è 37°, alla fine esce inevitabilmente e matematicamente dalla top40, 44°. È costretto dunque alle Finali C, un po’ come successo nel 2015 quando vinse C (dal sesto posto), B (da 13°) ed A (da 17°) in una clamorosa rimonta. Ma allora era un Chili Bowl meno competitivo e agguerrito di oggi.

La top10 alla fine delle batterie vede Bayston al comando (140 passing point) davanti a Bernal (128), Thornton (120), Johnson (118), Mitchell, Bacon (111), Boschele, Deal (110), Mosen e Thorson (105).

Finali C

La C1 vede parecchia selezione in appena 12 giri, il veterano McClelland recupera “solo” dal 14° al quinto posto ad un passo dalla B mentre passano Adams, Stasa, Tom Harris che si è ripreso dal flip e Beck. La C2 è quella di Kyle Larson che per sua fortuna deve fare un solo sorpasso per vincere la gara ed avanzare insieme a Shuman, Trammell e JJ Yeley che, dopo essersi ritirato nella sesta heat, anche lui era stato costretto agli straordinari.

Qualifiche

Le qualifiche sembrano una sfida per partire più in alto possibile, ma al massimo secondo dato che Bayston sembra imprendibile in pista e in classifica. Bella Q1 che Sarff vince passando Buckwalter mentre Mitchell soffre ancora nel traffico ed è quarto dietro a Bayston che “si accontenta” del terzo posto e di raggiungere quota 241 punti, praticamente imbattibile con i soli Bernal, Thornton e Johnson obbligati a vincere partendo sesti per scavalcarlo.

Nella Q2 Bernal guadagna solo una posizione e così in classifica generale viene superato da Thorson che invece va a vincere dal quarto posto battendo Bacon. Nella Q3 Thorson invece fa +3 chiudendo dietro a Leary e ad un ottimo Torgerson e quindi anche lui deve alzare bandiera bianca.

Nella Q4 Johnson è quello che, sempre sulla scia della sorpresa del giorno, ci va più vicino, recupera e chiude solo dietro all’altra sorpresa Caden Sarale in quella che, per effetto dell’inversione, è la batteria di livello più basso delle quattro. Chi mastica amaro è sicuramente Jesse Love che, partito terzo, sbaglia e finisce ko quando è al comando.

Bayston conquista la pole del giovedì (241) davanti a Johnson (231), Thornton (221), Thorson (220), Bacon (219), Sarale (218), Leary (210), Bernal (205), Sarff (203) e Mitchell (195); qualificati anche Jones, Buckwalter, Torgerson, Newell, Boschele e Deal.

Finali B

La finale B1 è molto lineare, Spence vince dalla pole e avanza davanti a Sherrell e Westfall; a prendersi l’ultimo posto con una bellissima rimonta è Lane Goodman che, partito 12°, strappa il quarto biglietto.

Però tutto aspettano la B2 con Larson, Love e Yeley che partono rispettivamente 11°, 10° e 15°. Mentre JJ recupera solo fino al nono posto, Kyle e Jesse rimontano forte. Tafoya sì vince, tuttavia Larson sembra quello rodato e di nuovo in forma dato che chiude secondo davanti a Kenney Johnson e Crawley mentre Love viene beffato ed è quinto.

Finale A

Sognare non costa nulla, tuttavia in una finale con Bayston, Thorson, Bacon, Thornton, Bernal, Boschele, Leary e tanti outsider di lusso rimontare dal 20° posto alla top2 per garantirsi la finale automatica per sabato e poterci essere anche a Tulsa (in caso contrario Kyle dovrà rinunciare al Chili Bowl per impegni pregressi con le Late Model in New Mexico) forse è troppo anche per Larson. Ma intanto si va con un’atmosfera elettrica.

Alla partenza Bayston rimane al comando mentre Thornton passa Johnson ed è al secondo posto con Thorson in agguato. Il primo terzo di gara scorre via liscio, Spencer controlla l’interno adocchiando i doppiati sempre più vicini. Johnson ha un attimo di flessione e viene superato da Thorson, Sarff e Leary.

15 giri passati, 15 da fare ed iniziano i doppiaggi: Thorson è in forma e riprende il quasi omonimo Thornton. Comincia la battaglia di slide job che si risolve ai -12 a favore di Tanner, ne approfitta anche Sarff e per Thornton si spegne la lampadina.

Ai -7 i giochi si chiudono definitivamente: Larson aveva recuperato fino all’11° posto, comunque troppo poco, però poi si ribalta per la seconda volta nella serata e questa volta è costretto al ritiro. Sabato nella Finale E non ci sarà Kyle.

Si riparte con Bayston al comando su Thorson, Sarff, Leary, Johnson, Thornton, Bacon, Buckwalter, Bernal e Parker Jones. Gli ultimi giri vedono una battaglia clamorosa dietro a Spencer: Sarff bacia le barriere, Leary prova ad approfittarne ed attaccare di slancio Thorson, tuttavia Tanner reagisce mentre Thornton rimbalza ancora indietro.

Spencer Bayston mette il suo nome nella lista dei favoriti e dopo la Race of Champions vince anche la giornata di qualificazioni; eguaglia anche Andrew Felker che nel 2018 si ribaltò nella giornata di libere generali e poi andò dritto al main event dal posto migliore. Thorson gli fa compagnia, ma non è felice dell’andamento generale malgrado anche la decima qualifica consecutiva alla Finale A di sabato.

Dalla B partiranno Johnson, Leary, Bacon, Buckwalter, Thornton e Sarff, Bernal invece dalla C con Jones, Torgerson, Boscherle dalla D con un Sarale che ha pagato negli ultimi 30 giri di giornata e un Mitchell che ha dato il meglio quando non c’erano passing point in palio.

I risultati della quarta giornata

Il programma di oggi

21:00 Sorteggio batterie

23:00 Prove libere

24:00 Batterie

1:45 Finali D (eventuali)

2:15 Finali C

2:45 Qualifiche

4:15 Finali B

5:00 Finale A


Immagine: Chili Bowl Nationals su Twitter

Risultati: chilibowl.com

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