Chili Bowl 2023, Day 1: Cannon McIntosh conquista il lunedì per la terza volta in carriera

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Tempo di lettura: 11 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
10 Gennaio 2023 - 23:55
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Malgrado una foratura lenta negli ultimi giri Cannon McIntosh si riprende la giornata inaugurale dopo le vittorie del 2020 e 2021. Golobic “ruba” l’altro posto in Finale A al compagno di squadra Windom all’ultimo giro. Spencer Bayston vince la Race of Champions


L’inizio del Chili Bowl 2023 è stato relativamente tranquillo. Nessuno grosso scossone, se si esclude la beffa per Jerry Coons quando era quarto a pochi giri dalla fine, nessuna grossa sorpresa. Cannon McIntosh si conferma il migliore del lunedì conquistando il Day 1 per la terza volta. La sorpresa più grande forse è stata la gomma posteriore destra sgonfia dopo il traguardo, fatto che rende il successo di Cannon ancora più da applausi. Da applausi anche la Race of Champions vinta da Spencer Bayston davanti allo stesso McIntosh.

Le prove libere

Per la prima volta nella storia a Tulsa si scende in pista di domenica. Infatti, visto che ormai gli iscritti restano sopra quota 350 e la Race of Champions ruba tempo prezioso, le prove libere generali vengono svincolate dal Day 1 e occupano una giornata a sé stante.

La domenica scorre via senza grossi problemi, qualche flip (non preso in considerazione nel conteggio ufficiale), qualche testacoda, un po’ di azione per ore e ore. Gli oltre 360 iscritti (il numero ufficiale è una stima non confermata che oscilla fra 369 e 370) vengono divisi in 34 batterie che hanno a disposizione circa 5’+5′ (prima dalla batteria n°1 alla 34 e poi in ordine inverso) per testare una pista che varia di ora in ora, e per completare tutto il programma ci vogliono circa otto ore, e che pure gli organizzatori devono curare bene per offrire una terra nelle condizioni ideali.

Quelle del “Day 0” sono prove completamente libere e non ci sono trasponder, quindi ognuno scende in pista con l’atteggiamento che preferisce, quello che conta sono le sensazioni.

Le batterie

Il lunedì diventa col nuovo format dunque una giornata dedicata solo ai piloti che hanno deciso di iniziare subito il Chili Bowl. I 68 iscritti sembrano un numero basso, ma è in realtà è il terzo dato di sempre e questo fa ben sperare. Alla fine i presenti al primo sorteggio della settimana sono 66 e quindi vengono formate otto batterie.

E al sorteggio molti big pescano male, ovvero partono nelle prime file. In questo modo possono recuperare poche posizioni e conquistare pochi passing point fondamentali invece per balzare subito nelle qualifiche e soprattutto evitare una insidiosa Finale B.

Nello shakedown ci si rende conto per la prima volta dei tempi. A chiudere al comando è Jacob Denney (10.727″ sul giro da quarto di miglio) davanti a tutta una serie di big come Coons (10.839″), Briscoe (10.861″), Boschele (11.005″), Timms (11.068″) Holmes (11.069″), Schudy (11.083″), Windom (11.114″), Snyder (11.162″) ed il veterano McClelland (11.164″). E McIntosh non è nemmeno nella top25 a far capire, col senno di poi, che questi tempi contano tutto e nulla.

L’attesa è tanta per l’inizio ufficiale e pronti via il Chili Bowl si riassume nel primo giro della prima batteria: i due big presenti, ovvero Cannon McIntosh e Trey Marcham, rimontano rispettivamente dal quarto al primo e dal sesto al secondo posto. In coda invece Colin Deming completa il primo flip ufficiale della settimana attivando il contatore posto sulle tribune dell’Expo Center. Dopo la caution McIntosh e Marcham controllano la heat senza ulteriori scossoni.

La seconda batteria va a un altro big, Alex Sewell che recupera dalla terza posizione al via mentre Kevin Bayer guadagna solo quattro posti ed è quarto al traguardo. La terza heat premia Jerry Coons dal punto di vista statistico (12esima batteria vinta in carriera, terzo all time dietro ai soli Sammy Swindell con 14 e Dave Darland con 13), ma non dal punto di vista dei passing point dato che aveva pescato la pole e quindi 100 punti non sono tantissimi; di più ne prende Briscoe che chiude alle sue spalle con un +2.

La quarta heat regala il primo piccolo colpo di scena: Gavan Boschele avrebbe una buona occasione dal quinto posto, ma commette una infrazione al via e quindi deve partire in coda. Ma non c’è problema per lui e dal fondo recupera fino alla seconda posizione (anche se formalmente gli rimane un +3 per i passing point) dietro a Ryan Timms. La quinta batteria va a uno dei rookie da tenere d’occhio, Tanner Holmes che resiste al ritorno del veterano Chris Windom dalla sesta posizione.

La sesta batteria regala il secondo flip, quello di Gage Rucker in curva3 dopo essere partito in pole position; riuscirà a riprendere e non chiudere nemmeno ultimo e neanche penultimo. Dietro al vincitore Jacob Denney va in scena la prima vera battaglia della serata, quella fra Tyler Edwards e Cap Henry per il secondo posto. Quanto è importante? Henry perdendo la seconda piazza all’ultimo giro scivola da potenziale leader per passing point addirittura al 10° posto provvisorio.

Dopo una settima heat tranquilla con la vittoria dalla pole di Shane Golobic su altri nomi importanti come Kyle Spence, Nick Hoffman, al rientro in gara dopo un terribile incidente stradale lo scorso settembre, e Logan Scherb, la trafila delle batterie si chiude col terzo flip (Logan Calderwood il protagonista) ed il successo a sorpresa di Gary Taylor davanti a Sean McClelland e TJ Smith, protagonista nei giorni scorsi allo Tulsa Shootout, solo terzo.

Alla fine delle batterie la classifica per passing point vede dunque McIntosh al comando (115 punti) davanti a Marcham e Windom (113), Sewell (110), Harris, Boschele ed Edwards (108), Moore, Willamson ed Henry (106). Nessun big fuori dalla top40 e dunque costretto alle Finali C.

Qualifiche Race of Champions

Subito dopo le batterie vanno in scena le qualifiche per la Race of Champions a cui sono stati invitati 19 piloti. Il più veloce è Michael “Buddy” Kofoid in 11.349″ davanti a Logan Seavey (11.375″), McIntosh, Bayston, Thorson, Pickens, Grant e Rico Abreu che grazie all’inversione da regolamento dei primi otto scatterà più avanti dalla pole position.

Finali C

Dopo questa breve parentesi si torna alla lotta per il Chili Bowl. Le due Finali C mettono in palio quattro posti ciascuna per la prima piccola Alphabet Soup della settimana ed il ripescaggio alla B. I nomi presenti, come detto, non sono di peso ma meritano comunque il riconoscimento. Dalla tranquilla C1 avanzano Gorham, Quinn, Doney e Deming che così si riscatta dal flip inaugurale, dalla C2 invece Brewer, Vanzant, Gariss e Michael Smith.

Le qualifiche

Si entra nel vivo nelle qualifiche con la scrematura da 40 a 16 nomi verso la Finale A di giornata. La Q1 non vede grosse emozioni, forse più sorprese per le rimonte non completate. Ryan Timms vince dalla terza posizione davanti a Snyder (in pole dopo l’inversione dei 40) e Cannon McIntosh a cui basta il +3 dal sesto posto al via per accumulare 216 passing point totali che gli basteranno per la pole nel main event di giornata.

Nella Q2 Sean McClelland conferma l’ottimo stato di forma con un’altra gara senza perdere né guadagnare posizioni e con i 100 punti dalla pole al successo si prende un buon posto in griglia. Holmes si fa notare col secondo posto difendendosi da un arrembante Marcham che continua a far compagnia a McIntosh come nella prima heat e lo affiancherà in prima fila in chiusura di serata; ancora non al massimo uno dei giovani in rampa di lancio, infatti Boschele da quinto si piazza solo al quarto posto.

La Q3 sorride a Shane Golobic che col +2 vince davanti a Chase Briscoe che parte e arriva secondo e poi Chris Windom in una battaglia fra big senza rischi inutili ma comunque con spettacolo. Nella quarta e ultima qualifica ci sarebbero Sewell e Moore che potrebbero togliere la pole a McIntosh rispettivamente con un secondo ed un primo posto ma il trio Spence-Coons-Hoffman ruba loro il titolo da copertina.

McIntosh dunque conferma la pole per la Finale A (216 passing point) su Marcham, Windom (214), Timms, Golobic (210), Spence, Coons (203) ed Holmes (198); al momento fuori alcuni nomi di peso come Denney, Hoffman e gli stessi Sewell e Moore.

Race of Champions

20 giri per la Race of Champions con in palio il premio in denaro ed un posto di riserva nella Finale A di sabato sera. Al via Abreu mantiene la pole davanti a Grant, tuttavia Bayston si fa subito sotto e passa il compagno di squadra lanciandosi all’inseguimento di Rico che sfrutta la traiettoria esterna. La scelta del due volte campione non paga e così Spencer lo raggiunge; Bayston sta accelerando il passo perché dietro di lui McIntosh ha passato pure lui Grant seguito poco dopo da Seavey.

Al settimo giro la prima caution con Swindell, Daum e Cockrum che si incastrano in curva2. Grant viene salvato dalla bandiera gialla e recupera la quarta posizione alla ripartenza dei -13. Qui subito Bayston piazza lo slide job che lo porta al comando; ad imitarlo è Seavey che con la stessa manovra passa sia Grant che McIntosh. Abreu non molla e prova l’incrocio e la contromanovra, ma non riesce e così a metà gara Bayston può allungare.

La battaglia di slide job nella top5 è incredibile. McIntosh è riuscito a tornare terzo e approfitta della lotta fra Bayston ed Abreu per puntare anche lui alla prima posizione. La manovra non riesce e così ai -5 Bayston può involarsi. Cannon alla fine si mette dietro Rico e ai -2 può tentare un’ultima manovra per la vittoria, tuttavia il colpo non gli riesce.

Spencer Bayston vince la sua prima Race of Champions in carriera davanti a McIntosh, Abreu, Seavey, Thorson, Briscoe, Kofoid, Hahn, Grant (crollato in nona posizione) e Swanson; a chiudere la classifica Pickens, Bowman, McCreadie, Carrick, Daum, Crouch, Cockrum, Swindell e l’unico ritirato Gardner.

Finali B

Gli ultimi due ripescaggi iniziano subito con un flip, anzi due dato che a ruota all’aria finiscono Doney e Schwabauer. Per fortuna alla ripresa non ci sono più incidenti ed Alex Sewell difende la pole andando in finale insieme ad Henry, Genetten e Moore. La B2 scorre via liscia e Nick Hoffman regala applausi infatti è come se l’incidente di quattro mesi non ci fosse mai stato; a seguirlo Denney, Adler e Paxson.

Finale A

30 giri per i primi due posti in palio per la finalissima di sabato ma anche altri sei ad un passo dalla elite. Al via McIntosh rimane al comando su Windom, Spence, Timms e Golobic mentre Marcham perde terreno subito a sorpresa e crolla all’ottavo posto dietro anche a Coons ed Holmes. Timms si fa notare passando Spence, ma il rookie Kyle reagisce per bene. La prima caution arriva al quarto giro per il testacoda sul traguardo di Taylor in coda.

Si riparte ai -26 e McIntosh scatta bene rimanendo davanti a Windom che prova a passarlo andando basso in curva1-2 e alto in curva3-4 tuttavia non va. Allora Timms prova ad attaccarlo, ma anch’egli senza successo. La corsa si interrompe poco dopo per il flip di Holmes quando era ottimo settimo; non riesce ad essere evitato da Harris, McClelland e TJ Smith con quest’ultimo costretto al ritiro.

Nuova green ai -23 e la top3 è invariata, tuttavia a seguirli sono ora Golobic e Coons. Questa coppia rimonta veloce e Timms viene passato in tandem. A metà gara McIntosh sembra in controllo della gara e delle traiettorie su una pista che sembra molto tecnica anche se Windom gli è vicino. Il cordolo è il punto pericoloso e ai -12 Shane rischia grosso.

È il momento decisivo, McIntosh scappa via e ai -7 ha 2″ di margine. Windom deve dunque guardarsi alle spalle da Golobic e Coons. A riaprire tutto ci pensa però un colpo di scena: ai -4 Coons rompe ed è costretto al ritiro rovinando sicuramente anche il suo sabato.

Ripartenza con soli tre giri alla fine: McIntosh fugge di nuovo approfittando del fatto che Golobic passa Windom (con i due che sono compagni di squadra) sullo scatto, Chris replica con uno slide job a cui Shane replica con successo all’ultimo giro.

Cannon McIntosh, dopo un anno di pausa, torna il re del lunedì e per lui è il terzo successo in una giornata di qualificazione. Il successo è ancora più incredibile quando si guarda la posteriore destra della #08 dopo i festeggiamenti: McIntosh ha corso gli ultimi giri con una foratura lenta, ma nessuno è stato in grado di superarlo. Ad unirsi a lui alla Finale A di sabato è Shane Golobic. Seguono in classifica Windom, Marcham in recupero dopo la brutta partenza, un Briscoe in rimonta così come Boschele, Timms ed il miglior rookie di giornata Kyle Spence che vanno tutti alla Finale B.

Alphabet Soup più lunga per tutti gli altri: big come Denney, Edwards ed Holmes partiranno dalla C, Hoffman e Sewell dalla D, un Coons beffato e TJ Smith dalla E.

I risultati della prima giornata

Chili Bowl 2023 1 risultati lunedì

Il programma di oggi

21:00 Sorteggio batterie

23:00 Prove libere

24:00 Batterie

1:45 Finali D (eventuali)

2:15 Finali C

2:45 Qualifiche

4:15 Finali B

5:00 Finale A


Immagine: Chili Bowl Nationals su Twitter

Risultati: chilibowl.com

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