Chili Bowl 2022, Day 1: Tanner Carrick sorprende tutti!

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di Gabriele Dri @NascarLiveITA
11 Gennaio 2022 - 16:25
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Cannon McIntosh, re del lunedì del Chili Bowl, finisce subito ko nella prima heat ed è costretto alla rimonta. Nella Finale-A Carrick approfitta dell’incidente di Moles e del problema meccanico di Coons. Nella Race of Champions Tyler Courtney batte Kyle Larson


Di solito la prima giornata del Chili Bowl, specialmente dall’introduzione del lunedì come inaugurazione, è abbastanza tranquilla. In questa edizione, anche grazie all’anticipo della Race of Champions per i test Nascar che si svolgeranno oggi e domani a Daytona, invece ci sono state diverse sorprese, prima fra tutte il ko meccanico di Cannon McIntosh nella primissima batteria della serata, vinta poi da Chase Elliott.

Anche nella decisiva Finale-A di giornata i colpi di scena non sono mancati: Mitchel Moles si è ribaltato quando era in testa a pochi giri dalla fine e Jerry Coons ha visto la cinghia del motore rompersi nella successiva caution. Ad ereditare i due pass per il main event di sabato sono stati così la sorpresa di giornata Tanner Carrick e Tyler Courtney. L’ultimo brivido dopo la bandiera a scacchi, con lo stesso Carrick protagonista di un flip. La prima giornata all’Expo Center di Tulsa, dunque, ha già regalato parecchie emozioni.

Le prove libere

A Tulsa è ancora decisamente buio quando l’Expo Center (formalmente “SageNet Center at Tulsa’s Expo Square” per questioni di sponsor) apre i battenti alle 6:00 di mattina. Dentro da due giorni ci sono già motorhome e rimorchi di ogni tipo e dimensione, da quelli della corazzata di Keith Kunz che ha portato addirittura 15 vetture (record per un team) a quelli dei piloti locali dell’Oklahoma.

Nella serata di domenica gli organizzatori rendono noto il numero di iscrizioni e confermano il record assoluto: 394 vetture, anche se poi non è detto che tutte si presenteranno al via. Ciò impone delle leggere modifiche al format al punto che le Finali-D giornaliere diventano praticamente obbligatorie, mentre per la Alphabet Soup di sabato si prevede l’uso delle lettere Q e P, un altro record che alza l’asticella due gradini più in alto delle Finali-O viste nel 2017, 2019 e 2020.

Il programma del lunedì del Chili Bowl, a causa dei citati numeri esorbitanti, viene anticipato e le prove libere (più che altro un breve shakedown) iniziano alle 7:00, poi effettivamente la bandiera verde sventola attorno alle 7:25. I 394 piloti vengono suddivisi in 36 gruppi che nell’arco di cinque ore circa si succedono sul quarto di miglio sterrato.

La prima notizia – prevedibile – giunge da Charlotte: mentre l’Hendrick Motorsports per i test di Daytona di oggi e domani può fare a meno di tre piloti (Larson, Bowman ed Elliott) per poi però decidere di chiamare addirittura Dale Earnhardt Jr. al fianco di Byron, il JTG Daugherty non può rinunciare al suo unico rappresentante. Dunque, Ricky Stenhouse Jr. – che si qualificherà venerdì – deve andare al simulatore prima di imbarcarsi per la Florida e solo a fine settimana per l’Oklahoma. In questa giornata di prove viene sostituito dal compagno di squadra Tyler Courtney.

Escluso qualche normale problema meccanico più o meno evidente (il caso estremo è quello del rookie Jacob Perry che perde la ruota posteriore sinistra), le 36 sessioni scorrono via senza grossi incidenti. Da notare soltanto due big come Alex Bowman e Jonathan Beason, i quali non riescono ad evitare piloti finiti in testacoda davanti a loro e danneggiano leggermente la vettura, ed il primo flip della settimana, quello di Andrew Deal, uno che l’anno scorso nella Alphabet Soup è arrivato fino alla Finale-B.

Le batterie

Al sorteggio si presentano “solo” 69 dei 72 piloti previsti, un dato comunque in decisa ascesa rispetto all’edizione 2021; il lunedì, in ogni caso, è storicamente la giornata meno partecipata della settimana. Otto le batterie previste e a pescare bene (ovvero in coda) sono i big McIntosh, Gravel, Bowman e Boschele, decisamente meno fortunati invece Courtney, Sewell e Marcham.

La breve sessione di libere si svolge senza problemi ed il più veloce è ancora una volta Cannon McIntosh (10.721″), il quale va alla caccia del terzo successo di fila al lunedì; seguono decisamente staccati Denney (+0.192″), Briscoe, Johnson, Hernandez, Moles, Gravel, Love, Taylor ed Elliott.

La prima heat regala subito sorprese che hanno delle conseguenze su tutto il Chili Bowl: mentre il poleman hawaiano Kala Keliinoi decide – a quanto pare – di rinunciare al posto in griglia per non rischiare (e per questo, secondo regolamento, prende zero passing point), il favorito McIntosh lascia la pista e imbocca la rampa che riporta nel garage a causa di un problema meccanico. Il passaggio dal quinto al nono posto, con conseguenti 38 miseri passing point, lo obbligherà ad una prima Alphabet Soup.

A beneficiare della rinuncia di Keliinoi è Chase Elliott il quale, dato che le regole sono uguali a quelle della Nascar in questo caso, avanza di una fila e da terzo si ritrova in pole. Ma le sorprese non sono finite qua: evidentemente i consigli del proprio team owner (un tale Kyle Larson) sono serviti e Chase Elliott, malgrado nelle interviste dopo mantenga un tono pacato, si aggiudica la prima batteria del Chili Bowl 2022; Mitchel Moles, balzando da settimo a secondo, è il primo leader nei passing point.

La seconda batteria è una di quelle da seguire vista la qualità dei nomi presenti. Tyler “Sunshine” Courtney la risolve in partenza passando da terzo a primo, mentre Briscoe rimane nel traffico e poi chiude secondo davanti a Denney (partito settimo) e Jesse Love.

Nella terza solo il nome di Chase Johnson è rilevante e infatti vince con oltre 3″ di vantaggio, tuttavia il semisconosciuto Josh Hawkins pareggia i conti con Moles e mette in banca ben 118 passing point. La quarta heat vede una piccola sorpresa: Gary Taylor parte primo e lo rimane fino ad una caution nel finale, David Gravel (scattato settimo) è secondo, ma non riesce a sfruttare la green-white-checkered e così anche per lui ci sono 118 passing point.

Nella quinta batteria, dopo il flip di Scott Evans che imita quanto fatto da Casey Hicks subito nella prima, il veterano del luogo Sean McClelland trasforma la pole in vittoria davanti a Tanner Carrick che rimonta dal sesto posto. La sesta heat probabilmente è la più bella delle otto: Sewell e Marcham si scambiano più volte la leadership e alla fine è il secondo a prevalere per soli 0.081″; seguono altri due big, Cole Bodine ed Alex Bowman con il pilota dell’Hendrick Motorsports che era partito ottavo e ultimo.

Nella settima batteria, dopo il pauroso volo di Kevin Rudeen che dice: “Non è stato violento, ne ho avuti di peggio”, all’ottava gara in carriera con le vetture midget Nick Hoffman vince davanti al figlio d’arte e pilota JR Motorsports Carson Kvapil. L’ultima batteria è quella che decide la classifica dei passing point: vince sì Jerry Coons, però col il balzo dall’ottavo al secondo posto il giovanissimo rookie (13 anni) Gavan Boschele si porta a casa 123 passing point e chiude al comando le libere.

Il bilancio finale, dunque, vede tutti i big passare direttamente alle qualifiche in quanto nella top40, l’unico assente è ovviamente è Cannon McIntosh, costretto a rimontare addirittura dal 12° posto nella sua Finale-C.

Race of Champions

Subito dopo le batterie si svolgono le qualifiche della Race of Champions. A prendersi il miglior tempo (11.328″) è Tanner Thorson davanti a Larson, Courtney, McIntosh, Hahn, Kofoid, Grant e Seavey che dopo l’inversione dei primi otto si prende la pole position.

Nei 25 giri previsti per la Race of Champions (disputata prima delle Finali-B) in palio c’è una provisional per la Finale-A di sabato sera, oltre ad una prima vera chance di mettersi in gioco contro rivali di livello. Al via Grant si prende la prima posizione davanti a Seavey; dopo pochi giri arriva la prima caution ed è per un flip di Kofoid mentre è terzo e Buddy non è contento lamentandosi con Swindell.

Si riparte con 15 giri alla fine, tuttavia Sweet finisce subito in testacoda, e così lo sprint finale diventa di soli 11 giri; in questa breve fase di green Larson era riuscito a fare un piccolo miracolo passando McIntosh e Seavey mettendosi al secondo posto dietro al solo Grant.

Gli ultimi minuti sono da vivere senza respiro, non ci sono grossi tentativi di sorpasso, ma solo due piloti che riescono a dare il 101% senza errori, Grant riesce a difendersi e batte Larson per 0.280″; Bell chiude terzo davanti a Thorson, Hahn, Abreu, Courtney, Bayston, Elliott e Wiederman.

Qui il link alla replica integrale della Race of Champions.

Finali C

I “soli” 69 iscritti sono tali che non servono le Finali-D e si parte direttamente dalla C con rispettivamente 15 e 14 vetture al via. In palio per i primi quattro di ciascuna gara un posto nella rispettiva (la B1 se si è disputata la C1, allo stesso moto con B2 e C2) Finale-B.

Nei 12 giri in programma non ci sono tanti scossoni. Nella C1 Jake Andreotti approfitta del ko di Ryan Hall e si aggiudica la corsa davanti a Cannon McIntosh che inizia con un +10; a loro si uniscono nella Alphabet Soup Xavier Doney ed un altro nome storico del Chili Bowl, Logan Scherb. Dalla C2 invece si qualificano Taylor Ferns, Cody Jessop, Branigan Roark e Casey Hicks.

Le qualifiche

I top40 delle batterie si sfidano nelle qualifiche il cui scopo è scremare ulteriormente il gruppo e mandare i migliori 16 direttamente alla Finale-A e gli altri alla B.

Nella Q1 le principali sorprese sono le mancate rimonte di Boschele ed Hoffman e così, seppur per un solo punto (213 a 212), Chase Briscoe con il recupero dal terzo al primo posto è il primo leader nella classifica dei passing point. La Q2 tuttavia cambia subito lo scenario: Mitchel Moles con un balzo da sesto a primo si porta a quota 243 ed è già matematica la pole nella Finale-A qualsiasi cosa accada nelle altre due batterie; alle spalle di Moles si piazzano Coons e Denney, mentre a pagare dazio con un flip è Cole Bodine.

Nella Q3 Alex Sewell mantiene la pole e vince davanti a Tanner Carrick e Jesse Love, Chase Elliott invece non riesce ad imitare quanto fatto in precedenza e chiude quinto. L’ultima qualifica vede il crollo di Carson Kvapil, dalla pole a settimo, e così a vincere è Alex Bowman che precede Tyler Courtney, Marcham, Taylor e Gravel, una vittoria decisamente di peso quella del pilota dell’Arizona.

I conti alla fine restituiscono la griglia di partenza della Finale-A: dietro a Moles ci saranno Coons, Carrick, Courtney, Briscoe, Johnson, Boschele, Bowman e gli altri; costretti alle Finali-B Elliott, Bodine e Kvapil oltre a McIntosh dalla -C.

Finali B

In ciascuna delle Finali-B in palio ci sono quattro posti per il gran finale di giornata. La B1 è una gara abbastanza tormentata: prima Kevin Bayer tocca il cordolo in terra e si ribalta quando è tranquillamente secondo, poi la stessa sorte tocca a Doney. Lo spettacolo vero però è quello di Cannon Mcintosh che, partito 12°, si ritrova addirittura in testa, prima di venire passato all’ultima ripartenza da Kory Schudy; i due completano la Alphabet Soup insieme ad Hernandez e Rogers; Bodine è solo quinto, Elliott invece ottavo. La B2, invece, è decisamente più tranquilla e avanzano Taylor, Edwards, Kvapil e Kyler Johnson.

Finale A

30 giri (ridotti a 25 prima del via a causa del coprifuoco notturno) per decidere il destino di 24 piloti, in palio solo due posti diretti per la Finale-A sabato, gli altri a scalare dalla B fino ad una E che potrebbe essere già sinonimo di addio ai sogni di vittoria al Chili Bowl. E l’atmosfera è tesa.

Al via Moles mantiene il comando approfittando della lotta fra Carrick e Coons che dopo due giri riesce a mantenere il secondo posto e lascia così Tanner a battagliare con Courtney. Coons non si ferma qua e al giro 6 passa al comando sfruttando la linea esterna. I due vanno avanti e sembrano avere i pass in mano malgrado il traffico che aumenta di giro in giro. Al giro 19 Kyler Johnson finisce in testacoda e dunque ci sarà uno sprint di appena sette giri.

Lo slide job di Moles alla ripartenza va a buon fine e così Mitchel passa al comando permettendo a Carrick di riattaccare Coons. Pochi secondi più tardi il primo colpo di scena: Moles finisce sul riporto di terra in curva4 e si ribalta dopo aver toccato il muro; per lui la serata finisce qua.

Durante la caution altra notizia shock: Jerry Coons anziché ereditare il comando va dritto nel garage, si è rotta infatti una cinghia del motore. E così nelle prime due posizioni ci sono ora Carrick e Courtney. Nello sprint finale di cinque giri non ci sono grosse manovre, anche perché Chase Johnson è sufficientemente lontano.

Tanner Carrick vince così la giornata del lunedì, poi però dopo la bandiera a scacchi forse rallenta troppo e si tocca con Johnson, giunto terzo. Carrick così è protagonista di uno dei flip, l’ottavo della serata, forse più assurdi nella storia del Chili Bowl, ma la vittoria ed il posto nella Finale-A (insieme a Courtney) sono suoi. Per il pilota californiano quella di sabato sarà la migliore prestazione in carriera al Chili Bowl, dato che il massimo finora era la Finale-C del 2019.

Costretti alla Finale-B, oltre a Johnson, anche Gravel, Hoffman, McIntosh, Taylor e Boschele, con Cannon che era partito 19° ed è arrivato 6°. Bowman sarà invece in Finale-C con Marcham, Briscoe (gomma sgonfia), Sewell, Kvapil e Hernandez. Love partirà dalla lettera D così come Moles, Coons dalla E con Bodine, Elliott invece dalla F.

I risultati della prima giornata

Risultati Day1 Chili Bowl 2022

Il programma di oggi

21:00 Sorteggio batterie

23:00 Prove libere

24:00 Batterie

1:45 D-Features (eventuali)

2:15 C-Features

2:45 Qualifiers

4:15 B-Features

5:00 A-Feature


Immagine:

Risultati da chilibowl.com

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