Chi lo dice a Sainz, adesso, di stare dietro?

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
28 Agosto 2023 - 20:35
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Non è solo questione di punteggio in classifica. Sainz, dopo oltre mezza stagione, è più costante di Leclerc.

Con il risultato dell’Olanda Carlos Sainz si è portato davanti in campionato a Charles Leclerc (102 punti a 99). Una stranezza, se pensiamo in linea generale a come i due vengono identificati, con il monegasco idealisticamente prima guida nonché superiore tecnicamente allo spagnolo.

Certo, se Leclerc non avesse rotto in Bahrain avrebbe più punti ed è l’unico dei due ad aver conquistato dei podi in stagione. Gli altri due ritiri, però, sono imputabili a lui: sia quello dell’Australia per il contatto con Stroll che quello di Zandvoort, dopo la toccata con Piastri, sono errori del pilota. E, considerate tra l’altro le condizioni delle due gare, c’era la possibilità in entrambe di chiudere con punti buonissimi.

Le situazioni altalenanti di questo 2023, insomma, stanno premiando lo spagnolo. Più lento globalmente? Sì. Meno talentuoso naturalmente? Anche. Eppure a Carlos non si può non negare, almeno per questa stagione, la costanza che lo sta premiando; un po’ come nel 2021, dove aveva stupito positivamente.

Questo al netto del fatto che anche lui ha da recriminare: la penalità dell’Australia è lì ancora che grida vendetta e, solo per quella, mancano una quindicina di punti buoni. A Spa, invece, una toccata con l’arrembante Piastri l’ha messo fuori gara.

Leclerc, dei due, è sicuramente quello che scalda di più i cuori e che regala le emozioni migliori. Il prototipo del pilota amato dai ferraristi, un po’ alla Jean Alesi. Eppure, ancora in questo 2023, i falli non sono rari. La classifica dei due racconta storie diverse, con un Sainz costante nei risultati e un Leclerc sulle montagne russe. Una linea sostanzialmente retta ed una che va su e giù, come gli umori di Charles tra un podio e una gara deludente.

Una cosa però, adesso, è sicura: lo spagnolo si trova in una situazione nella quale non gli si può chiedere di mantenere le posizioni o di accettare strategie svantaggiose. Anche all’interno della squadra sembra più tranquillo e il rapporto con il suo ingegnere Adami sembra decisamente più proficuo di quello tra Leclerc e Marcos.

Un altro piccolo grattacapo per la Ferrari, insomma. Come se non ne avesse già tra macchina e strategie.

Immagine: Media Ferrari

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