L’ennesimo errore di Leclerc viene difeso per le difficoltà della SF-23. Intanto, Sainz si qualifica sesto e altri sono stati trattati molto peggio
A Zandvoort è arrivato ancora un errore, l’ultimo di una lunga lista da quando Charles Leclerc è diventato un pilota ufficiale della Ferrari. Sono passati quattro anni e mezzo dal 2019 e siamo alla quinta stagione, ma il monegasco sembra non riuscire a frenare gli istinti e a non oltrepassare eccessivamente quel limite sul quale, al sesto anno in Formula 1, bisognerebbe aver imparato a danzare.
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