C’è un gran freddo a Maranello

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
20 Marzo 2023 - 15:00
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La SF-23 non va e l’affidabilità non è migliorata rispetto alla F1-75. La stagione non poteva iniziare peggio

La scorsa stagione ci ha insegnato che dare giudizi dopo poche gare è piuttosto affrettato. La Ferrari, partita a tuono con una monoposto, la F1-75, prestazionalmente migliore del lotto, si è poi rivelata fragile al punto di lasciare progressivamente il passo ad una Red Bull che ha dominato la stagione.

Pertanto, dopo solo due gare di questo 2023, dovremmo essere più cauti sulla base dell’esperienza passata. Eppure non credo sia sbagliato dire che questa stagione, per la rossa, è partita decisamente peggio rispetto a 12 mesi fa. La grande pecca della F1-75 era l’affidabilità e, da queste due gare, la SF-23 sembra anche messa peggio. L’anno scorso ci sono voluti alcuni GP prima di scoprire i problemi alla Power Unit che avrebbero poi inficiato il resto della stagione. Qui, dopo soli due appuntamenti, siamo di fronte a cambi e penalità in griglia, dopo un ritiro a Sakhir.

Quindi, se devo fare una comparazione tra 2022 e 2023, il primo aspetto che doveva essere migliorato, quello dell’affidabilità, in realtà sembra peggiorato. Ma non è solo questo il discorso: il problema, infatti, è che a livello di prestazione assoluta questa monoposto è più lenta di quella dell’anno scorso. Tenendo come riferimenti Red Bull e Mercedes per avere una sorta di range all’interno del quale muoverci, il team di Brackley si trova esattamente alla stessa distanza di un anno fa rispetto al team austriaco in termini di distacchi sul giro.

La vera differenza è che, mentre un anno fa la Ferrari si giocava le vittorie con la Red Bull, quest’anno è molto più vicina a Mercedes, la quale a sua volta ha già confermato che trasformerà la W14. Non è quindi sbagliato dire che, in generale, la Rossa ad oggi ha fatto un netto passo indietro rispetto alla scorsa stagione perdendo competitività sia sul giro secco, un punto di forza del 2022, sia sul passo gara.

Se, a qualsiasi livello, qualcuno pensava che sarebbe stato sufficiente liberarsi di Mattia Binotto per vedere una Ferrari in lotta per il titolo sin dall’inizio, la realtà mostrata da questi primi due appuntamenti del mondiale è molto, molto diversa. Va ricordato che Fred Vasseur ha ereditato una monoposto di fatto già progettata e già finita, figlia di una decisione importante come quella di stoppare lo sviluppo della precedente vettura a metà della scorsa stagione.

Pertanto, è inutile oggi accanirsi contro un Team Principal insediato da poco più di due mesi, perché il suo contributo effettivo potrà essere valutato solo tra diversi mesi. Forse sarebbe più corretto pensare alle scelte passate, figlie di strategie ed ambizioni salite troppo in fretta sulla base dell’entusiasmo.

Entusiasmo che ora non c’è già più dopo un inverno di tante parole che forse, in futuro, dovranno essere pesate meglio. Perché quel “puntare al mondiale”, risentito ora, stride parecchio con quello che si vede in pista.

Immagine: Media Ferrari

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