Se il buongiorno si vede dal mattino… ben svegliati

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
20 Febbraio 2017 - 21:00
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Correva l’anno 2009 quando i nuovi regolamenti F1 partorirono uno scempio in termini di estetica, col risultato di uno shock cardiaco nel sottoscritto e in molti altri appassionati in F1 nel vedere le vetture di quella stagione. Tozze, esageratamente larghe all’anteriore ed esageratamente strette ed alte al posteriore.

Le vetture ancora corte, figlie dell’ultima stagione dei rifornimenti, acuirono ancora di più quel senso di disagio (soprattutto nella vista laterale) nell’osservare degli spazzaneve aggirarsi per i circuiti del mondiale in luogo di monoposto (quelle in gara fino al 2008) dalla linea filante anche se, bisogna riconoscerlo, talmente piene di ali ed alette da non disinguerne ormai più le vere forme nella zona delle pance. In questo, e nel ritorno delle slick, le uniche due note positive del 2009.

L’aumento della lunghezza delle monoposto del 2010, a causa dei serbatoi obbligatoriamente più capienti, e la presenza delle pinne sul cofano motore resero meno indigesto il design delle monoposto che, bene o male, hanno concluso la loro era qualche mese fa, con i musi ormai obbligatoriamente più bassi a partire dal 2014.

Si aspettava con fermento il primo riscontro visivo dalle immagini delle monoposto 2017, e per quanto mi riguarda i primissimi segnali sono molto, molto positivi. Ovvio, si tratta solo di una pura soggettiva indicazione estetica, ma la Sauber di questa mattina (la Williams, tutto sommato, è stata mostrata solo a mezzo render) è un’iniezione di fiducia mica male: una speranza quasi divenuta certezza che, finalmente, si possa associare il nome Formula 1 a vetture degne di tale levatura motoristica.

Questa Sauber a me piace da morire ed è solo la prima a mettersi in mostra. Finalmente, dopo anni da mani in faccia, avremo delle monoposto esteticamente azzeccate, lineari, aggraziate, aggressive.

So bene che con l’estetica ci si possono solo lavare le mani perché poi i problemi potrebbero essere altri (sorpassi, etc), ma in un periodo storico nel quale in questa F1 ha funzionato ben poco almeno le protagoniste del Circus saranno guardabili. In un mondo nel quale l’estetica e l’apparenza contano ormai il triplo di qualsiasi altra qualità ben più nobile ed utile, non mi stupirei se solo il fatto di mettere in pista vetture dall’aspetto estremamente più racing dei mezzi di servizio visti negli ultimi sette anni portasse, o meglio riportasse, un po’ più di interesse nella categoria a prescindere dalle logiche di spettacolo e dai risultati in pista.

Di certo, almeno personalmente, il lato estetico è risolto: sono sicuro che vedremo, nel resto della settimana, altrettante vetture meravigliose perché indipendentemente dai colori e dalle livree questo design è avanti anni luce rispetto al passato.

Si potrebbe far finta che dal 2009 al 2016 non sia esistito nulla e collegare direttamente le vetture 2017 in sequenza a quelle del 2008, e otterremmo un’evoluzione molto più lineare e apprezzabile di quella vista poi in realtà.

Insomma: se il buongiorno si vede dal mattino, ben svegliati. E la giornata è appena iniziata, mancano ancora 9 vetture da scoprire.

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